Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Toni Bruno. La Belgica vol. II. La melodia dei ghiacci

Home / Recensioni / Toni Bruno. La Belgica vol. II. La melodia dei ghiacci

Termina con questo secondo volume pubblicato nel marzo di questo 2021, La Belgica.

L’avventura tra i ghiacci dell’Antartide della vecchia baleniera Belgica, riadattata in modo da poter compiere una missione esplorativa, arriva con La melodia dei ghiacci al suo compimento.

Scritto e disegnato da Toni Bruno come il precedente Il canto delle sirene, anche questo secondo capitolo del graphic novel brilla per intensità. Molto classico sia nell’impianto compositivo della tavola sia per quanto riguarda la sceneggiatura, che verrebbe da dire ferrea, ha proprio in questi due punti i suoi assi.

Ma prima di inoltrarci a ragionare de La melodia dei ghiacci, è necessario un piccolo riassunto di quanto avvenuto in precedenza.

Nel 1897 la vecchia baleniera al centro del graphic novel, diventata nave scientifica si muove dai porti del Sud America verso il freddo Antartide, alla scoperta del Polo Sud.

L’imbarcazione si porta dietro un equipaggio poco motivato a compiere l’impresa, governato però da Adrien De Gerlache, un comandante che appare inflessibile. Con loro alcuni scienziati e soprattutto Jean Jansen, “prima clandestino, poi mozzo, poi marinaio”, involontario punto di collegamento dei vari elementi di questa storia, potentemente corale.

In effetti, se la base del racconto è tratta da una vicenda vera, la figura fittizia di Jean appare essere da subito il pretesto necessario per offrire spazio allo sviluppo dei molti personaggi presenti nel o distanti dal centro del racconto, sempre strettamente legato alle sorti della baleniera.

Anche ne La melodia dei ghiacci si alternano, in un tempo cronologicamente parallelo, le vicende dell’equipaggio della nave e quelle di Claire, la fidanzata di Jean, che si ritrova a Ostenda oramai certa di essere stata abbandonata da Jean.

Grazie al fortuito incontro con Paula, una sua amica, finisce per trasferirsi a Bruxelles e prendere parte attiva alle prime proteste per ottenere pari diritti rispetto agli uomini, di quelle che possiamo indicare come le progenitrici del movimento femminista.

Jean, dal canto suo, continua a cercare di comunicare con la sua amata, attraverso una serie di lettere che non saranno mai recapitate. Questo silenzio non voluto che si viene a creare fra i due amanti, è la prefigurazione del silenzio portato dal gelo antartico che si insinua fra gli ospiti della nave alle prese con la morsa dei ghiacci, la notte polare, la fine delle scorte alimentari.

La doppia narrazione crea il movimento dinamico interno alla storia raccontata da Bruno. Da una parte allargandone le maglie a quanto accadeva alle donne nelle società del Nord Europa in quel periodo di fine Ottocento, dall’altra agli eventi tragici cui porta un ostinato, caparbio desiderio di scoperta.

Da notare come il procedere de La melodia dei ghiacci abbia quello che possiamo definire come “un intenso sapore houstoniano”. Lo si percepisce da come Bruno orchestra ogni tavola, ogni sequenza, ogni dialogo.

Un lavoro encomiabile, in quanto l’autore riesce a creare una architrave narrativa la cui sobrietà porta alla luce le psicologie dei personaggi. Che hanno pari importanza rispetto alle loro azioni anzi, ne motivano decisioni come errori, mancanze.

Inoltre fra il primo e il secondo volume de La Belgica, il tratto di Bruno sembra essersi fatto meno naturalistico e più fluido, anche qui funzionale nel mostrare gli stati d’animo dei personaggi e meno alla loro resa puramente formale. Soprattutto lo si nota negli attori che vivono l’odissea della vecchia baleniera. Il risultato è di un accentuato – ma pur sempre sobrio – espressionismo.

Logico che, per apprezzare la qualità complessiva del lavoro di Bruno, per comprenderne passaggi e sviluppi, per cogliere i risvolti psicologici e la crescita di personaggi e vicenda, i due volumi de La Belgica devono essere letti uno di seguito all’altro.

Ma come già accennato, la storia ha in sé una potenza classica e un respiro altrettanto classico, capaci di catturare il lettore e di non farlo pentire del tempo impiegato nel leggerla. Che si chiude in modo struggente, con un perfetto addio ai suoi personaggi.

Sergio Rotino

Recensione al libro La Belgica vol. II. La melodia dei ghiacci di Toni Bruno, Bao Publishing 2021, pagg. 168, € 20,00

Click to listen highlighted text!