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Charlie Gnocchi anteprima. O Tutto o Niente! Manifesto degli artisti scriteriati

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Il nuovo libro di Charlie Gnocchi O Tutto o Niente! Manifesto degli artisti scriteriati ci travolge con il suo tono provocatorio, le sue battute umoristiche e la sua dialettica, talvolta sconclusionata, ma precisa nel raggiungere la meta prefissa: prendere a cazzotti la realtà degli artisti contemporanei ai quali lui stesso appartiene. Un vero e proprio decalogo con precetti da perseguire e indicazioni puntuali per gli uomini che incarnano lo spirito dell’arte ai giorni nostri. Sebbene l’utilizzo dello humor e dell’ironia sia fortemente presente, troviamo tra le sue pagine anche elementi di storia, filosofia e religione a sottolineare quanto gli artisti talvolta perdano la propria precipua dimensione aderendo a concetti del passato che, preconfezionati da altri, limitano la loro spontaneità e la loro personale arte. Per mostrare quanto sia doveroso tessere la peculiare originalità di ciascuno – e a supporto del Manifesto – il libro si completa con un’antologia di opere scriteriate e una raccolta di opere visive scriteriate: parole e immagini che danno ulteriore vigore e stimolo, e comprovano l’urgenza di dover rimediare alla degenerata situazione attuale.

Charlie Gnocchi inserisce con naturalezza e acume nomi improbabili ed eccessivi che irrompono tra le pagine per far risaltare ancor più l’estremismo del racconto e l’assurdità delle situazioni narrate: parole ambigue, luoghi comuni e termini spinti che diventano nomi propri o di città e creano uno scenario dell’impossibile dove l’esagerazione diviene il fulcro della pagina. Perché il “tutto” e “niente” del titolo è già indicazione precisa di dove l’autore vuole portarci: a navigare in un mare creato negli anni da teorie filosofiche e dettami di vita sviliti nel contenuto, alla stregua di banalità, nocivi per l’istintualità e la creatività dell’artista. Per salvarsi, può e deve ancorarsi ai precetti del Manifesto – nato peraltro da un momento di smarrimento dell’autore: “La ricerca incessante di risposte a domande apparentemente prive di senso si era impossessata di me, trasformandomi in un cercatore di tutto e niente”. Con il tutto che può improvvisamente divenire vuoto e il niente che si colma di sostanza, in un gioco continuo di equilibri ma soprattutto di squilibri che possano creare sufficiente dissesto nel generare nuove possibilità artistiche a cui aggrapparsi e in cui credere per dare una sferzata all’estro.

I precetti di Charlie Gnocchi, però, non hanno la pretesa di creare verità assolute. Hanno come punto fermo e di riferimento la quotidianità (quotidiana e non solo la quota di Diana – fatta nostra la dialettica avvincente ed esilarante del libro!) e da lì partire per sfilacciare il pensiero globale e le filosofie tutte, financo quelle orientali, arrivando al nucleo stesso dell’artista: il poter vivere secondo le proprie indiscusse inclinazioni per realizzare la propria opera d’arte. E, forse, anche accompagnati provocatoriamente dalla AI: “Ho implorato l’intelligenza artificiale di non abbandonarmi, ma di avvolgermi in un abbraccio di affetto naturale”, in uno spassoso gioco di forzatura scenica con immagini sempre più paradossali ed eccentriche, punzecchiando costantemente il lettore, coinvolgendolo in un meccanismo di scelta tra vero e non vero, finzione e realtà, opera dell’uomo o della AI.

La limitatezza del linguaggio convenzionale per rivelare l’essenza del Tutto o la prospettiva di liberazione dalle costrizioni delle aspettative sociali, o ancora il richiamo alla sfida della comprensione reciproca, sono solo alcune delle importanti e profonde riflessioni che Charlie Gnocchi getta al lettore. Ed è allora un lanciare boomerang con idee, aforismi e stili di vita, scagliarli oltre il limite del convenzionale e del ragionevole per valutare cosa potrebbe essere restituito nelle mani dello stesso autore dopo la lettura di questo testo: quali concetti verranno interiorizzati, cosa verrà apprezzato e promosso. Perché appare ben chiaro che il pubblico a cui i precetti di Charlie Gnocchi si rivolgono, siamo tutti, tutti noi, laddove l’opera d’arte è il saper vivere con reale presenza e partecipazione, oltre uno smartphone con cui affogare nei social, oltre i luoghi comuni della contemporaneità che appiattiscono gli animi e uniformano le persone. Sino là, al punto dove finalmente O Tutto o Niente! con l’ardente e bruciante desiderio di costruire libertà e di arrivare a stimolare nuove passioni potrà essere il collante per la creazione di nuovi focolari artistici.

Noi Artisti Scriteriati! Innanzi tutto, immergiamoci nell’abisso dell’esistenza artistica, dove il ruolo e il criterio si sciolgono come neve al sole”.

Chiara Gilardi

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Nelle mani stringevo il mio amato smartphone, un compagno digitale che troneggiava nella mia vita per ben sedici ore al giorno. Spippolavo e spippolavo smanettavo e smanettavo. Touch Touch. Ma con il trascorrere del tempo, quel dispositivo si era trasformato in un malefico artefatto, inducendomi in uno stato di febbre compulsiva. A chi rompere i coglioni nella mia rubrica contenente 5000 nomi? La ricerca incessante di risposte a domande apparentemente prive di senso si era impossessata di me, trasformandomi in un cercatore di tutto e niente. E ora? Cosa posto? Con chi chatto? A quale gruppo? Follow us? Noia!

La mia famiglia, preoccupata, iniziava a notare la mia trasformazione, quando all’improvviso decisi di diventare un poliedrico esperto: chef, ingegnere, campione di scacchi, violinista, idraulico, grafico, supersex, trans, mugnaia, filosofo, personal trainer, guru… tutto grazie a brevi tutorial frugati sul mio fedele compagno di avventure, lo smartphone! Avevo raggranellato un milione di amici, ne desideravo almeno cinque!

Persino la mia arte, rappresentata dai quadri Motomoka, dipinti con caffè e pennarello, sembrava svanire nell’insensatezza della mia nuova esistenza. Mi sentivo come un artista invisibile e fallito, smarrito tra le mille sfaccettature della conoscenza superficiale.

Fu in quel momento di smarrimento che, ispirato dai geni visionari del Cabaret Voltaire e da tutti quelli che mi hanno preceduto in questi tentativi, accompagnati da quel tocco di perfidia che non può mai mancare, mi fu suggerito di scrivere un Manifesto degli Artisti Scriteriati

Il mondo, realizzato da anime in pena e in piena, chiedeva una voce dissacrante, e io, con la penna digitale in mano, mi immergevo nell’incanto del caos screanzato, scriteriato, sciagurato, smemorato!

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Charlie Gnocchi, O Tutto o Niente! Manifesto degli artisti scriteriati, Oligo Editore, pagine 194, euro 16,00

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