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Ilaria Cerioli. Diario erotico sentimentale di una signora perbene

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Ilaria Cerioli è figlia di plurianime in pluricorpi o forse il corpo è solo uno ed è in lentissima trasformazione. Esuberante e vivace, una donna da amare (a distanza, per molti uomini amorevolmente maniaci del controllo, da vicino per chi come me ama penetrare nella testa delle donne da quando sono uscito dall’utero di quella più importante).

Ilaria gestisce anche un blog dal nome Spocchiosamente Ilare e già in questi due accenti da ma-dama paroliere si concepisce l’anima proattiva di una specie strabordante di donna fra-i-mondi. Amatela ma non diteglielo, vivetevela ma non fatevi notare, spalancatele la porta ma non fate corrente. In Diario erotico sentimentale di una signora perbene la protagonista è la community femminile, le “amiche di bollicine”, le storie di vite vissute con la consapevolezza che una chance di refresh possa realizzarsi prima dei 50. Le chiamano MILF ma forse è bene definirle ragazze adulte con le ali. E poi ci sono gli uomini, raccontati, una specie ormai in via di estinzione tenuto conto che, dal mio punto di vista, in poco tempo dilagherà la volontà di tagliarci fuori per sempre. Nella pellicola Ecco l’impero dei sensi il taglio netto è un trofeo, mentre secondo le mie “fonti magiche” l’uccello migrerà dove gli pare e sempre meno accanto a una donna.

L’uomo del 2020? Siamo confusi, diciamocelo, vorremmo assumere il ruolo e la postura dei grandi classici (senza spingerci più indietro dell’800), l’autorità dei padri e la dolcezza spensierata dei film anni ’60. Ballare come negli ’80 e vestirci come nei ’30 e poi fare sesso… ma in che modo? Da femminucce metrosexual anni Duemila, da bulletti di periferia dilagante (perché la periferia non è entrata solo nel dizionario, ora è anche sotto le coperte) o da galantuomini palestrati fintamente liberi di svolazzare da una farfallina all’altra senza impegno. La donna si trasforma, a volte ci copia (sbagliando), ma definisce una posizione (seppur ballerina) sdoganando la sua perfezione assoluta di divinità procreatrice se non di una progenie, di una serie di lezioni di vita mica da ridere, perché la donna legge osserva e nella riflessione si emoziona con tutto il corpo. E noi? Non lo chiederemo di certo a Ilaria che ha già le sue storie frizzanti da raccontarci, magari le ruberò la rubrica per un giorno e le racconterò cosa siamo diventati, anche se credo già lo sappia. Diario erotico sentimentale di una signora perbene scava a fondo, tra periferie zonali e mentali, dimostrando una volta per tutte quanto sia latitante la comunicazione sessuale tra coppie. Manca la cultura sessuale? Manca la cultura e punto? Manca il sesso perché se l’identità traballa anche il sesso non sa da che parte andare? Ilaria tocca il BDSM, la sottomissione, va oltre l’ignoto sbattendoci in faccia la realtà dei fatti, nudi e crudi con o senza malizia, con o senza ironia e lo fa in maniera indomita. È la prima volta che tratto un libro di una collega di testata, e se l’ho fatto (da uomo) credetemi ne vale davvero la pena. La verità si annida alla fonte e la chiacchiera è la fonte da cui ci si abbevera sin dagli albori della nostra civiltà. Libertè, egalitè sexualité!

Samuel Chamey

Recensione a Diario erotico sentimentale di una signora perbene di Ilaria Cerioli, Pizzo Nero Edizioni, 2020, pagg. 190, euro 15.

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