È opera corale rampe di lancio doganieri nuvole, dove tutti i contributi raccolti nelle sue pagine concordano l’unanime volontà di festeggiare e omaggiare Alberto Nessi, scrittore e poeta svizzero di lingua italiana, in occasione dei suoi ottanta anni, come recita il sottotitolo. La complicità affettiva delle parole e della scrittura proviene interamente da chi ha incrociato la sensibilità dell’artista attraverso relazioni poetiche. I contenuti, dono della comunità di amici esponenti della società letteraria, intrecciano il sentimento estetico, il pensiero della memoria, il segno emozionale, il legame espressivo, le occasioni degli incontri e orientano il desiderio evocativo di far conoscere la grande arte di Alberto Nessi.
L’esortazione a concedere una pagina privata, a dichiarare una dedica speciale, promuove la fedeltà comunicativa in chi ha conosciuto, stimato e frequentato nel tempo Alberto Nessi. I testi si svolgono nella loro immediatezza espansiva, nella loro armonia, usando un linguaggio che sa unire di volta in volta la levità pungente delle considerazioni e l’intenzionale nostalgia del ricordo. Il carattere privilegiato dell’opera convince ogni discorso restituito alle immagini rapide e sapienti, ogni motivo di ispirazione comprende lo svolgimento creativo del tempo, l’estensione della quotidianità e la finalità familiare della conoscenza.
Le dimostrazioni di ammirazione e di stima conservano il valore di una umanità solidale, dettano il riconoscimento di un legame che va oltre l’insegnamento del passato e la responsabilità sociale della poesia, conservando la chiarezza dello sguardo sul mondo. La modulazione degli scritti, velati da una ironia amara e tenera, segnano la riflessione sulla condizione di disorientamento esistenziale, dell’inquietudine e della finitezza umana presente in Nessi.
La poesia frequenta l’anima e distribuisce naturalmente la ricchezza spirituale, confermando la residenza ospitale dove congiungere la parola e la confidenza. Voce di salvezza, rampe di lancio doganieri nuvole. Omaggio ad Alberto Nessi, è una vocazione suggestiva lungo i margini della saggezza e i sentieri della meraviglia. L’urgenza della poesia è una conferma a superare la propria solitudine, una opportunità gentile per colmare il disagio della vita sospesa, per inseguire il conforto invisibile del cuore e rivestire l’equilibrio della luce e dell’ombra negli itinerari esistenziali.
L’elegia dei componimenti abbraccia la bellezza dell’intenso vissuto, scandisce l’esecuzione delle emozioni e dei sentimenti essenziali, La luminosità e la sincerità delle affinità rivelano l’esperienza felice dell’elogio portato dagli autori raccolti in queste pagine, congiungono il vincolo delle esistenze, l’intesa salvifica delle risposte suggerite dalle sfumature. Ogni spazio abitato nei testi, è letto con l’entusiasmo della partecipazione, con l’antica intimità di ogni voce amica, con gli occhi responsabili di un artista che sa guardare oltre le cose, nel respiro ampio e libero dei versi sanati dal conforto della curiosità. Con l’abilità di registrare e cogliere l’essenza, sostenere la spinta per sentirsi vivi, mantenere la generosità di ogni cosciente uguaglianza.
Rita Bompadre
Recensione al libro rampe di lancio doganieri nuvole. Omaggio ad Alberto Nessi, Casa della Letteratura per la Svizzera italiana (a cura di), edizioni sottoscala 2020, pagg. 95, € n.s.
Di seguito alcuni testi estratti dal libro
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ALBERTO NESSI
Stazione
Partire la mattina presto
quando ai treni freschi di segreti
sulla scarpata fanno la guardia equiseti
rugiadosi, dalle reti metalliche
si sporgono a guardare riccioli
di vilucchio, partire da queste allodole
stramazzate tra fasci binari
rampe di lancio doganieri nuvole
(da Un sabato senza dolore)
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PRISCA AGUSTONI
(inedito)
In questo chiostro
di ferro e fiori forgiato
custodire la memoria
dei giorni dove il confine
era appena l’angolo abbozzato
del tuo sorriso, colto al volo
come di falco che pesca in aria
l’invisibile preda.
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YARI BERNASCONI
Di passaggio a Ginevra
Il sole è ancora rosso, e stasera Ginevra
potrebbe essere un deserto senza contorno:
valgono poco gli oggetti e i passanti, la frenesia
che cerca di ripetersi. Dire stanchezza
è solo rimandare, chiudere gli occhi.
Ma intanto quest’acqua senza orizzonte
si muove, prende un fiume verso il mare
senza voltarsi fino al delta, alle saline,
poi si perde più densa…