Prima era alla distanza di un passo, oggi di un click, il buon caro e vecchio abisso è sempre lì.
Paolo l’ha imparato sulla sua pelle, gli è bastato uscire dal selciato, un “vorrei ma forse posso” e adesso la sua vita non è più la stessa.
Eppure le intenzioni erano buone, quasi virtuose, un tentativo in extremis per salvare la sua relazione da una catatonica danza casa/lavoro (almeno la chiesa a questo giro ce la siamo scampata) che stringeva la presa ogni giorno di più.
Sfuggire al cappio indossando un passamontagna, l’idea era più o meno questa.
L’esca gliela butta il suo amico Gianluca, durante una chiacchiera da bar delle più innocue. Le difese sono abbassate, la curiosità iniziale, delle più ingenue: Paolo neppure lo sapeva di quel sottobosco chiamato OnlyFans dove si possono fare soldi facili anche senza avere una carriera di pornoattore avviata alle spalle.
Il seme è presto che piantato e l’idea mette radici che attecchiscono al meglio grazie al prezioso supporto di Frankie Bare, Virgilio femmineo dalla carriera sulla piattaforma già rodata e una base di follower/adoratori che gli garantiscono entrate ben più cospicue dello stipendio mensile di uno sgobbone provincialotto come Paolo.
Al nostro quindi sembra tutto perfetto: BrutalStraightTop, sarà il suo nome d’arte che è già tutto un programma, per chi non ha tempo di sprecare tempo e immaginazione nell’oceano dei whales affamati pronti a elargire i primi compensi pur di averne un pezzetto tutto per sé.
Il primo video con Frankie Bare sarà un successo, i primi followers, una rivalsa silente per tutte quelle ore buttate in un impiego mortificante, la prima cena di lusso con la compagna nel ristorante stellato dove mai avrebbe pensato di poter consumare un menù degustazione completo, sono la conferma che, anche per Paolo, il piacente etero della porta accanto senza doti speciali o sintomatico mistero, c’è speranza.
A Giulio invece le cose non vanno altrettanto bene. La sua relazione con Fabio è un arcipelago cangiante di rispetto e buoni principi. Il compagno è un attivista rispettoso la cui premura non impedisce alla noia di subentrare al desiderio, costringendo Giulio a nascondere sotto lo zerbino una sfilza di scappatelle necessarie a non spezzare l’apparenza. Il problema, il vero problema, è che Giulio con la testa a volte torna ancora là. A quel giorno di scuola in cui Paolo si approfittò di lui, brutalizzandolo, appunto e costringendolo a specchiarsi con un lato di sé stesso che non conosceva e che avrebbe imparato a comprendere solo negli anni a venire.
“Certe volte uno le disgrazie se le va a cercare”, commenterebbe il boomer di turno.
Paolo e Giulio, due persone che potrebbero avere una vita “normale” e che invece non fanno altro che spingersi sempre più a margine di tutto quello che i benpensanti definiscono “accettabile”. Ma di quale margine si sta realmente parlando? Ha ancora senso ridurre il tutto in termini esclusivi?
Fiducia/tradimento, rispetto/sottomissione, privato/pubblico… il ragionamento binario riduce/induce a una presa di posizione ma Salvatore Falzone, nel suo Brutale, prende coraggio e fa un passo avanti perché quello che vi ho premesso qui è solamente il pitch, nient’altro che una doverosa introduzione atta a contestualizzare un romanzo che già dopo i primi capitoli si rivela ben più complesso e sfaccettato di quanto si potrebbe pensare limitandosi all’esplicita copertina.
OnlyFans è il piatto di gioco: una piattaforma che livella le professionalità, eldorado (apparentemente) democratico dove a tutti viene concessa la possibilità di brillare (Warhol onnipresente veggente): non importa chi eri, quale sia il tuo curriculum o il tuo background, che studi hai fatto o quale sia la tua fede, quanto sei connesso sul sito Vigevano ha la stessa caratura di Milano e ciò che importa realmente è solo ciò che sei disposto a concedere, il tuo numero di follower, l’unicità della tua performance.
Siamo ben lontani dall’ingenuo erotismo inteso nella sua forma più classica, l’eccitazione è presto sostituita dalla possessione. L’appagamento risiede nel dominio, nella profanazione di un privato che si piega al bisogno del singolo. Ciò che eccita è ciò che viene concesso a chi paga e soltanto a lui. Una demarcazione che scavalca ogni limite imposto dal media lasciando libero sfogo a una freddezza accumulatrice amplificata, nel romanzo, dalle caustiche descrizioni degli amplessi qui presenti.
Falzone ha saputo plasmare la parola al suo volere allo stesso modo dei performer che mette su carta, dimostrando una padronanza della materia e delle pratiche insite alla piattaforma che mettono in luce un ecosistema freddo, calcolatore, implacabile. Paolo è inizialmente stranito dalle pratiche di Frankie Bare, la cura del corpo, la costante proposta di contenuti del suo profilo, la disponibilità h24 di rispondere ai fan non è nient’altro che la cartina al tornasole di meccaniche lavorative rodate da anni di consumismo vorace ma se Paolo è piegato dal bisogno materiale, in Giulio si riflette la parte più impulsiva della carnalità.
Il suo desiderio di essere abusato dall’ex compagno di classe, ora riscoperto performer, è un verme solitario che sfugge alle regole del portale. Giulio è colui che oltrepassa il confine del voyeurismo, la sua fame ci appare come una sorta di malattia, un cancro che si fa strada nelle carni guastando tutto quello che si era costruito prima (finto? Vero? Al lettore spetta la sentenza) e che sembra potersi sanare soltanto al compimento dell’atto.
“Brutale” è anche il contesto. Oltre al circoletto di amici e parenti che prontamente si indigna al disvelamento del siparietto, un ulteriore agente scatenante andrà ad aggiungersi alla parabola finale formando un Triangle of Sadness dall’esito imprevedibile, seppur dannatamente realistico.
La bravura di Falzone risiede nell’aver imbastito una storia semplice ma dalla prosa sempre consapevole, attualizzando il classico rapporto di potere in un contesto che apre a riflessioni ben più profonde.
Di “brutale” dunque, nella seconda opera di Falzone vi è in primis la realtà esposta. Un tritacarne economico/sociale/psicologico che atterrisce e ammalia per chirurgica, limpida, crudezza. Ci si riscopre disarmati e bramosi davanti a questo Glory hole di vicende imbastite dal romanzo, tutti calati in quello stesso abisso di cui si diceva poco sopra, con l’occhio bramoso di voltare pagina per scoprire quanto profonda potrà essere la discesa di Paolo, o quanta sopportazione sarà disposto ad accettare Giulio. È un ingranaggio perfetto e spietato che, esaltando la specificità del singolo desiderio umano, ne fa risaltare al tempo stesso le sue più primitive debolezze.
Fa paura, è pericoloso / ne vogliamo ancora, non possiamo farne a meno.
Stefano Bonazzi
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Brutale
Salvatore Falzone
66thand2nd
17,10 euro — 252 pagine