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Carmelo Sardo. Le notti senza memoria

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L’amore è ossessione. È rincorrere un pensiero, un’immagine, una sensazione. L’amore è dannazione. Ho pensato questo dopo aver letto Le notti senza memoria di Carmelo Sardo (Bibliotheka Edizioni, 2024, 412 pagine, 17,10 euro). In questo romanzo a parlare è il desiderio, quello che ti lascia sveglio la notte, che non ti fa prendere sonno e che in questo caso ti getta in un limbo da cui diventa difficile distinguere la fantasia dalla realtà.

Carlo incontra Nora, una donna affascinante e sfuggente, e se ne innamora perdutamente. La incontra una mattina, in un bar, ma si rende conto di conoscerla già; Nora ancor prima di comparire nella sua vita gli è apparsa in sogno, e continuerà a farlo. Da quel momento i due piani, realtà e sogno, continueranno ad inseguirsi provocando nel protagonista sensazioni e sentimenti forti. La scrittura è fatta da immagini nitide, tanto da sembrare in alcuni passi una sceneggiatura: attraverso l’utilizzo di descrizioni particolareggiate e ben costruite l’autore ci catapulta negli anni Settanta. Un’ambientazione che ci porta nostalgicamente in anni ormai passati, ma che l’autore fa rivivere tramite l’inserimento di oggetti, situazioni e protagonisti tipici di quel periodo. Mentre leggiamo la storia di Carlo, suoni e colori di quegli anni ci esplodono dentro, siamo lì insieme a lui, così vicini da poter sentire il battito accelerato del suo cuore quando incrocia lo sguardo complice di Nora, o il suo imbarazzo quando, a casa del suo amico Mauro, si sorprende incapace di avvicinarsi a Nora come avrebbe voluto.

Quella che Carmelo Sardo ci narra è una storia d’amore che pare impossibile, il protagonista insegue un sentimento che diviene inafferrabile, e proprio per questa ragione si trasforma in delirio e ossessione. La storia è quella di due anime, la sua e quella di Nora, che s’incontrano in una sorta di spazio e tempo parallelo. Carlo passa dall’eccitazione alla preoccupazione di non poter fare a meno di questa donna che teme possa essere l’unica donna della sua vita. Cerca di scacciarla di giorno ma ne viene travolto di notte. Nella sofferenza di non poterla afferrare nella vita reale vi è però un conforto, le loro anime non si perderanno, poiché unite in un luogo altro che appartiene solo a loro due.

L’autore ci porta a riflettere sul destino, su come questo sia condizionato dalle nostre scelte, su quanto pesino soprattutto quelle mancate, portandoci a fare una triste considerazione: a volte la vita che viviamo non corrisponde a quella che vorremmo vivere e questo rappresenta il più alto degli incubi che nessun’alba sarà capace di interrompere. E allora bisogna “svegliarsi”, fare i conti con la vita ad occhi aperti, prendere in mano il nostro destino e vivere un’esistenza che sia il più possibile priva di rimpianti.

In questo rincorrere una passione il desiderio diventa una dolce follia che riconosciamo tutti e che ci accomuna. L’amore che muove la vita, che crea rimpianti, che spaventa, che fa la differenza tra il vivere e il sopravvivere. È nell’innamoramento di Carlo che questa storia diviene universale, ed è guardando la sua esistenza che il lettore si pone delle domande scomode, riscoprendosi probabilmente anche egli stesso sospeso tra delirio e realtà. Ad ognuno scegliere se continuare a sognare o svegliarsi per prendere in mano la propria vita. In entrambi i casi si è consapevoli che qualcosa verrà perso.

Nancy Citro

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Carmelo Sardo, Le notti senza memoria, Bibliotheka Edizioni, 412 pagine, 17,10 euro

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