Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Pierre Jourde. Il viaggio del divano letto

Home / Recensioni / Pierre Jourde. Il viaggio del divano letto

Nell’ultima settimana sono stato costretto a letto da una bronchite batterica a cui, il cambio improvviso di clima, non ha certamente giovato.

Eravamo al mare, domenica, con i calzoni corti a lamentarci del caldo quando, di lunedì, ci siamo dovuti rimettere i cappotti.

È stato come dormire sopra un aereo che, in otto ore, ci ha portato da un capo all’altro del mondo. Il viaggio è stato comodo, il risveglio molto meno.

Costretto, pertanto, a rimanere a letto, dalla pila di libri che devo leggere e che mi guarda, ogni giorno, con la stessa impazienza dei ragazzi costretti in fila alle poste, ho preso Il viaggio del divano letto, di Pierre Jourde, tradotto da Silvia Turato.

I motivi per cui mi sono deciso a preferirlo agli altri sono diversi e semplici come quasi sempre all’origine di una scelta che, però, può rivelarsi in grado di cambiare la nostra vita per intero o solo per il breve spazio di una convalescenza. La copertina, innanzitutto, molto colorata, sembra quella di un fumetto. Le edizioni Prehistorica, hanno sempre copertine molto curate, ma questa mi riporta un po’ all’infanzia, a metà strada tra la grafica di Metal Slug e i fumetti di Barroux. E poi la parola viaggio, che solletica la mente di un allettato come pochissime altre cose.

Non avevo mai letto niente di Pierre Jourde, in Italia non è ancora molto conosciuto anche se Prehistorica editore ha pubblicato già diversi romanzi suoi e in Francia è molto famoso, pubblica per Gallimard e ha vinto premi prestigiosi.

Il viaggio del divano letto è una raccolta di storie, un memoir, tutte vere che Pierre e suo fratello raccontano alla moglie del fratello, mentre sono, tutti e tre, stipati dentro un furgone in viaggio da Créteil fino all’Alvernia. Stanno trasportando un brutto divano appartenuto alla nonna materna. La madre dei fratelli Jourde, ha chiesto ai suoi figli di trasportarlo dalla casa della nonna alla sua. È un viaggio lungo, dispendioso e insensato, tenendo conto della bruttezza del divano e di quanto poco fossero, tutti loro, legati alla nonna. La madre però li costringe con la forza dell’ultimo desiderio. Il viaggio diventa l’opportunità per ricordare altri viaggi.

Questo di Jourde, non è uno di quei libri dove si ricostruisce un Lessico famigliare, ma una vera e propria raccolta di avventure, di divertenti episodi realmente accaduti.

Perché i fratelli Jourde sono degli avventurieri, dei machi un po’ goffi, sempre pronti a partire, a fare a pugni e a buttarsi nelle più sconsiderate situazioni. I racconti spaziano dai viaggi in Himalaya, all’India, a una lite furiosa tra vicini finita al commissariato.

Basta solleticare l’indice per farsi un’idea.

I tappi più assassini

La borsa bomba

La conchiglia castratrice

La marinière equivoca

La tazza di tè della vergogna…

Sono solo alcuni titoli di questi racconti scanzonati, divertenti, un po’ Klapka Jerome e un po’ Tibor Fischer.

Ecco, io mi sento meglio, otto dosi di antibiotico dopo, a pagina 238. Il finale ti riscalda il petto, mette dentro un po’ di quella malinconia che fa sempre bene, a tutte le storie e alle convalescenze.

Pierangelo Consoli

#

Pierre Jourde, Il viaggio del divano letto, Prehistorica editore, Pp.250, Euro 18

Click to listen highlighted text!