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Kurt Vonnegut inedito. Non c’è speranza nella guerra

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Da quando esistono le guerre, esistono gli obiettori di coscienza – persone che si rifiutano di combattere nelle forze armate per principio – e il primo di cui si abbia notizia risale all’anno 295, quando Massimiliano di Tebessa rifiutò di arruolarsi nell’esercito romano: fu prontamente decapitato.

Tra il 1965 e il 1970, circa 160.000 persone tentarono di astenersi dal servizio militare in relazione alla guerra del Vietnam, tra cui, nel 1967, Mark Vonnegut, figlio del celebre romanziere Kurt Vonnegut.

Mentre Mark cercava di sottrarsi alla procedura attraverso i canali standard, suo padre decise di sostenere Mark scrivendo al Draft Board.

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28 novembre 1967

Alla commissione di leva n. 1
Servizio selettivo
Hyannis, Mass.

Signori:

Mio figlio Mark Vonnegut è registrato presso di voi. Ora sta chiedendo di essere classificato come obiettore di coscienza. Approvo pienamente ciò che sta facendo. È in linea con il modo in cui l’ho cresciuto. Per tutta la vita ha imparato da me l’odio per l’omicidio. Sono stato un volontario nella Seconda guerra mondiale. Ero un esploratore di fanteria, ho visto molte azioni, alla fine sono stato catturato e sono stato prigioniero di guerra per circa sei mesi in Germania. Ho una medaglia al valore. Sono stato congedato con onore. Ho il diritto, mi sembra, di trasmettere a mio figlio la mia opinione sull’uccisione. Non vado nemmeno più a caccia o a pesca. Ho alcuni fucili che ho ereditato, ma sono coperti di ruggine.

Questo atteggiamento nei confronti dell’uccisione è una questione tra me e il mio Dio. Non partecipo molto alla religione organizzata. Ho letto molto la Bibbia. Predico, in un certo senso. Scrivo libri che esprimono il mio disgusto per le persone che trovano facile e ragionevole uccidere.

Diciamo la preghiera durante i pasti, a turno. Ogni membro della mia famiglia è stato chiamato spesso a ringraziare Dio per le benedizioni che sono state nostre. Quello che Mark sta facendo ora è al servizio di Dio, il cui Figlio era estremamente poco bellicoso.

Non c’è un granello di codardia in questo. Mark è un giovane forte e coraggioso. Quello che sta facendo richiede più coraggio di quanto io ne abbia mai avuto e più decenza.

La mia famiglia è in questo Paese da cinque generazioni. I miei antenati sono venuti qui per sfuggire alla follia militarista e alla tirannia dell’Europa e per avere la libertà di rispondere ai dettami della propria coscienza. Loro e i loro discendenti sono stati buoni cittadini e orgogliosi di essere americani. Mark è orgoglioso di essere americano e, secondo il parere di suo padre, ora si sta comportando da cittadino di prim’ordine.

Non odierà.
Non ucciderà.
Non c’è speranza in questo.
Non c’è speranza nella guerra.

Cordiali saluti,
Kurt Vonnegut, Jr.

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