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Cartoline

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L’universo della Letteratura è fatto di viaggi. Sia lo scrivere sia la lettura sono percorsi piacevoli e appaganti tanto quanto faticosi e necessari attraverso luoghi, dimensioni, epoche, realtà tangibili e parallele, manifestazioni oniriche, esplosioni di fantasia, baratri senza fondo, analisi e, soprattutto, autoanalisi.
La Letteratura racconta – deve raccontare – la visione dell’uomo: un’esperienza che scolpita nel proprio inconscio ritorna verso l’esterno sotto forma di parole. Un visione spesso distorta dall’illusione e un’illusione che ancor più spesso si scioglie nella visione. Questo è il viaggio dentro se stessi o attraverso le vicende degli altri, intriso di nature e di miserie umane. Perché l’arte nasce dalla sofferenza attraverso la quale scaturisce l’esperienza, ed è proprio quest’ultima che la nostra memoria, il nostro cuore e la nostra anima tendono a imprimere nel nostro inconscio – nel nostro Io – in modo da preservarla durante l’incedere del tempo, e dell’uomo in esso. Un incedere, un proseguire, un soffermarsi, un arrestarsi e un rimettersi in cammino nel Viaggio, dunque, collezionando “cartoline” da custodire per se stessi o da inviare agli altri.
Questa rubrica è un album che contiene le cartoline inviatemi da altri, o che io stesso ho inviato durante il mio cammino, o che semplicemente ho collezionato (e continuo a collezionare) negli anni e nel presente della mia scrittura e delle mie letture… e dello scorrere della mia esistenza sulla strada che mi si srotola sotto i passi: una collezione di attimi legati alla Letteratura e alla Storia e per questo attimi perenni, innumerevoli porzioni d’infinito, perché come disse Seneca due millenni fa, «l’istante contiene l’eternità».

Visioni di Gerard

Visioni di Gerard

L’amore di un bimbo, per un bimbo, per un fratello. L’amore limpido di quell’esistenza sospesa ancora tra crescita e sogno e scoperta, e irrimediabilmente lanciata verso la perdita dell’innocenza. Crescere è anche e soprattutto perdersi, sporcarsi… dimenticare. Cambiare, in peggio. Nel 1956, all’età di trentaquattro anni, Jack Kerouac trascorse alcuni giorni seduto a imbrattare con…

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Il mio viaggio in Padania

Il mio viaggio in Padania

Set/ott 2016 giorno 0 Padania è un lavoro di qualità e lo s’intuisce sin dalle prime battute. La buona fattura trasuda il lavoro, la riflessione, la fatica, l’energia e il tempo spesi nella creazione, tanto quanto il talento e l’esperienza che oggi permettono all’autore di poter raccontare… di poter scrivere, di saper e di volere…

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