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Jane Austen inedita. Il mio primo (s)ballo da sbronza

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Dalla sua morte nel 1817, i romanzi  di Jane Austen – Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio ed Emma, per citarne solo tre – sono diventati una lettura obbligatoria e  considerati dei classici. La Austen era anche autrice prolifica e attenta di lettere sincere che raramente mancavano di divertire; tuttavia, purtroppo, la maggior parte delle migliaia di lettere che inviò furono distrutte dalla sorella e amica più stretta, Cassandra, poco prima della sua morte. Meno di 200 sono rimaste integre. Questo testo incredibile, inviato alla sorella Cassandra nel novembre del 1800, è stato scritto in piena sbornia da una Jane ventiquattrenne, e riguarda un ballo a cui aveva partecipato e che aveva voluto descrivere.

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Steventon: Giovedì 20 novembre 1800.

Mia cara Cassandra,

la tua lettera mi ha colto abbastanza di sorpresa questa mattina e ti sono molto obbligata. Credo di aver bevuto troppo vino ieri sera a Hurstbourne; non so come altro spiegare il tremolio della mia mano di oggi.

Vi prego quindi di tenere conto di qualsiasi indistinzione nella scrittura, attribuendola a questo errore veniale.

Il vostro desiderio di avere mie notizie domenica vi porterà forse un resoconto del ballo più particolare di quello che vi interessa, perché si è inclini a pensare molto di più a queste cose la mattina dopo che sono accadute, che quando il tempo le ha completamente scacciate dai propri ricordi.

E’ stata una serata piacevole; Charles la trovò notevolmente piacevole, ma non so dire perché, a meno che l’assenza di Miss Terry, verso la quale la sua coscienza gli rimprovera di essere ormai perfettamente indifferente, non fosse un sollievo per lui.

C’erano solo dodici balli, di cui io ne ho ballati nove, e mi è stato semplicemente impedito di ballare il resto per la mancanza di un partner. Iniziammo alle dieci, cenammo all’una ed eravamo a Deane prima delle cinque. C’erano solo cinquanta persone nella sala; pochissime famiglie dalla nostra parte della contea e non molte di più dall’altra. I miei soci erano i due St. Johns, Hooper, Holder, e il prodigioso Mr. Mathew, con il quale ho chiamato per ultimo, e che mi piaceva di più del mio piccolo stock.

C’erano poche bellezze, e quelle che c’erano non erano molto belle. La signorina Iremonger non aveva un bell’aspetto, e la signora Blount era l’unica molto ammirata. Appariva esattamente come a settembre, con la stessa faccia larga, la fascia di diamanti, le scarpe bianche, il marito rosa e il collo grasso. Le due Miss Cox erano presenti: Ho rintracciato in una i resti della ragazza volgare e dalle larghe fattezze che ballava a Enham otto anni fa; l’altra si è raffinata in una ragazza dall’aspetto piacevole e composto, come Catherine Bigg. Guardai Sir Thomas Champneys e pensai alla povera Rosalie; guardai sua figlia, e pensai che fosse uno strano animale dal collo bianco. La signora Warren, sono stato costretto a pensare, una giovane donna molto bella, il che mi dispiace molto. Si è liberata di una parte del suo bambino, e ha ballato via con grande attività senza sembrare molto grande. Suo marito è abbastanza brutto, più brutto anche di suo cugino John; ma non sembra così vecchio. Le signorine Maitland sono entrambe carine, molto simili ad Anne, con la pelle marrone, grandi occhi scuri e una buona dose di naso. Il generale ha la gotta e la signora Maitland l’itterizia. Miss Debary, Susan e Sally, tutte in nero, ma senza alcuna statura, hanno fatto la loro apparizione, e io sono stato tanto civile con loro quanto il loro alito cattivo mi avrebbe permesso.

Mary disse che ieri sera avevo un ottimo aspetto. Indossavo l’abito e il fazzoletto di mia zia, e i miei capelli erano almeno in ordine, che era tutta la mia ambizione. Ora avrò finito con il ballo, e inoltre andrò a vestirmi per la cena.

Abbiamo avuto una giornata molto piacevole lunedì ad Ashe, ci siamo seduti quattordici volte a cena nello studio, dato che la sala da pranzo non era abitabile a causa delle tempeste che avevano fatto saltare il camino. La signora Bramston ha parlato un bel po’ di sciocchezze, che il signor Bramston e il signor Clerk sembravano apprezzare quasi allo stesso modo. C’era un tavolo da whist e uno da casinò, e sei persone esterne. Rice e Lucy fecero l’amore, Mat. Robinson si addormentò, James e Mrs. Augusta lessero alternativamente l’opuscolo del Dr. Finnis sul vaiolo delle mucche, e io elargii la mia compagnia a turno a tutti.

I tre Digweed sono venuti tutti e tre martedì, e abbiamo giocato a biliardo. James Digweed ha lasciato l’Hampshire oggi. Penso che debba essere innamorato di te, dalla sua ansia di farti andare ai balli di Faversham, e anche dal suo supporre che i due olmi siano caduti dal loro dolore per la tua assenza. Non è stata un’idea galante? Non mi era mai venuta in mente prima, ma oso dire che era così.

La vostra affezionata sorella,

J. A.

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