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Due parole sulla poesia

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Prendo spunto da una delle ultime lettere scambiate con Sergio Endrigo per parlare un po’ di poesia. Premettendo che il discorso dovrebbe dipanarsi per anni, cercherò di essere il più sintetico possibile.
Come sempre, Sergio è persona appunto di sintesi e molto lucida.
Come lui anche io credo fortemente nel valore della poesia, ma in maniera diametralmente opposta. Sergio ha coltivato e frequentato poeti e poesia in modo trasversale. Rodari, Pasolini, i brasiliani. E crede fortemente e sinceramente in una funzione della poesia che agisce dall’alto verso il basso. Ha nella sua specificità la funzione istruttiva, didattica, sociale nonostante l’iperbole ungarettiana.
Io credo in una poesia che oltre a questo aspetto, nei suoi contenuti delle forme e nelle forme dei contenuti, agisca solo Dall’alto verso l’alto.
La poesia era e resta un fatto elitario. La poesia deve essere diseducativa. Politicamente scorretta. Sociolinguisticamente ambigua.
Deve far tremare le corde vocali e le vene dei polsi. Deve essere atto rivoluzionario in ogni parola, in ogni distico, indistintamente dalla metrica. La poesia è uno dei lati più oscuri nel generare arte. E quando è poesia vera, ti deve portare in un mondo parallelo, in un mondo rovesciato. Dove non ci sono più certezze se non tutto il corpo che si libera dalla pelle per farne ricrescere un’altra. Perché vivere la poesia significa questo. Cambiare orizzonti anche tre volte al giorno, confondersi, illuminarsi e trasformarsi interiormente.
Significa passare dall’ esaltazione allo sconforto.
Vivere l’ amore perduto dal poeta, accompagnare fino alla fine della vita il poeta suicida. Volare nelle vertigini di un Rimbaud,
Inciampare nel delirio di Esenin.
Potrei elencarne diversi. Ma questo mio intervento non vuol essere né un saggio né un trattato linguistico (per questi ci sarà un altro tempo spero): è  solo un avvertimento.
La poesia è sangue e carne. Non è per tutti. E un grande poeta è endemicamente diseducativo. In caso contrario è solo esercizio. È tanti li troviamo nei baci Perugina.
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