Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Fabrice Tassel anteprima. Sembrano uomini

Home / Anteprime / Fabrice Tassel anteprima. Sembrano uomini

Teorie sulla vita: “La sua teoria secondo cui l’egoismo è una delle principali caratteristiche che differenziano un uomo da una donna si confermava ancora una volta. Anna era una grande sostenitrice delle teorie: “Mettono a tacere tutta una serie di paroloni che non significano niente, ne ho le scatole piene dei fanfaroni, soprattutto se sono uomini. Non c’è niente di meglio di una bella frecciatina””.

Il dramma di genere: ““Sente di avere subìto un’ingiustizia?” le ha chiesto la psicologa durante l’indagine sulla personalità. “Sì, quella di essere nata femmina”. “Si torce le mani” ha annotato la psicologa.”

La violenza più cupa e banale: “Abbiamo avuto degli scontri fisici, è vero. Ma in questi casi anche lei mi mette le mani addosso. Calci, pugni. Non l’ho mai colpita senza un motivo”..

È in libreria dal 14 febbraio Sembrano uomini di Fabrice Tassel (Carbonio editore 2025, pp. 290, € 19,5 con traduzione di Francesca Bononi).

Fabrice Tassel, scrittore e giornalista francese, è stato caporedattore di GQ e responsabile della sezione “società” di Libération, ruolo che oggi ricopre per L’Obs. Sembrano uomini è il suo quarto romanzo ed è stato candidato a numerosi premi letterari, tra cui il Grand Prix de Littérature Policière 2023.

Anna e Thomas Sénéchal hanno perso il loro figlio Gabi, annegato a soli dieci anni sotto gli occhi del padre, impotente di fronte alla furia del mare in tempesta. Nessun segno di violenza è stato riscontrato sul corpo e il caso è stato archiviato come un tragico incidente. Eppure, la giudice Dominique Bontet, determinata e ostinata, non riesce a chiudere il dossier: qualcosa le suggerisce che dietro quella morte si nasconda una verità ancora da svelare.

Parallelamente, Dominique segue un altro caso: quello di Iris Le Bihan, vittima di violenza domestica, che ha finalmente trovato il coraggio di denunciare il marito Patrice. Un filo sottile lega le due famiglie: menzogne, segreti e un comune denominatore di violenza. In un caso esplicita e brutale, nell’altro più subdola e manipolatoria.

Un noir costruito alla perfezione, che avvolge il lettore in un’atmosfera densa e soffocante, popolata da vite senza orizzonti, segnate dalla precarietà, dalla solitudine e dal male di vivere. Fabrice Tassel ci immerge nelle profondità più estreme dell’umanità alla scoperta di illuminazioni abissali.

Sembrano uomini è più di un semplice thriller: è un’indagine sull’animo umano, un racconto che ascolta il dolore, svela la vigliaccheria, la fragilità, i segreti e i vincoli che imprigionano i suoi personaggi. Con un tocco dolorosamente magistrale.

Carlo Tortarolo

#

Gabi si è reso conto di quando l’acqua ghiacciata gli ha invaso i polmoni? Tra le mille domande che Thomas si fa, questa è quella che più lo tormenta. E il motivo è che non avrà mai una risposta. Tanti dubbi per una scena così breve, così crudelmente banale. Il figlio che scorrazza sul molo, il piede destro che inciampa sull’anello di ormeggio, la giacca a vento rossa scaraventata nel vuoto. La sua corsa sfrenata sul lastricato sconnesso, sotto la pioggia e in mezzo al vento, e poi Gabi, a neanche dieci metri da lui, in cima a un’onda con la quale sembra lottare a mani nude prima di venire risucchiato verso il fondo. Il suo tuffo e il contatto brutale con il mare nero di novembre, il corpo appesantito dalla felpa Hero, dalle scarpe da ginnastica e dal parka.

Thomas aveva nuotato alternando rana e stile libero, qualsiasi movimento pur di salvare il bambino, che ormai era scomparso alla sua vista. Nel giro di poco le braccia gli si erano intorpidite, e aveva provato il desiderio celato di lasciarsi annegare, di ignorare quell’istinto di sopravvivenza che ancora gli faceva battere le gambe. La corrente lo aveva sballottato a destra e a sinistra, prima di abbandonarlo con i gomiti sulla cresta delle onde, impotente, come seduto alla tavola di un destino ormai privo di significato. Muovendosi lentamente, aveva raggiunto la spiaggia dove era rimasto in punta di piedi, sconfitto, immerso fino al petto e con le braccia alzate, al massimo di quello che il suo corpo, sfinito da quei pochi minuti di lotta, gli consentiva.

Le persiane chiuse delle case vacanza lo guardavano con occhi truci. Il carretto delle crêpe, con i suoi colori sgargianti, sembrava uscito da un’altra epoca. Thomas si era chiesto come mai il proprietario non l’avesse parcheggiato al riparo in un garage durante l’inverno, sarebbe stato più prudente, con tutta quella salsedine che avrebbe corroso il legno, poi era scoppiato in una risata isterica: “Cazzo, Tom, svegliati!”. Quindi aveva cercato il cellulare in tasca, ma si era ricordato di averlo lasciato a casa. Soltanto allora si era precipitato alla gendarmeria.

Da allora sono trascorsi undici mesi.

Questa sera la luna illumina il mare placido. Da una delle ville giù verso la baia riecheggiano i rumori ovattati di una festa. Thomas non scambierebbe per nulla al mondo una di quelle costruzioni pretenziose con la loro casa di pietra arroccata in cima alla collina. Il suo posto preferito è il terrazzo, orientato a sud e abbellito dalle piante e dai fiori curati da Anna. Quante ore trascorse lì a contemplare l’oceano o ad ascoltare le macchine serpeggiare sulla strada stretta. A volte, quando le angosce notturne si impossessano di lui, si addormenta sul divanetto ad angolo. Seduto al grande tavolo di legno, butta giù un ultimo sorso di caffè. Fumerebbe volentieri una sigaretta, ma pare abbia raggiunto un’età in cui è meglio darsi una regolata. Dicono anche che gli uomini siano sempre più fragili, e che piangere sia un segno di coraggio. Se fosse così significherebbe che lui è un eroe.

#

Titolo originale On dirait des hommes

di Fabrice Tassel

© La Manufacture de livres, 2023

Published by arrangement with Trames Agency

© 2025 Carbonio Editore srl, Milano

Tutti i diritti riservati

Traduzione dal francese di Francesca Bononi

Click to listen highlighted text!