Il romanzo di esordio di Salomé Esper pubblicato da Sur non è una storia di zombie, sebbene Hilda Bustamante si svegli nella sua bara e, con una forza quasi disumana, riesca a rompere prima il legno e poi a emergere dalla terra.
Hilda apre gli occhi, si sveglia da una morte durata un anno, è confusa. Respira. E quel respiro diventa sempre più faticoso sotto terra e per questo è necessario ritornare alla vita.
Hilda aveva lasciato il marito Álvaro a settantotto anni e quando ricompare nella loro casa, è come se tutto il dolore attraversato in quell’ultimo anno abbia finalmente trovato un senso.
“Álvaro si affacciò per vedere chi era, e la vide. Si avvicinò senza commettere errori: un piede dietro l’altro, anni trascorsi ad allenare i sensi per reagire all’immagine di Hilda, all’odore di Hilda, alla pelle di Hilda.”
Lo scandalo della sua resurrezione non è l’unico evento che sconvolge la città argentina, mai nominata direttamente: la campana della chiesa impazzita, vetri in frantumi e l’invasione di cavallette sono lì a rimarcare un momento unico e misterioso. Il ritorno della donna genera sicuramente un gran scompiglio tra i suoi affetti ma è uno scompiglio luminoso e dolce.
Modifica le esistenze dei personaggi, segnandoli per sempre, in quanto testimoni di un avvenimento straordinario. Questi personaggi acquisiscono nel corso delle pagine una corporeità tale che sembra vederli prendere vita: Álvaro, il compagno amorevole di una vita, Amelia, la nipotina acquisita e le Devote, un piccolo gruppo di donne amiche di Hilda.
La leggerezza con la quale si parla della vita e della morte, l’immersione in una dolce ironia, rendono “La seconda venuta di Hilda Bustamante” un libro pieno di vita e di amore.
Hilda torna alla vita senza una spiegazione, senza uno scopo, e ci si chiede per tutto il romanzo il perché. Ma non è in atto nessuna apocalisse, nessuno stravolgimento del mondo, è “semplicemente” una storia d’amore.
Estrapolando i temi della morte e dei redivivi dai generi horror e gotico sudamericano, l’autrice opera un cavolgimento dei canoni e li rivoluziona al tempo stesso. La fuoriscita di Hilda dalla sua tomba, dall’oscurità e dal buio, verso la superficie e la luce, introduce questo intento già dalle prime pagine.
“Il loro incontro, però, era stato un momento magico, ed è proprio a quel momento che entrambi tornavano, lei più di lui, ogni volta che il dolore la inaridiva.”
Rina Anastasio
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Salomé Esper, La seconda venuta di Hilda Bustamante, Sur, 2025, pp. 180, 17,50 euro