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John Dos Passos inedito. Vieni ennui

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Quando scrisse il seguente diario nel settembre del 1918, John Dos Passos era già un veterano del servizio ambulanze, avendo prestato servizio sui campi di battaglia di Verdun e Mort Homme nel 1917, oltre che sul Monte Grappa in Italia. Ma ora si trovava impelagato nella burocrazia senza pretese di Camp Crane, in Pennsylvania, dove si stava registrando per il servizio presso il Corpo Medico dell’Esercito degli Stati Uniti, e la sua vista non proprio perfetta era ancora una volta sotto osservazione. Passò un altro noioso mese prima che lui e la sua unità lasciassero Camp Crane per Camp Merritt nel New Jersey, arrivando infine in Europa proprio quando fu dichiarato l’armistizio, senza quindi assistere ad altre operazioni. Col tempo, la sua scrittura maturerà e troverà la sua vera forma, culminando in opere come il suo romanzo d’esordio, One Man’s Initiation, nel 1917.

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Campo di Crane-Allentown

27 settembre [1918]

L’omino che ha compilato i miei documenti all’ufficio locale ha parlato con sentimento, persino in modo lirico, delle emozioni della guerra e del brivido di pensare che si possa essere uccisi da un momento all’altro e mi ha stretto la mano con notevole effusione quando sono partito per andare ad Allentown. Il mattino seguente, mi sono recato di buon’ora all’accampamento, un campo di gara riconvertito con una pista da corsa e un bel boschetto di alberi dove le beccacce hanno fatto un piacevole baccano la sera scorsa. Lì ho trascorso la giornata con un sergente e il suo assistente in una grande stanza spoglia simile a una palestra, assonnato e surriscaldato. Il sergente sedeva a una scrivania e disponeva piccole pile di fogli, poi stringeva le labbra, si schiariva la gola, prendeva in mano i fogli, li sfogliava con frettolosa attenzione e li riordinava. Il suo assistente ricopiò con grande difficoltà il resoconto del caso di un uomo che era stato dimesso per imbecillità. Non sapendo scrivere a macchina e non riuscendo a leggere la scrittura del medico che aveva fatto la diagnosi, fece tick tap click, damn, tick tap click damn e cancellò ogni altra parola. Nel corso del procedimento furono redatte numerose carte su di me, fui esaminato fisicamente e i miei occhi risultarono carenti. Ho telegrafato al miracoloso Maggiore perché mi procurasse una deroga. Ora non c’è altro da fare che aspettare di vedere cosa succederà. Un esonero o un ritorno al mio consiglio locale con i dovuti ringraziamenti.

Vieni ennui.

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