A pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Presidenza USA per il suo secondo mandato (non consecutivo) ho terminato la lettura di questo saggio, il quale mi aveva incuriosito fin dal titolo e che, al fine di ottenere una comprensione un po’ più completa del personaggio – il quale, lo ammetto, non mi ha mai attirato più di tanto – mi ero procurato una volta ratificata la vittoria del tycoon su Kamala Harris il novembre scorso.
Pubblicato in lingua originale (Esoteric Trumpism, per Arktos Media Ltd.) a inizio 2024, proprio per iniziare a soffiare sulle ceneri mai sopite del trumpismo in vista dell’imminente tornata elettorale, proposto in traduzione italiana (ad opera di Lorenzo Maria Pacini e Attilio Sodi Russotto) a fine settembre, ciò che sembra essere – o meglio: viene venduto per – un trattato metapolitico (la quarta di copertina afferma che il testo “approfondisce le dimensioni inesplorate del percorso politico del tycoon americano, presentandolo come un protagonista cruciale della narrazione occidentale”), in realtà si rivela in primis un potpourri di riferimenti alla storia, politico-sociale o letteraria, americana, i quali vengono visti, considerati e proposti in buona parte come esclusivamente prodromici alla venuta di Donald J. Trump (si fa riferimento ovviamente alla seconda, ai tempi della stesura del testo originale e anche della traduzione in italiano ancora non avvenuta; la prima, ossia il mandato presidenziale 2016-2020, viene presentata come un banco di prova). È per questo che la lettura, che prosegue piacevole e spedita dal punto di vista del ritmo col quale si volta pagina, può però in certe sue parti farsi pesante, addirittura oppressiva, quando i sopra citati riferimenti vengono inseriti l’uno dopo l’altro quasi senza soluzione di continuità, allo scopo dichiarato (magari mai esplicitamente, ma l’intenzione sembra chiara fin dalle primissime pagine) di ratificare ad hoc, per quanto a posteriori, l’esistenza di un non meglio precisato “trumpismo prima di Trump”.
Partendo però dai riferimenti esoterici – lo dobbiamo fare, essendo il termine “esoterico” presente fin dal titolo – , questi sono davvero disparati; vari ed eventuali li si potrebbe definire, attingendo a piene mani dal campo indoeuropeo e districandosi abilmente (va detto: l’autore dimostra di essere un fine conoscitore, perlomeno dal punto di vista libresco, degli argomenti di cui tratta) tra arcaiche mitologie indiane, classiche (dal nostro punto di vista, quindi greco-latine) ma soprattutto germaniche (uscendo dal campo dei cosiddetti studi tradizionali ed entrando in quello della filosofia propriamente detta, Trump viene addirittura presentato come colui che avrebbe “portato a compimento l’idealismo germanico”!). Vengono scomodati autori e pensatori indubbiamente di vaglia, come James Frazer e Oswald Spengler, che von Hoffmeister dimostra pure di aver letto e masticato, ma forse non del tutto digerito.
Ad essere disparati sono anche i riferimenti alla storia americana; li si possono suddividere, a mero titolo classificatorio, tra storico-politici (cito qui, due fra i molti, un capitolo che tratta del medesimo spirito pionieristico – al netto, ovviamente, delle diversità spaziotemporali – dal quale sarebbero illuminati Washington e Trump e un altro che pone a stretto contatto l’essere malvisti dal mondo delle lobby di Trump e Andrew Jackson, quest’ultimo vittima del “corrupt bargain” del 1824, e, successivamente, settimo Presidente degli USA, per due mandati consecutivi, tra 1829 e ’37) e letterari (in senso ampio, facendovi rientrare anche le pellicole cinematografiche): qui davvero trova posto tutto e il contrario di tutto, da Hemingway e Kerouac a Lovecraft e Robert Howard fino al Charles Bronson/Paul Kersey giustiziere della notte in Death Wish e alla saga di Star Wars.
Degni di menzione anche i riferimenti politici, come quello che inerisce la non certo nuova (risale almeno alla Germania bismarckiana) tendenza dei membri di classi sociali in difficoltà a guardare con benevolenza a quei ricchi (o ultraricchi) che percepiscono come in grado di risolverne i problemi (anche al di là del fatto che poi riescano effettivamente a farlo), oppure quello, decisamente più forzato, sviscerato nel capitolo titolato “Trump e Mussolini: titani del loro tempo” (menzione a parte meriterebbe l’Introduzione appositamente stesa dall’autore per l’edizione italiana del suo saggio, “Trump e Mazzini: due rivoluzionari” ma mi fermo qui, non fosse altro per evitare che – stanti tutti i riferimenti di seguito nei quali mi sto producendo – qualcuno possa muovere a questa mia recensione le stesse critiche formali che io muovo a Trumpismo esoterico).
Sta di fatto che la lettura mi si è conclusa mestamente: un altro (l’ennesimo) libro che inserisce riferimenti all’esoterismo già in copertina ma che dello stesso presenta, tra le pagine, una versione edulcorata e consumistica (può dunque trattarsi di vero esoterismo? Per quanto mi riguarda la risposta è decisamente negativa): for dummies, per mantenerci sulla scia americanofila del testo.
Se proprio si ha il desiderio di approfondire la figura di Donald J. Trump e compagnia – più o meno – governante da un punto di vista altro, consiglio piuttosto il testo a più mani, datato 2019 e uscito per i tipi del Cinabro Edizioni di Catania, Inganno Bannon, il cui fulcro è l’analisi della propaganda proposta e praticata dall’ “evoliano” Steve Bannon, eminenza grigia del primo mandato Trump alla Casa Bianca, oltre che – a scatola chiusa, dal momento che io stesso lo devo ancora affrontare – l’edizione ampliata del precedente (e di cose da aggiungere senza dubbio ce ne sono, una su tutte: l’endorsment trumpiano di Elon Musk), edito recentissimamente sempre dalla catanese Cinabro, Trumpismo.
Ritengo che solo in seguito alla lettura di questi (o almeno di uno dei due) possiate accostarvi a Trumpismo esoterico con le spalle coperte.
Alberto De Marchi
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Constantin von Hoffmeister, “Trumpismo esoterico – Metafisica di un leader”, Passaggio al Bosco Edizioni, 2024, 160 pagine, 16 euro