Nel perimetro dell’ospedale, sorge un piccolo padiglione circondato da un vero e proprio bosco di cardi, d’ortica e di canapa selvatica. Il tetto è tutto rugginoso, il comignolo è per metà crollato, gli scalini alla porta d’ingresso si sono imporriti e ricoperti d’erba, e dell’intonaco non è rimasto che qualche traccia. Con la facciata anteriore il padiglione guarda all’ospedale, con quella posteriore alla campagna, da cui lo tien separato il grigio recinto dell’ospedale, irto di chiodi. Codesti chiodi, voltati con la punta all’insù, e il recinto, e il padiglione stesso, hanno quell’aria particolare di squallore e di dannazione, che da noi in Russia è una prerogativa degli stabilimenti ospedalieri e carcerari.
Anton Checov: Il reparto n. 6
Traduzione: Agostino Villa