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Il Bacio tra Hayez e la Storia Contemporanea

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 Anche un bacio può cambiare il lento scorrere della Storia. Questo è quello che si percepisce rimembrando una foto che alcune settimane fa ha fatto il giro dell’intero globo, foto che rappresentava un bacio tra una coppia di giovani fidanzati, tra un  ragazzo serbo e una ragazza croata. La fotografia, scattata a Mostar durante una parata organizzata dallo United World College, città bosniaca simbolo della divisione e dell’odio etnico nella ex Jugoslavia, è stata caricata su un sito di condivisione di immagini e ha subito fatto il giro del mondo, eletta a simbolo di nuova svolta possibile per i Balcani. Il bacio è stata la risposta ad un’anziana che ha chiesto al ragazzo, serbo, come potesse passeggiare mano nella mano con una croata. I due ragazzi, sbigottiti ma innamorati, hanno allora deciso di abbracciarsi e rispondere alla provocazione con un appassionato bacio. Riscorre alla mente l’opera di uno dei maggiori rappresentanti dell’arte italiana, nel passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo, Francesco Hayez. Fece discutere la critica novecentesca riguardo il suo operare artistico nella ritrattistica, si pensi al ritratto di Alessandro Manzoni. Hayez è autore dell’opera, che analizziamo per la sua importanza, denominata “Il Bacio Volontario” seguendo l’interpretazione che ne diedero il pittore Gerolamo Induno e il critico letterario Francesco dell’Ongaro. La critica letteraria ha raccolto e colto in quest’opera il percorso di Hayez che partendo dal famoso bacio di Romeo e Giulietta giungeva ad una scena toccante, piena di mistero e di affetto, un dramma ancora da farsi. “Esca da quel bacio affettuoso una generazione robusta, sincera che pigli la vita com’ella viene, e la fecondi con l’amore del bello e del vero”.  L’interpretazione che si percepisce è giovanile e patriottica (ricorda il bacio della foto che citavamo) che attualizzava il significato politico del dipinto. Dopo l’esposizione dell’opera di Francisco Hayez a Brera nel 1859, l’immagine del bacio, caricata di immensa e profonda retorica, diventa l’emblema della costruzione della giovane nazione italiana, che stava uscendo e nascendo dalle lotte risorgimentali. Nel quadro appare il contrasto fra il totale naturalismo della rappresentazione del bacio e il purismo dell’arabesco che avvolge l’abbraccio dei due amanti. L’ambientazione è in bilico fra passato e presente, priva di pedanteria filologica, quasi a descrivere e rappresentare la nullità del tempo, anche tra epoche storiche diverse, nel vivere e fruire di tali sensazioni. Il dipinto all’Esposizione Universale di Parigi nel 1867 piacque e attirò l’attenzione del grande musicista e compositore italiano Gioacchino Rossini. 

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Siamo due sconosciuti
uniti da un bacio
per far invidia al mondo intero.
 
Un bacio che cambia la vita
riscalda le anime
e fa battere il cuore.
 
Un bacio inaspettato
tanto atteso e desiderato
per sconfiggere giudizi e paure.
 
Siamo due innamorati sconosciuti
che proteggono i sorrisi
con questo amore unico e per sempre.
 
Un bacio che sfiora i capelli
che fa tremare le gambe
e rende gli occhi lucidi.
 
Un bacio che ripara cuori infranti
unisce amori impossibili,
custodisce amori nascosti.
 
Siamo due sconosciuti
avvolti da magia
per rendere la vita piena di utopia
 
(Poesia di Daniela Cafarelli)

 

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