Ho conosciuto l’Agenzia Alcatraz per il loro lavoro sulla letteratura dell’occulto, sulle storie di fantasmi e di altri mostri. Hanno portato in Italia libri bellissimi come Malpertuis di Jean Ray e Il fantasma nello specchio, di Patricia Squires.
Ho scoperto poi, che esiste anche un volto diverso di questa casa editrice così particolare, uno spettro diverso della sua personalità legata alla letteratura italiana nuova e assolutamente non banale.
Molto interessante è stata la lettura di Croste, di Jessica La Fauci, uscito nel 2023, finalista al premio Calvino. Interessante per lo stile, per come, la Fauci, organizza la pagina e la sua storia. E poi Silvana Miano, con Nataroccia, che è la storia di Fulvia, bambina e poi donna, cresciuta in Sicilia e poi emigrata al nord, a Bologna, alla ricerca di un’emancipazione, prim’ancora che economica, emotiva. Fulvia, attraverso il sarcasmo, il feroce cinismo, cerca di trovare un distacco impossibile da una madre molto dura, svalutante e un padre incantevole.
Orazio, il macellaio amante della lirica, che sgozzava i maiali a suon di arie e sinfonie, copre sua figlia di amorevoli attenzioni. Questo padre così peculiare è una figura molto importante di questo romanzo, quasi un alleato di Fulvia, non solo nella vita, ma contro quella madre tremenda che ne mina l’autostima a colpi di sprezzanti giudizi.
Fulvia impara a difendersi disprezzando, isolandosi dal mondo dentro un corpo abbondante e stratificato.
Nataroccia è un racconto breve, appena 123 pagine, ma molto intenso. La narrazione è alternata dai ricordi di Fulvia bambina e i racconti della sua vita da adulta. Interessante è la voce, assolutamente non banale.
Silvana Miano è una scrittrice siciliana, nata nel 1982. Ha lavorato con i bambini oncologici e con i minori a rischio. Adesso insegna filosofia. Vive a Bologna. Ha pubblicato racconto per Fernandel, per Pendragon. Questo è il suo primo romanzo, finalista al premio Calvino.
In questo periodo sto leggendo molto Sylvia Plath, le sue poesie e trovo, nella protagonista di Nataroccia diverse similitudini con Sylvia. Hanno entrambe uno sguardo duro, corrosivo sulla realtà. Sono arrabbiate allo stesso modo e fragili e piene di rimpianti.
Essere una donna è difficilissimo, me ne accorgo sempre più spesso, crescendo una figlia, osservando mia moglie, leggendo.
Libri come Nataroccia, come Ariel, come Vicino al cuore selvaggio di Clarice Lispector sono manuali di sopravvivenza.
Pierangelo Consoli
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Nataroccia, Silvana Miano, Agenzia Alcatraz 2024, Pp.123, Euro 16.