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Natale Antonio Rossi. la riga infinita

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I pensieri brevi hanno l’ossigeno di un attimo. Poi, spariscono dalla scrittura votata ad altre idee da annerire su carta. Nella stringata stesura, invece, resta a lungo la costruzione del concetto. Più è breve, la sintesi della sintesi, più è difficile mettere insieme le parole che non sono un cumulo di coordinate da lasciare alla buona, come viene viene. Eh no. E’ qualcosa di complicato che non si può improvvisare. Bisogna conoscere la letteratura, è necessario saper scrivere sopratutto quando si ha a che fare con una narrazione chiusa, fuori dall’ordinario, che il lettore però dovrebbe avvertire come un romanzo esteso. La concentrazione deve acchiappare l’essenza della storia, limando ed eliminando il superfluo. Ovvio, occorrono tecnica e idee chiare. Arriveranno entrambe con l’esperienza e allenamento. Poi, il talento è un’altra cosa. Va curato altrimenti si secca e va sprecato specie quando si accosta all’arroganza nel pensare di possedere una qualità duratura, per sempre. Esercizio e idee sono alla base nella creazione di un racconto leggero che dovrà restare nella memoria. Si spera. Avere una storia diversa, un ingranaggio che azioni la riflessione del lettore per l’immediato pensiero che ne viene, non è una cosa da poco. In letteratura, quando la si sa maneggiare, tutto diventa espressione nuova. Stile formato da uno precedente che ne supera la forma. E’ innovazione. Potrebbe non piacere oppure essere accolta come un’idea geniale. Se l’ultima strada fosse quella giusta non la capirebbero tutti perché si è abituati a ciò che si conosce e si fa fatica a farsi entrare in testa la novità che, a primo impatto, non si comprende.

Il libro La riga infinita di Natale Antonio Rossi per Bertoni editore non è per tutti, neanche per i lettori forti. Forse, lo è per quelli più attenti, ma c’è sempre il doppio rischio: da una parte non sentirlo nella scrittura e nella storia e dall’altra esprimere un giudizio che potrebbe accendere o incenerire lo slancio avuto nel pubblicarlo. I pensieri brevi, nella loro chiusa di spazio, si allargano ad una narrazione ampia, senza un punto che fisserà il lettore. In questo modo si costruisce un romanzo sulla scia del racconto breve, una sorta di storia nella storia, Si tratta di innovazione che pochi si possono permettere di trattare.

Lo stile dello scrittore è limpido, pulito, suggestivo e misterioso.

Lucia Accoto

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