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Emanuele Franz. Alla ricerca del Vello d’oro

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Se pensavate che la letteratura di viaggio fosse un genere i cui esempi irrimediabilmente siano destinati a rimanere confinati fra le nebbie del passato, ebbene questo pregevole lavoro di Emanuele Franz, oltre che autore del presente e di numerosi altri testi anche responsabile della piccola Audax Editrice di Moggio Udinese, è qui per farvi ricredere!

Ma per meglio comprendere la genesi di questa rivivificazione dell’epopea resa immortale da Apollonio Rodio è necessario fare un passettino indietro, al precedente lavoro del nostro: Voi siete Uno. Diario di un pellegrino convertito all’ortodossia fra Monte Athos, Sinai e Samarcanda per l’Unità dei cristiani (Audax Editrice, 2023). Fermamente convinto di questo concetto di “unità”, e non solo delle varie confessioni cristiane ma anche dell’umanità intera, al di là pure delle differenze spaziotemporali, il nostro matura una consapevolezza ben precisa, che estrinseca con vero piglio accademico nel primo capitolo di Alla ricerca del Vello d’oro, dal titolo “I miti greci hanno annunciato Gesù Cristo. La rivelazione del Cristo nella cultura greca e la progressione della Rivelazione nella storia umana” (idea, questa della previsione della venuta terrena di Gesù da parte di autori pagani, non certo nuova a chi non sia digiuno di letteratura latina; sto chiaramente riferendomi alla famosa quarta ecloga delle Bucoliche virgiliane, quella preannunciante la venuta di un puer che porterà con sé una nuova età dell’oro).

Emanuele Franz, appassionato studioso di teologia e filosofia, storia delle religioni e mitologia (oltre che anche romanziere e attore teatrale) è altresì convinto della realisticità di quanto narrato nei principali miti greci, non considerandoli quindi semplicemente “favolette” più o meno edificanti o composizioni letterarie a scopo di mero passatempo, spedizione in Colchide degli Argonauti guidati da Giasone alla ricerca del vello dell’ariete Crisomallo, dal potere di guarire da ogni malattia e malanno chiunque lo possieda, compresa! Unendo dunque queste due sue consapevolezze – cui è addivenuto dopo anni di studio e approfondimenti – ha raccolto a piene mani il coraggio, pregio di cui certo non è manchevole, decidendo di ripercorrere, il più fedelmente possibile – quindi esclusivamente via terra e via mare: quello che vi ritrovate fra le mani è il racconto di un viaggio di 3400 chilometri senza aver preso un solo aereo! – la strada per il Vello d’oro che già batterono Giasone e i suoi.

La tesi che l’autore fa’ propria è che l’antico mito del Vello d’Oro sia stato inglobato nelle ritualità e nell’iconografia della Chiesa Ortodossa georgiana (la Colchide di cui si parla nelle Argonautiche altro non è che una regione storica corrispondente alla parte più occidentale dell’attuale stato caucasico della Georgia), una delle chiese di più antica fondazione dopo quella armena. Conclude infatti Emanuele Franz, commuovendosi nella Cattedrale della Santissima Trinità di Tbilisi, e facendo un po’ commuovere anche noi che, con la lettura, sentiamo di essere stati un po’ suoi compagni di viaggio: “Dov’è il Vello d’oro quindi? Il Vello è la chiesa stessa. Penetrato al suo interno mediante reliquie, elementi architettonici, esso esiste ancora. Il Vello d’oro è stato inglobato totalmente nella Chiesa ortodossa georgiana, è ancora lì. Giasone ha fatto l’errore di portarlo via, ma esso deve tornare lì perché da lì non può muoversi, esso è disseminato nei luoghi che la mia ricerca ha rintracciato. Le prove ci sono, solo un cieco potrebbe negare l’evidenza”.

Un piccolo (e sui generis) itinerarium mentis in Deum, considerando il nostro autore fede e razionalità non certo due contesti tra loro distinti o, peggio ancora, nemici acerrimi, bensì le due facce della stessa medaglia che si chiama Unità. Armato del suo Voi siete Uno – donato a sacerdoti e vescovi rappresentanti delle confessioni serba, bulgara, georgiana e armena incontrati lungo le tappe del suo lungo cammino -, di cartine geografiche (riportate, assieme ad altre fotografie ed immagini, nell’apparato iconografico interno al libro, a ulteriore riprova che tutto ciò di cui parla tra queste pagine Emanuele Franz l’ha sul serio visto e provato), di forza di volontà data dalla fede, di una innegabile resistenza fisica (che pure alcune volte è sembrata venire meno) e con le Argonautiche di Apollonio Rodio sotto braccio, il pellegrino/autore friulano è prova provata che qualsiasi sforzo compiuto per conto e in nome di ciò in cui si crede – e così fermamente da volerlo predicare a quante più persone possibile ed essendo addirittura disposti a non essere ascoltati né creduti, ma persistendo, per amor di verità – è, presto o tardi, destinato al successo!

Alberto De Marchi

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Emanuele Franz, “Alla ricerca del Vello d’oro – Spedizione in Colchide del III millennio. 3400 chilometri via terra e mare”, Audax Editrice, 2024, 125 pagine, 15 euro

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