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Sébastien Perez e Benjamin Lacombe. Il mago di Oz

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«Ho sentito parlare di quel potente mago. Credi che potrebbe darmi un cuore?» chiese l’uomo di latta.

«Avevo tre sedie in casa mia; una per la solitudine, due per l’amicizia, tre per la compagnia».

Henry David Thoreau, Walden

Lo sappiamo tutti, non sono giorni facili, non saranno settimane facili. Ma se ci soffermiamo a guardare i bambini, i nostri figli, troveremo nei loro giochi a nascondere e nelle loro risate uno dei modi giusti e di sicuro valore per affrontare questa situazione d’eccezione.

«A volte – scrive Neil Gaiman–, la verità è un luogo […] è come una città: possono essere cento strade, mille sentieri, ma tutti, alla fine, ti condurranno al medesimo luogo. Non importa da dove tu venga. Se cammini verso la verità, ci arriverai, quale che sia il tuo tragitto». E questa verità è casa, la casa di ciascuno di noi, o almeno così dovrebbe essere.

E il viaggio per antonomasia verso casa è quello della piccola Dorothy ne Il mago di Oz, che qui vi presento nell’edizione Rizzoli con il testo di Sébastien Perez, ispirato alla storia e ai personaggi di Lyman Frank Baum (1856-1919), con le magnifiche illustrazioni di Benjamin Lacombe.

In questo classico intramontabile ognuno troverà in se stesso ciò che cercava altrove. Il pregio di questa collana, caratterizzata da nuove traduzioni o adattamenti, è l’attenzione che si è voluto riporre alla veste grafica. Benjamin Lacombe, formatosi all’École nationale des Arts Décoratifs Supérieure di Parigi (ENSAD), rappresenta uno dei principali e più valenti esponenti della nuova scuola francese. Ci troviamo di fronte a delle illustrazioni in stile naïf e visionario, che ci ricordano sia la pittura rinascimentale sia Tim Burton, oppure per chi come me ama Neil Gaiman, ci ricordano sia il libro sia il film Coraline, del regista e animatore Henry Selick, con illustrazioni dei graphic designer Tadahiro Uesugi, giapponese, e Michel Breton, americano.

Tuttavia il canone espressivo di Lacombe rimane davvero unico, ricco di dettagli e suggestioni oniriche che potete ritrovare in altri volumi della stessa collana, come Racconti macabri (Poe/Lacombe, 2018), La piccola strega (Perez/Lacombe, 2017) o Frida (Perez/Lacombe, 2016).

Tout se tient, come si dice oltralpe, tutto si tiene e, come Coraline, anche Dorothy, e in questa veste grafica ancora di più, è coraggiosa e fantasiosa, ha una curiosità travolgente. Deve tornare a casa e soprattutto è una bambina normale che affronta qualcosa di ignoto e trionfa.

Questo significa davvero qualcosa e resterà per i giorni a venire, resterà per tutti coloro che almeno una volta nella loro vita si sono sentiti come lo spaventapasseri desideroso di un cervello, luomo di latta di un cuore e il leone del suo coraggio. Stiamo a casa, stiamo nelle favole e nel profondo dei libri, dove regna il mago di Oz, «dove la fonte sgorga e s’attaccano le labbra del tempo» ( Dylan Thomas, La forza che nella verde miccia spinge il fiore).

Edoardo Rizzoli

Riferimenti:

Henry David Thoreau, Walden. Vita nel bosco, Feltrinelli

Neil Gaiman, Trigger Warning. Leggere attentamente le avvertenze, Mondadori

Dylan Thomas, Poesie e racconti, Einaudi

Neil Gaiman, Coraline, illustrazioni di Benjamin Lacombe, Mondadori

Neil Gaiman, Coraline, illustrazioni Dave McKeane, Mondadori

Recensione al libro Il mago di Oz di Sébastien Perez, illustrazioni di Benjamin Lacombe, Rizzoli, traduzione di Giulio Lupieri, 2019, pagg. 120, euro 25.

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