Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Marco Azzalini anteprima. La notte ha il suo profumo

Home / Anteprime / Marco Azzalini anteprima. La notte ha il suo profumo

La notte ha il suo profumo” di Marco Azzalini (Laurana Editore, 2025 pp. 344 € 18.00), vincitore del Premio NebbiaGialla 2024 per romanzi inediti, Suzzara Noir Festival, esce nelle librerie il 7 febbraio. Il libro si apre prepotentemente con la testimonianza dell’epoca bruciante degli anni Settanta, nella feroce cornice di una militanza politica e sociale, profondamente segnata dal terrorismo e dalle stragi, dalle violente manifestazioni, dall’evento terribile di Piazza Fontana a Milano. La storia degli anni Settanta si sovrappone nel cambio di registro descrittivo, quando l’autore affronta la descrizione contemporanea del suo racconto, con l’allestimento di un sinistro scenario, movimentato da elementi rilevanti e interpretativi, dalle indicazioni su una particolare indagine avvenuta in un determinato contesto.

Il protagonista del romanzo, il Vice Questore Oriani, infatti, si trova coinvolto con il ritrovamento di un cadavere sul ciglio di un canale. Inoltre la sconcertante disposizione di un testamento collega incredibilmente il fatto di cronaca attuale con un efferato attentato degli anni Settanta. Nonostante l’inchiesta risulti conclusa con la proclamazione di un colpevole, l’analisi approfondita degli interrogativi e delle questioni irrisolte ricompone una revisione dei fatti e pone l’attenzione su episodi apparentemente dimenticati. La città di Padova fa da sfondo alla rivelazione di enigmatici delitti e di storie mai del tutto affrontate, riacquista l’impenetrabile e imperscrutabile fascino di un luogo che nasconde un passato irrequieto e ribelle, abitato da minacciosi fantasmi. La scrittura implacabile, insistente e realistica di Marco Azzalini destabilizza il lettore, raccoglie indizi significativi lungo l’intensificarsi di un conflitto incentrato sulle dinamiche interiori, accompagna il perimetro del tempo nel percorso di amare e pungenti retrospettive, registra la formula evocativa di ogni pretesto traslato, espresso sull’estremità pericolosa dell’investigazione, elabora congetture, spiate dall’inesorabile fatalità dell’inaspettato. Marco Azzalini introduce una prolungata inquietudine avvolta dal mistero dell’irrisolto, esplora il territorio inedito di ogni passaggio cruciale, utile per redigere le tracce di una ricostruzione accurata e puntuale con cui è difficile chiudere i conti in sospeso e separarsi dalla verità, accorda l’equilibrio provvisorio di un’atmosfera satura di timori e ombre, disegna una prospettiva indiziaria del sospetto e delle colpe dalle tonalità oscure e dall’alone noir, trascinando l’intero arco narrativo in una connessione a spirale con i personaggi che incarnano la complessità nebulosa delle loro cruente e indecifrabili relazioni.

Il libro documenta sensazioni ermetiche e fosche, accoglie, nella magnetica strategia esplicativa, il fascino accattivante dei colpi di scena, combina l’abilità letteraria tra attrazione e seduzione, ispira l’appassionante e provocante riflessione sulla natura recondita degli uomini, sugli intrecci inesplicabili e inattaccabili tra rischiosi affari pubblici e privati, sulle censure quotidiane mimetizzate dal potere criminale e persuasivo. Marco Azzalini esce dal buio dell’intrigo, ricompone i pezzi di una trama immersa nella segretezza, l’ambiguità, le istantanee immagini di una fotografia generazionale sull’antico e inestirpabile male, la densità dolorosa dell’impronta brutale di sangue, con un’efficace capacità empatica in cui il groviglio confuso dalla suspense e dall’irresolutezza, ricuce abilmente un intrigo dagli effetti sconcertanti. Coniuga la tensione attuale, inclemente e convincente della vicenda, omaggia l’imprevedibilità di una città sotterranea e appannata. “La notte ha il suo profumo” emana il suo sentore di coincidenze prestate alle rivelazioni ineffabili del romanzo giallo, amplifica i tempi e le sequenze di ogni circostanza incisiva, con una sapiente descrizione teatrale, trattiene la dissolutezza dei reati, l’architettura solida dei legami insospettati, l’amore infranto nel buco nero dell’animo umano.

Rita Bompadre

#

A un tratto il suono del pianoforte che sta in fondo alla sala li interrompe. Ludovica è sgattaiolata in silenzio verso la tastiera. La figlia più giovane di Oriani è portata per la musica, anche se non l’ha scelta come professione, a differenza di sua sorella. Ha preferito affiancare sua madre alla Taverna dei Dogi. Assieme a lei c’è un’amica che si chiama Verena; ha un’elaborata acconciatura viola sulla testa e un trucco dark. È

una cantante di talento. Oriani lo sa, perché ha assistito alle esibizioni di un quartetto di jazzisti che frequenta il locale, dove talvolta vengono organizzati anche degli spettacoli. E Verena canta con loro.

La serata è tranquilla, si è fatto tardi, eppure la sala è ancora popolata. Quando Oriani sente la prima progressione di accordi, capisce subito e ha un sussulto. Chissà se Ludovica ha scelto apposta, oppure se è solo una combinazione, frutto di un imbrico di accenni sentiti di straforo negli ultimi giorni.

Anche lui ha amato quel brano, Cara, ben prima di imbattersi in Piergiuseppe Gallini e nella sua passione per Lucio Dalla, l’unica cosa limpida al di sopra del mistero che deve aver segnato la sua vita, ancora prima della sua morte. La voce di Verena è piena di sfumature, l’interpretazione perfetta.

Ma so già cosa pensi, tu vorresti partire…

Come se andare lontano, fosse uguale a morire…

E non c’è niente di strano… ma io non posso venire…

Oriani finisce il whisky con un lungo sorso. Appoggia il bicchiere. La canzone lo rapisce, Arianna si è seduta al loro tavolo, vicina all’ex marito, e gli accarezza la mano. Eppure, lui è scuro in volto. Anche Cip si tormenta le dita lunghe e affusolate; loro due si capiscono al volo, lo sguardo dell’uno fisso in quello scuro di lei. Entrambi pesano le parole di Sara Lamberti, mentre Verena arriva a cantare la parte del brano che a Gallini doveva piacere di più.

La notte ha il suo profumo… puoi cascarci dentro…

Che non ti vede nessuno… ma per uno come me, poveretto…

Che voleva prenderti per mano e cascare dentro a un letto…

Che pena, che nostalgia…

Non guardarti negli occhi… e dirti un’altra bugia…

Il sussurro un po’ roco di Arianna rompe il momento, anche se per parlargli gli si accosta all’orecchio. “E se fosse finita qui o se non accadesse niente altro per anni?”

Lui scuote la testa. “Non credo che andrà così. Nemmeno se fermassimo l’inchiesta. C’è chi cerca di insabbiare tutto, da tanto tempo. Nei decenni l’equilibrio deve aver tenuto, per ragioni che ancora ci sfuggono. Esistono certe malattie che rimangono quiescenti anche per lunghi anni. Stanno dentro l’organismo, non danno segni. Poi accade qualcosa e si risvegliano, a volte in maniera devastante. Ecco, la morte di

Gallini, con tutto quello che si è portata dietro, ha rotto l’equilibrio della strana malattia che si annida da qualche parte in questa storia. Questa volta, chi ha paura vorrà smettere di averne. E nessuno verrà risparmiato”.

Click to listen highlighted text!