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Giulia Sara Miori. Neroconfetto

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«Come tutti i venerdì, mi hanno chiesto di spogliarmi e di indossare l’accappatoio bianco. Mi hanno fatto un prelievo di sangue e poi mi hanno preso le misure con il metro da sarta: spalle, vita, fianchi, cosce. Infine è arrivato il momento della bilancia. La superiora è gentile e scrupolosa: ha segnato tutti i dati sul computer e poi mi ha chiesto di accomodarmi in sala d’attesa»

«Neroconfetto», Giulia Sara Miori , Racconti Edizioni 2021.

Domenica 25 luglio, insieme a Giulia Sara Miori e al suo libro d’esordio «Neroconfetto», uscito per Racconti Edizioni, abbiamo fatto, attraverso l’abituale Diretta Streaming della domenica, l’ultimo Agguato/incursione proprio sulla pagina facebook della casa editrice. Incalzata dalle domande del libraio del borghetto e da quelle della scrittrice Giorgia Tribuiani, autrice di «Blu» e «Guasti» che avevano ospitato in aprile, la giovane scrittrice ci ha raccontato questo libro contenente ventuno racconti molto particolari. Giulia Sara Miori vive e lavora a Utrecht in Olanda, ed è stata finalista al concorso di Oblique 8×8 e ha pubblicato racconti per Narrandom, Altri Animali, Nazione Indiana.

Sono tante le emozioni che assalgono il lettore nel leggere questi racconti e dal primo, dal titolo La giacca, fino all’ultimo, dal titolo L’incidente, si ha come la sensazione che questi racconti siano come nati da una necessità oltre che dalla esigenza di voler canalizzare certe rabbie del proprio vissuto. Si ha la continua impressione che la scrittrice li abbia scritti per un suo bisogno fisico, per soddisfare una impellente necessità di provocare dolore e inquietudine nel lettore. Raccontano situazioni limite gli eventi che vengono descritti e alla fine di ogni singolo racconto, tutti dal finale spiazzante, il lettore è costretto a porsi domande e a interrogarsi. Racconti scritti quasi per restituire qualcosa a chi legge. Sono soprattutto donne quelle che abitano le pagine di questo libro. Nomi di donne o bambine con il loro doppio, i loro corpi , le loro crepe, i loro pensieri, le violenze psicologiche subite . Donne come Clara, Emma, Alice, Camilla, Nora, Isabel, Lucille, la piccola Alba, Claire, Dora, Mara, e ognuna con il suo spaccato di routine quotidiana che all’improvviso risulta alterata, deviata, distorta. Ed è in questa zona deviata e piena di ombre, in questo territorio del perturbante dove ognuna deve fare i conti con i propri fantasmi che ci porta sapientemente l’autrice. Racconti gotici e dal tono fiabesco che, in una tensione continua tra un reale duro e un fantastico poco luccicante, finiscono per catturare l’attenzione del lettore, il quale viene risucchiato come in vortice dal lato oscuro e macabro delle cose. Non ci troveremo mai in un perimetro sicuro o in luogo rassicurante e familiare in Neroconfetto: la comfort zone è tassativamente abrogata in queste fiabe dai toni cupi. Un orologio che segna sempre le 16.34 in un viaggio aereo ansioso diventa l’emblema di quella scarsa controllabilità sul futuro. Sono queste mancanze di controllo insieme alle incertezze e allo spavento per il domani a fare da eco nel racconto di una ragazza italiana alle prese con un colloquio di lavoro in Olanda. La paura e l’ansia e quello che di scomodo ci appartiene regolano la vita e i movimenti di tutte queste donne. Vorrebbero avere un controllo assoluto sulle situazioni e l’ambiente e agire per scorciatoie e comportamenti ripetitivi nella loro quotidiana sopravvivenza ma c’è sempre un elemento che si insinua sul loro percorso e le mette in stato di allerta. Donne bullizzate come Alice o insicure e senza amici che cercherebbero una stabilità negli affetti ma si ritrovano catapultate in situazioni di contrasto perenne tra il combatti o fuggi e finiscono per fare disastri e inviare il regalo macabro e sbagliato, come la treccia di capelli inviata a Noemi nel racconto più bello ( ovviamente per me, assieme a Candeggina e a Occhiali!) dal titolo Per Sempre. In un mondo fatto di cambiamenti le protagoniste di questi racconti sembrano tutte voler rompere la catena delle abitudini e dell’ordinarietà provando a cambiare strada ma il risultato finale non fa scorgere affatto un orizzonte: ad avere il sopravvento sono molto più spesso le trappole che si nascondono dietro a un trasloco o un abitudine o un cambiamento, fosse pure soltanto un diverso taglio di capelli. Ventuno episodi di vita crudi, terribili dove il corpo della donna, il corpo delle donne rimane il filo rosso comune. Ventuno racconti di una voce giovane che riesce a stemperare, con l’espediente del tono fiabesco, la tragedia di queste donne, vittime di trappole e insidie che abbondano in ogni narrazione. Non mancano i chiari riferimenti letterari per ognuno di questi racconti: che sia la madre che non riesce a tenere in braccio il suo bambino appena partorito o la ragazza che cade in un incubo dopo aver acquistato una giacca di montone che la rende attraente e desiderata o ancora la studentessa ossessionata dalle visite continue della sua padrone di casa o la babysitter alle prese con una bambina non proprio come tutte le altre, le sue bambole e le sue forbici. Che siano ambientati a Milano o Trento o in Olanda sono soprattutto echi e rimandi colti che vengono da lontano e da tanta buona letteratura straniera. Come ogni buona narratrice si intuisce che Giulia Sara Miori ha letto tanto prima di affinare una tecnica e uno stile tutto suo. Questa raccolta di racconti ci restituisce una voce davvero unica e capace di raccontare al meglio il peggiore degli incubi e la più ambigua delle ossessioni e senza mai far perdere il ritmo serrato alla storia. Noi dei Diari abbiamo fortemente voluto incentrare il nostro prossimo book club di settembre proprio su tutti i libri della casa editrice Racconti Edizioni per festeggiare i cinque anni dalla nascita. Non è semplice avere a che fare con le narrazioni brevi. Bisogna davvero esserci portati e avere un naturale talento. Bravi i ragazzi di Racconti edizioni per questo lavoro molto accurato che fanno da cinque anni con grande competenza. Bravi anche a scovare giovani talenti italiani di questa portata che fan ben sperare per il futuro. Per tutte queste ragioni sicuramente ‘Neroconfetto’ di Giulia Sara Miori sarà uno dei titoli più consigliati dalla nostra libreria per la sua originalità tra le letture dell’estate!

Con le cronache del Libraio noi ci rivediamo, spero, a Settembre !

Per ora, Buona Estate a tutti.

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