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Turchese rivista letteraria. Intervista a Giulio Frangioni

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La prima volta che ci siamo scritti, Giulio mi disse che stavano cercando racconti umani, ma che ogni volta che lo diceva smarriva il senso delle sue parole.

Intendo realistici, provò a chiarire, ma sono certo che anche così, solo lambiva la semantica primitiva della sua ricerca.

Dare vita ad una rivista letteraria è una innocua aspirazione, dare vita ad una rivista letteraria come Turchese è una follia.

Turchese è un libro di racconti impreziosito da splendide fotografie. Ha un peso specifico e un costo contenuto. È un progetto di quelli che ti fanno abbassare lo sguardo in segno di reverenza come, un tempo, si era soliti fare con le persone importanti.

Le riviste letterarie sono rare e difficili da trovare, come le gemme di zultanite e quelli che le tengono in vita, sono cavalieri di un sogno, gente che raccoglie prove di esistenza aliena in galassie mentali invisibili e, qualche volta, colme di siderale solitudine. Li riconosci dal sorriso e dai segni che lasciano sui volti le notti insonni, gli occhi rossi come segno tangibile e pulsante del desiderio.

Ciao Giulio, la prima cosa che mi è venuta in mente sfogliando la vostra rivista è: perché Turchese?

Innanzitutto ciao Pierangelo, grazie mille dell’accoglienza! È sempre un piacere chiacchierare di cosa si ama, e noi qui in casa editrice Turchese lo amiamo come un figlio. E come potremmo non volergli bene? È la nostra rivista letteraria e fotografica, giunta ormai alla sua terza uscita, ci sta facendo conoscere delle persone meravigliose e non potremmo considerarci più fortunatə. Sul perché del nome, devo dire che è stata, in realtà, un’idea dell’editor Luca Pedone, il membro più giovane e daltonico della redazione, che si era fissato con una tonalità di verde scuro e si ostinava a dire che era il suo colore preferito, ma chiamandolo “turchese”. Mi faceva tenerezza, non ho avuto cuore di dirgli nulla. E il nome è rimasto, anzi, che lui ne fosse consapevole o meno è stato da questa contraddizione che è nata la nostra rivista. Pensa che con l’uscita di questo terzo numero abbiamo realizzato le borse in tela di Turchese in cotone organico, ci tenevamo molto, così mi sono rivolto a diverse stamperie prima di trovare la migliore. C’era un posto, vicino a Torino, che mi aveva colpito perché aveva la homepage del sito completamente del colore di Turchese. Allora ho chiamato, ho detto «Sapete, la rivista per cui vogliamo fare la borsa ha proprio il colore del vostro sito». E la signora, all’altro capo del telefono: «Ah, fantastico, è il mio colore preferito.» E io: «Pensi, il titolo della rivista è proprio il nome del colore.», al che lei fa: «Non ci credo! La vostra rivista si chiama… Verde Petrolio?».

Hai definito “vagabonda” la vostra casa editrice, cosa intendevi dire?

Il nostro nome è Super Tramps Club, il club dellə super vagabondə. Ci piace definirci così per una serie di ragioni. Innanzitutto, non abbiamo una sede: i membri della redazione, ma anche dell’ufficio grafica, del team fotografia, insomma tutte le persone che gravitano nell’orbita di STC sono legate dall’amore, più che da un luogo specifico. Io sono di Torino e la sede legale della casa editrice è qui vicino, ma la verità è che non conosciamo confini. Poi, in realtà, Super Tramps Club è un nome che avevo scelto prima ancora di capire che cosa questo progetto sarebbe diventato, ma ci è rimasto addosso, e ci ha segnate e segnati in modi che nemmeno avrei potuto immaginare. Per esempio, i primi membri della redazione si sono aggiunti al progetto una notte che eravamo rimasti chiusi fuori di casa. Non sapevamo cosa fare, così siamo andatə a prendere una pizza take-away e l’abbiamo mangiata sul castello di un parco giochi per bambini, discutendo di editoria e pubblicazioni. Poi, in modo assolutamente professionale, ci siamo strette e stretti la mano, e, altrettanto professionalmente, siamo scese e scesi dallo scivolo.

Ma soprattutto, quando dico che il Super Tramps Club è un progetto vagabondo mi riferisco a un nuovo modo di fare editoria, che parte dal basso, dalla strada, e si tiene per mano, lontano dalle dinamiche di mercato, ma insieme nel ricco viaggio della pubblicazione di storie. Siamo la Beat Generation di questa generazione, i figli dei fiori di questi genitori un po’ spogli, la Summer of Love, mettete fiori nei vostri cannoni. In una parola, vagabondiamo.

Mi spieghi meglio il vostro progetto?

Molto volentieri. Il Super Tramps Club è una casa editrice, dicevamo, e come ogni casa editrice pubblica storie. Lo facciamo, ormai da quattro anni, sul nostro sito web, con un racconto o mini-raccolta di poesie alla settimana. Quindi, ogni settimana, un contenuto gratuito, scelto ed editato fra le tante proposte che riceviamo ogni giorno. Quando però arriva un racconto che, per un motivo o per l’altro, ci colpisce in modo particolare, non lo pubblichiamo sul nostro sito. Lo teniamo da parte e, nel giro di quattro mesi, esce su Turchese. Un quadrimestrale appunto, in cui concorre il lavoro di fotografe e fotografi di fama internazionale, oltre che delle nostre autrici e autori migliori. In questo momento poi abbiamo aperto STC World, un concorso per la microfiction, racconti sotto le 5.000 battute, che in realtà è anche una call fotografica. Il concorso chiude il 5 febbraio, data in cui inizieremo a scegliere quattro vincitrici o vincitori sia per la parte narrativa che per quella fotografica. Il tema di questa prima edizione della call è “Se una viaggiatore d’inverno notte”, un remix del titolo della celebre opera di Calvino, ma non cerchiamo testi ispirati al suo. A intrigarci era proprio l’idea di remix, di rimescolamento degli elementi narrativi. I testi e le foto che vinceranno il concorso saranno pubblicati sul nostro sito nel mese di marzo, uno alla settimana, con una piccola sorpresa finale, di cui però non posso rivelare nulla perché altrimenti in redazione mi picchiano.

Dove è possibile acquistare Turchese?

Turchese si può ordinare online, dal nostro sito, e siamo noi personalmente a spedirlo a casa di chi effettua l’acquisto (non manco mai di inviare un selfie alle Poste a ogni acquirente). Su ogni busta c’è scritto “Spedito con amore”, e disegno un cuoricino lì di fianco, metti mai che il messaggio non fosse passato. Un altro modo per acquistare Turchese è venire a sentirci ai nostri eventi in tutta Italia, così da conoscerci anche di persona. Le prossime tappe del tour sono Perugia il 13 gennaio, Padova il 19, Firenze il 20, Napoli il 21, e il gran finale a Torino il 27, in occasione del quale abbiamo anche allestito una mostra fotografica dall’originalissimo nome “Scatti Turchesi”, con alcune delle foto che trovate in questo terzo numero.

Turchese, rivista letteraria, autori vari, 2022, Pp. 176 Euro 12

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