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Nicolaus von Below. Al fianco di Hitler – Le Memorie dell’Aiutante della Luftwaffe di Hitler 1937-1945

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Testimonianze dirette: “Seguì quindi una scena indimenticabile. Hitler si trovava in un cerchio di persone che includevano Ribbentrop e Göring. Göring disse che non credeva che gli inglesi avrebbero dichiarato guerra. Hitler gli batté sulla spalla e rispose: “Mio caro Göring, se un dato giorno gli inglesi ratificano un trattato, non lo rompono il giorno dopo”. Hitler credeva che la Gran Bretagna avrebbe onorato il suo patto con la Polonia. Era tradizione politica secolare della Gran Bretagna che le loro mire procedessero sotto una pretesa di libertà e diritti umani. L’offerta di Hitler alla Polonia era stata onorevole, poiché la sua missione era contro i sovietici. Tutte le altre battaglie erano servite soltanto a questo unico obiettivo – a sgombrare la strada alla guerra contro il Bolscevismo”.

È in libreria Al fianco di HitlerLe Memorie dell’Aiutante della Luftwaffe di Hitler 1937-1945 di Nicolaus von Below, con prefazione di Francesco Perfetti all’edizione italiana a cura di Andrea Lombardi (Edito da ITALIA Storica Edizioni di Genova 2024, pp. 328, Euro 26,00, con traduzione di Steve Drakos), italiastoricaedizioni@hotmail.com , disponibile su Amazon, IBS e in libreria.

Nicolaus von Below servì come Aiutante della Luftwaffe presso il Führer, dal 16 giugno 1937 al 29 aprile 1945, condividendo da vicino con Hitler l’ascesa e la caduta della Germania nazionalsocialista. Le sue memorie, ora pubblicate per la prima volta in italiano, rappresentano un documento cruciale già ampiamente esaminato dagli studiosi del nazionalsocialismo, e richiedono una riflessione sotto molteplici aspetti.

In particolare, simili a quelle di Albert Speer, queste testimonianze sono rilevanti per comprendere l’attrazione esercitata da Hitler su individui non strettamente legati al partito nazionalsocialista, ma piuttosto al mondo conservatore, come nel caso di von Below. Le memorie offrono uno sguardo privilegiato sulla vita quotidiana tra i collaboratori e gli intimi del Führer, rivelando al contempo profonde rivalità, contrasti e giochi di potere svoltisi nell’ombra del dittatore. Inoltre, riportano le reazioni e gli stati d’animo di Hitler di fronte all’evolversi degli eventi bellici, insieme ai suoi giudizi sulle personalità politiche del suo tempo, a cominciare da Mussolini.

Le memorie di von Below offrono un ritratto del Führer che sfida l’immagine consolidata dalla storia e dalla ricerca storiografica, proponendo un’interpretazione inedita e controcorrente.

Tuttavia, il vero protagonista rimane Hitler stesso, presentato in un modo sorprendente e inedito. Emerge un Hitler non solo come figura politica, ma anche come stratega militare esperto, contrariamente alla concezione diffusa di lui come dilettante in campo militare.

La narrazione del progressivo deterioramento dei rapporti con i Generali rivela un aspetto meno conosciuto della sua leadership. Le memorie di von Below offrono quindi una rilettura vivida e suggestiva della storia della Germania nazista, offrendo uno sguardo privilegiato sugli anni cruciali del regime attraverso gli occhi di chi fu vicino al Führer.

Per gentile concessione di ITALIA Storica Edizioni si pubblica di seguito in estratto l’introduzione dell’autore.

Carlo Tortarolo

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Introduzione dell’autore 

Per quasi otto anni, dal 16 giugno 1937 al 29 aprile 1945, prestai servizio come Aiutante della Luftwaffe assegnato all’Adjutantur der Wehrmacht beim Führer und Reichskanzler , sperimentando in stretta vicinanza ad Hitler l’ascesa e la caduta della Germania nazionalsocialista. Riordinare i miei ricordi è stato un compito straordinariamente difficile. I miei diari erano andati distrutti alla fine della guerra: alcuni li bruciai io stesso. L’Aiutante navale di Hitler, Puttkamer, fu il responsabile del rogo di quelli all’Obersalzberg; e mentre le truppe Alleate avanzavano verso la proprietà dei miei suoceri, mia moglie distrusse i documenti rimanenti che lì conservavo.

Durante la mia prigionia presi degli appunti che costituirono la base di questo libro di memorie. Mia moglie e mio fratello mi hanno assistito nella stesura. Ho cercato di non essere influenzato da altri testimoni e dal diluvio di letteratura postbellica inesatta su quel periodo. Mi riferisco in particolare alle fantasie che circondano le ultime settimane nel Führerbunker di Berlino. Non faccio parte del coro di coloro che ora condannano a gran voce ciò che un tempo avevano così tanto ammirato e che già sapevano allora, o talvolta anche prima, come tutto fosse già destinato a finire male.

Ero un aviatore di carriera e guardavo al futuro. Più di una volta tentai di tornare al servizio effettivo di volo ma Hitler non me lo permise. Quando allo scoppio della guerra insistei per il mio trasferimento, mi disse che la guerra sarebbe presto finita. Le mie ripetute richieste durante la Campagna di Francia furono rifiutate con l’osservazione che sarebbe stato lui, Hitler, a decidere per quanto tempo sarei rimasto il suo Aiutante. Non gli piacevano i volti nuovi. Tuttavia, il volo sarebbe stata la mia consolazione e colsi ogni opportunità per provare tutti gli aerei tedeschi, dal Fieseler Storch al Me 262.

Hitler mi volle al suo fianco sino alla fine. Durante la mia convalescenza per le ferite riportate nell’autunno del 1944 mi allontanai interiormente da lui. Mi resi conto che il rapporto di fiducia reciproca che si era sviluppato tra di noi mi aveva reso cieco al lato oscuro del suo regime. Compresi che egli soltanto impediva la fine di una lotta che era diventata inutile.

Spero che i miei ricordi possano contribuire ad una maggiore comprensione di quella catena di eventi che ha cambiato il mondo in modo così decisivo dopo la guerra del 1914, e della quale sono stato per alcuni anni testimone.

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