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Il riposo culturale

Se Dio non volesse farti scrivere certe cose non le farebbe succedere.

Persino respirare in questa realtà sta diventando faticoso.

Oggi mi è venuto a trovare un amico col quale adoro discute d’arte, cultura e altre attività che, se fatte bene, non riempiono il conto in banca.

Era preoccupato e mi ha detto: <<Risulta estremamente semplice fare qualunque cosa che si possa ottenere con il versamento di una somma di denaro. Estremamente difficile è invece ottenere una somma di denaro>>.

<<Una volta ottenuta una somma di denaro si è obbligati a versarne quote sempre maggiori allo Stato che sa bene come sprecarle>> gli rispondo.

<<Che ne pensi della cultura di oggi?>>.

<<Non ne penso perché penso solo alle cose che esistono. La cultura dorme perché serve che dorma>>.

<<Cosa vorresti dire con questo?>>.

<<Vorrei dire che quando si deve scegliere se finanziare lo studio della cura di una malattia rara o un’orchestra di gente che fa le pernacchie con le ascelle, stai sicuro che non si lascerà mai in mezzo ad una strada chi sa suonare così bene il sottobraccio>>.

<<Tu sei sempre il solito esagerato!>> mi accusa.

<<Io esagerato?>>.

<<Vuoi sapere che mi è accaduto oggi?>>.

<<Dimmi>>.

<<Mi sono fermato in un locale dove si trovavano delle poetesse a discutere dei loro scritti e ho iniziato a parlare con loro>>.

<<E quindi?>>.

<<A un certo punto, visto che ero tra poetesse, nel discorso viene fuori che studio estetica>>.

<<E allora?>> mi guarda incalzante.

<<Allora una mi ha chiesto dove avevo lo studio da estetista>>.

<<Non ci credo>>.

<<Faccio fatica anch’io; eppure, è accaduto>>.

<<E tu che Le hai detto?>>.

<<Ho risposto dolcemente che non è quel tipo di estetica lì ma si tratta di quel ramo della Filosofia che riguarda l’Arte>>.

<<Divertente>>.

<<Ed era un gruppo di appassionati di lettura, c’è anche chi di cultura si disinteressa>>.

Sorride e ribatte: <<Ho letto la notizia che una liceale vince le olimpiadi di filosofia sostenendo che il Logos non esiste e ognuno ha solo idee proprie>>.

<<Tra l’altro quasi tutte sbagliate. Comunque, se fosse vero, saremmo liberi da Psico-logia, Immuno-logia, Cardio-logia, Neuro-logia, Onco-logia>>.

Mi sorride: <<Con quello che ci vuole in Italia per prenotare una visita specialistica cambierebbe poco. Però saremmo liberi anche dalla Socio-logia, dalla Logi-stica e dalla Logica come pare sempre più evidente>>.

<<La ragazza pare che andrebbe poi a studiare a Londra dove “u’ mal s’impingua e poi si vaneggia”, così lì la finiscono di rovinare>> continua.

Nel frattempo, rifletto che lo stesso concetto di esistenza Cartesiano, senza il pensiero singolo unito ad un pensiero Universale, si ridurrebbe ad una convinzione personale, grosso modo come il movente della carriera di un politico o di qualunque arrivista.

E poi concludo che Nietzsche oggi vivrebbe tranquillo sapendo che ormai è l’Abisso ad aver difficoltà a guardarci per timore di esser notato.

<<La ragazza non ha colpe>> dice.

<<Questo è tutto da vedere, però l’idea mi fa sorridere, è come vincere il mondiale di Formula uno dicendo che bisogna andare a piedi>>.

<<Che intendi?>>.

<<Non so se Lei ha capito cosa ha detto ma ha vinto il campionato di Filosofia dicendo che la Filosofia è una baggianata>>.

<<È un’idea come un’altra, d’altronde chi erano questi Talete, Eraclito, Socrate, Platone e Aristotele? Non mi risulta neppure avessero una laurea>>.

Annuisco: <<Infatti, dovevano essere proprio ignoranti. Non credo neppure avessero i crediti formativi universitari, per non parlare degli aggiornamenti annuali>>.

Ci versiamo da bere del Verdicchio fresco sorridendo cinicamente e gli dico: “Almeno nell’arte, nella musica e nelle lettere c’è qualche soddisfazione”.

<< Che cos’è l’Arte per te>> mi chiede.

<<È intuizione, sentimento, illuminazione, comunicazione, emozione e a volte piacere, brivido ed estasi estetica>>.

<<E ci sono speranze nell’Arte?>>.

<<Me lo auguro, è pieno di autori nuovi!>>.

<<È anche pieno di artisti impegnati>>.

<<Chi sono gli artisti impegnati?>>.

<<Quelli che portano avanti tematiche sociali>>.

<<L’arte, invece, la portano avanti in un’altra vita?>>.

<<Che intendi?>>

<<Intendo che per me esiste un solo tipo di artista impegnato>>.

<<E cioè?>>.

<<L’Arte ti assorbe e ti guida. Mentre inserire battaglie sociali che siano ulteriori all’intuizione artistica uccide l’Arte>>.

<<Ma potrebbe anche esserci un’intuizione impegnata e salvifica della condizione umana che sia artistica, non credi?>> mi chiede.

<<Se c’è in genere non piace a nessuno perché usa la frusta>>.

<<Quindi l’artista per te cos’è?>>.

<<Un Uomo che si dedica alla sua Arte. E basta>>.

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