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Lara Pavanetto. Esoterismo ed ecologia nazista. Savitri Devi, la sacerdotessa di Hitler

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Un testo di recentissima uscita (ultimi giorni dell’anno scorso) le cui tematiche di fondo, indicate dalle due prime parole del titolo, avrebbero tutta la forza di trovare ampio diritto di cittadinanza nel mondo d’oggi, con la questione ambientale ad imperversare, giustamente, su giornali e telegiornali, in conferenze pubbliche e opere scritte e l’esoterismo che, obiettivamente, non passa mai di moda, dando però, in questo modo, anche a troppi ciarlatani la possibilità di dire la propria.

Se però, sulle tematiche considerate oggettivamente, nulla si possa dire, a entrare un po’ più a fondo nella soggettività della protagonista del saggio di Lara Pavanetto – la quale, dopo Hitler e il mago dei Reich. Erik Jan Hanussen, il chiaroveggente ebreo che divenne profeta del nazismo (Intermedia Edizioni, 2023), dal sottoscritto già recensito sempre qui su Satisfiction, torna ad occuparsi di quel delicatissimo filone di studi che porta il nome di “nazismo esoterico” – allora si avrà ben donde che ciò di cui sopra è sviscerato a partire da un ben preciso, e particolare, punto di vista!

Chi abbia un minimo di familiarità con determinati studi, sicuramente, almeno qualche volta, si sarà imbattuto nella figura e nell’opera di Savitri Devi (al secolo Maximiani Julia Portas, lo pseudonimo che si scelse sta per “Dea del Sole”): non è dunque mia intenzione stenderne biografia o bibliografia, per questioni di spazio ma soprattutto perché già l’autrice lo ha fatto – e in modo decisamente migliore di quanto mai potrei fare io -, dunque perché obbligarvi ad impietosi (per me) paragoni?

Fin da giovanissima – nacque in Francia nel 1905, figlia, per parte di padre, della diaspora greca, e della cittadinanza greca fece richiesta, ottenendola, nel 1928 – latrice di posizioni forti e decise in ogni ambito, politico-sociale e religioso in primis, l’abbandono della fede cristiana (per quanto mai particolarmente sentita, a parte un breve momento di adesione all’ortodossia, ma più per questioni “nazionaliste greche” che per effettiva convinzione), lo studio delle religiosità indoeuropee e arie (con un palese occhio di riguardo per l’Induismo dei Veda) e la sempre maggior fascinazione subita da quei territori di confine battuti dagli studiosi che, specie in Germania ma un po’ più generalmente in buona parte dell’Europa centro-settentrionale coniugavano razzialismo bio-antropologico ed esoterismo, la portarono a farsi iniziatrice di una vera e propria fede che intendeva “Hitler non solo come esponente di una visione del mondo germanica, pagana e antisemita, ma anche come il portatore di valori universali all’interno di una contrapposizione dualistica tra ariani ed ebrei” (dalla seconda di copertina).

Certo non sarà la sola a proporre la divinizzazione (per la precisione: lo definiva un avatar – termine che inerisce, nell’Induismo, la discesa sulla Terra, in forma umana, di una divinità – di Visnù) del capo del nazismo (in tale direzione non possiamo non menzionare almeno anche il filosofo e diplomatico cileno Miguel Serrano) ma si può dire che, permanendo nell’ambito del nazismo esoterico, quella di Savitri Devi fu la proposta maggiormente specifica, toccando ambiti d’analisi che, a primo impatto, potrebbe sorprendere sentir citare a fianco del nazionalsocialismo (chiaramente non chi abbia una conoscenza dell’argomento che vada oltre i libri di testo in dotazione nelle scuole di ogni ordine e grado), come i diritti degli animali, la predilezione per la dieta vegetariana o vegana, l’ambientalismo radicale e l’ecologia profonda (altro interessante cenno che ho piacere di fare è all’analisi dell’operato del Fuhrer, che Savitri Devi pone in continuità con quelli di Akhenaton, il “Faraone eretico” della XVIII dinastia e Gengis Khan).

Impegnata nella lotta per l’indipendenza dell’India (terra che riteneva “la culla della razza indoeuropea” i cui più puri esponenti sarebbero stati, ai suoi tempi, gli ario-germanici, ove risiedette in tre periodi distinti della sua vita: 1932-’45, 1957-’60, 1971-’81; detto per inciso, morirà nel 1982 presso la cittadina inglese di Sible Hedingham, nell’Essex) dall’Impero Britannico, Savitri Devi strinse rapporti col fior fiore del movimento nazionalista indù (termine “tecnico”: l’Hindutva), il quale, perlomeno all’inizio, era per forza di cose proiettato verso un’alleanza con l’Asse; per ragioni castali (Lara Pavanetto scrive proprio “per evitare la deportazione o l’internamento da parte degli inglesi che ben la conoscevano come apostolo del nazismo”) convolò, nel 1940, a nozze con un brahmano, tal Asit Krishna Mukerji, tra i maggiori supporter dell’alleanza politico-culturale indo-germanica, editore e pubblicista di svariati, tra giornali e riviste, tutti dichiaratamente filonazisti.

Apprezzabilissimi, all’interno del saggio, i capitoli dedicati all’analisi delle opere di Savitri, il riferimento alla fortuna di cui godettero ma soprattutto l’ultimo capitolo, “Legami pericolosi”, all’interno del quale vengono, tra le altre cose, segnalati i riferimenti (esplicitamente voluti o soltanto tematici) alle diverse opere o, più in generale, alla visione del mondo della Devi, all’interno di gruppi che, di primo impatto, sembrerebbero totalmente alieni al filonazismo della nostra, come il mondo cosiddetto New Age o i prodromi del movimento Verde specialmente in Germania.

A chiudere il saggio, un’“Appendice” sul significato più profondo e recondito del simbolo dello swastika; poco prima, nel già citato ultimo capitolo, rimandi anche agli abbocchi tra gli studi di Savitri Devi e altri territori di confine (teorie del ghiaccio perenne e della Terra cava, “ufologia nazista” ecc.). Tutto ciò, insieme al molto altro che sta nelle pagine precedenti, fa di Esoterismo ed ecologia nazista una base di partenza non differibile (ovviamente insieme all’essenziale La sacerdotessa di Hitler. Savitri Devi, il mito indù-ariano e il neonazismo di Nicholas Goodrick-Clarke) per poter accedere alle opere originali di un personaggio di cui diverse teorie, checché se ne possa dire e pensare, forse, al giorno d’oggi, sono – relativamente – lontane solo per quanto riguarda il periodo della loro elaborazione, ma non più di tanto nei processi applicativi.

Alberto De Marchi

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Lara Pavanetto, “Esoterismo ed ecologia nazista. Savitri Devi, la sacerdotessa di Hitler”, Intermedia Edizioni, 2024, 157 pagine, 15 euro

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