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Stefano Fusi. Milano selvatica. Boschi, oasi, parchi, acque e animali: la natura da conoscere e salvare nella metropoli

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Là dove c’era l’erba ora c’è / Una città, ah / E quella casa in mezzo al verde ormai / Dove sarà cantava Adriano Celentano ne Il ragazzo della via Gluck. È vero che, nel passare degli anni, quel verde è scomparso dalla città, ma Milano – per fortuna – non è solo fatta dai grattacieli e dal cemento, non è solo attraversata da strade e lambita da tangenziali. Tutt’intorno, a partire dall’orlo delle periferie estreme, Milano conserva ancora ampie aree verdi, in alcuni casi di grande estensione, e tra queste sono nate oasi naturali, affiancate da zone verdi spontanee che hanno conquistato ampi terreni dismessi.

Sta qui la “Milano selvatica” di Stefano Fusi, scrittore e ambientalista, che in questo libro racconta gli spazi naturali di Milano e della sua provincia, e con essi la storia della loro vegetazione, e degli uomini e degli animali che le abitano: un mondo fatto di prati, boschi, laghetti, fontanili, marcite, tra cui spiccano le foreste urbane della Goccia e di Piazza d’Armi, l’area naturale dell’abbazia di Chiaravalle – minacciata dal progetto di costruzione del nuovo stadio di calcio – e il Parco della Vettabbia con i suoi parchi agricoli in città.

Il volume è aperto dalla Mappa del selvatico milanese, in cui le aree verdi sono tra l’altro catalogate per tipologia ma, anche, come “maltrattate” quando è il caso, a incominciare proprio dalla Goccia alla Bovisa, “il bosco che non ci dovrebbe essere, ma c’è ancora”, e all’area dei gasometri, uno dei luoghi più significativi della “wilderness urbana”. Ci sono poi le api e i rarissimi tritoni di Piazza d’Armi, oasi naturale spontanea il cui futuro (e sopravvivenza) è piuttosto incerto, e i più “istituzionali” Boscoincittà e il Parco delle Cave. Fusi si inoltra nella geografia verde che corre intorno alla sagoma più o meno circolare di Milano, visitando il Parco Nord con la famosa invasione dei cervi, il Parco delle Risaie con la sua avifauna, e l’a tratti sorprendente parco del Ticinello, un viaggio nei paraggi tra natura e storia. Gli itinerari possibili si aprono verso l’hinterland della provincia, spesso offrendo autentiche sorprese per gli stessi abitanti del capoluogo lombardo, e spingendo alla scoperta di autentici patrimoni vegetali a un tiro di schioppo da casa, senza dimenticare i cigni del fiume Lambro.

Milano selvatica è un’opera preziosa, ricca com’è anche di informazioni, suggestioni e approfondimenti, perché, prima di tutto, è uno strumento di conoscenza.

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Stefano Fusi, Milano selvatica. Boschi, oasi, parchi, acque e animali: la natura da conoscere e salvare nella metropoli, Edizioni Albero – 320 pp., 18,50 euro.

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