Seamus Heaney, nato nell’aprile del 1939 in Irlanda del Nord, è stato una figura di spicco nel mondo della poesia, la cui maestria nell’evocazione lirica del luogo e del passato gli è valsa numerosi riconoscimenti, culminati con il Premio Nobel per la letteratura nel 1995.
È stato quindici anni prima di questa alta onorificenza, in un periodo di “lotta” creativa nel tentativo di comporre il suo poema di Lough Derg che Heaney ha scritto la nota di diario che riportiamo. Alla fine, superò questo periodo di inerzia artistica e la composizione con cui aveva lottato divenne Station Island, un lungo poema pubblicato nell’omonima raccolta nel 1984.
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16 novembre 1980
Molto esausto e avvilito. Da settimane sto negoziando i gradini della scala delle responsabilità esterne. Troppi, troppi impegni di tipo sociale e di lettura. Cene. Visite. E il concorso di poesia Arvon, che mi ha tolto tutto il muschio di dosso.
Ma sento il bisogno, sotto il peso di compiti non portati a termine – lettere, segni, centinaia di cose – di soffermarmi sul
sito spoglio e rotto della poesia di Lough Derg. È come un cantiere, abbandonato a novembre. Freddo. Infangato. Bagnato. Promettente. Senza speranza. Allettante. Che promette solo lavoro. Ma la speranza è ancora lì, anche se si rabbrividisce di fronte al… nulla di rotto di tutto questo.
Fumare troppo… Affollato. Ma aiutato anche dal contatto con Ted Hughes e Tom Kilroy. Ted è stato qui da martedì a giovedì e ha tenuto alcuni discorsi interessanti. Tom qui il fine settimana precedente. La loro intelligenza e il loro assenso sono una sorta di restauro. Ma non lavorare al mio lavoro è come aprire un buco dove tutta la convinzione accumulata viene spazzata via quasi subito.