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Inga Vesper. I segreti di Sunnylakes

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Piemme pubblica, con la traduzione di Gioia Sartori, I segreti di Sunnylakes, l’esordio in Italia di Inga Vesper, giornalista, editore, scrittrice nata in Germania e trasferitasi a più riprese nel Regno Unito.

Anni ’50. California. Sunnylakes. Una donna scompare nel “caldo che affloscia i gerani” di un quartiere suburbano di villette “una identica all’altra, ciascuna circondata da un bel prato e da una bella staccionata, con le loro facciate di finta pietra”, volute per sembrare “una fortezza che protegga” le proprietà “dai comunisti, dai giapponesi e dai negri.”

Tensioni razziali e sociopolitiche, dolori sopiti, pensieri cupi, segreti e “galassie di sangue” si attorcigliano dove “C’è speranza nelle ore del mattino, così come c’è disperazione in quelle del pomeriggio, che si allungano come stringhe di gomma ma che poi svaniscono in un attimo, riempite da bucato, pulizie, cene da preparare e bambine che corrono qua e là, rischiando continuamente di cadere in piscina.” Con acume la Vesper conduce il lettore nella psiche dei suoi personaggi. Lo incoraggia a spingersi oltre quella patina lucida scelta a vita sino al colpo di scena finale, nel fitto mistero di atmosfere e dettagli d’epoca del sogno americano.

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La signora Crane ha una bella casa con grandi vetrate, imposte verde scuro e un galletto segnavento sul tetto. Sul vialetto è parcheggiata una grande Pontiac nera e sul marciapiede ci sono molte altre auto. Mick abbandona la

Buick e si avvia verso l’ingresso, pronto alle lamentele, agli sguardi furtivi alla sua fede nuziale e a una densa nuvola di profumo. E a segreti. Le donne hanno sempre dei segreti. Deve scoprire cosa accade davvero al comitato, e forse questo lo aiuterà a risolvere il dilemma della scomparsa di Joyce.

La signora Crane apre la porta e lo saluta con un sorriso cortese. «È un po’ in ritardo, il dibattito è già cominciato. Entri pure. »

Rights Cleared. Credit. Mathies Drebing

Lo conduce in un grande salotto comunicante con la cucina. Le sedie sparse per la stanza ospitano una decina di donne, che ascoltano attentamente la signora che sta parlando al centro. Mick riconosce Laura Kettering, con indosso un vestito color pesca che la fa sembrare ancora più pallida, e poi c’è quella ragazza dall’aria esausta, i capelli arruffati. Deena Klintz.

La donna che parla è più anziana delle altre, ha uno chignon severo e un completo marrone di giacca e gonna. Quando Mick entra si ferma e lancia un’occhiata alla signora Crane. «Abbiamo un ospite?»

«La prego, dottoressa Steps, prosegua» la esorta la padrona di casa.

Ma è troppo tardi. L’arrivo di Mick ha creato scompiglio. Genevieve Crane congiunge le mani. Due donne con cappellini a tamburello cominciano a parlottare con fare concitato. Deena sgattaiola via come una donnola che ha appena visto un lupo.

«Molto bene» dice la dottoressa Steps. Ha l’aria un po’ irritata.

«Come stavo spiegando, la scienza dell’economia domestica segue il principio secondo cui la vita comincia dal piacere. È questo che la cucina moderna deve riflettere, oltre a trasmettere i valori del nostro tempi: efficienza, pulizia e decoro. Guardate qui.» Mostra un dépliant con la fotografia di una cucina con i mobiletti tutti bianchi, un grande frigorifero, un congelatore e un mostruoso forno a gas a sei manopole, che se ne sta acquattato in un angolo, cupo e imponente come un carro armato Chinu.

«Le tende di mussola impediscono allo sguardo di vagare all’esterno. Altre distrazioni, come la radio e il telefono, sono state bandite dal salotto. I pavimenti e i mobili bianchi fanno risaltare ogni granello di polvere, e inducono alla massima attenzione nei confronti dell’igiene. Ma non è tutto. La dottoressa Steps abbozza un sorriso trionfante e arriva al succo del discorso. _«Sistemando gli elettrodomestici nel modo più efficace, una casalinga può risparmiare molto tempo. I nostri esperimenti hanno dimostrato che, con la giusta disposizione, i passi necessari a preparare una Chiffon cake possono essere ridotti da centosette a settantanove. Pensate all’energia che potreste risparmiare e a quanto potrebbe giovare alle suole delle vostre pantofole.»

Alcune delle presenti fanno sospiri ammirati. La signora Kettering prende appunti a una velocità frenetica, mentre Deena cerca di liberarsi dai grumi di rossetto sulle labbra. Mick lancia un’occhiata alla signora Crane, che se ne sta seduta con la schiena rigida e un’espressione indecifrabile.

La dottoressa Steps si rivolge a lui. «Allora, signore, che cosa ne pensa? Non è incredibile come l’economia possa essere preziosa tanto in un’azienda quanto in una casa?»

Mick annuisce. In effetti quella cucina sembra efficiente quanto l’ufficio di un consulente finanziario a Wall Street. Ma subito gli balena in testa l’immagine della cucina di Joyce. Se guardate meglio troverete per terra una striscia di sangue, pareti imbottite che crollano su se stesse e i piatti in mille frantumi.

«Fa quasi paura» dice.

Con evidente soddisfazione la dottoressa Steps osserva le reazioni del suo pubblico.

«Bene, qualcuno ha domande?»

La signora Kettering alza la mano. «Di che marca è il forno?»

La Steps apre la bocca per rispondere, ma Genevieve Crane interviene, come se Laura Kettering non esistesse, e dice: «La ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato, dottoressa Steps. Ha detto che si parte dal principio che la vita comincia dal piacere, ma non mi pare che questa idea di cucina lasci molto spazio al piacere».

«Dunque» La dottoressa Steps sembra presa alla sprovvista. «Naturalmente la cucina non p la stanza del relax. Ma grazie alla sua efficienza risparmiamo del tempi che può essere usato in altre parti della casa. Alla toeletta, per esempio. O in giochi edificanti con i bambini.»

«Eppure storicamente la cucina è il cuore del focolare» prosegue Genevieve, con un sorrisetto dipinto sulle labbra. «Un luogo di ritrovo per tutta la famiglia. Una fonte di calore e nutrimento, dove le donne si riunivano per condividere i propri problemi, fisici o emotivi. Questo progetto di casa efficiente rispecchia in qualche misura il tradizionale scopo della cucina?»

«Dal punto di vista scientifico questa è una concezione antiquata» risponde la dottoressa Steps e chiude con un gesto brusco il dépliant. «Il motivo per cui oggigiorno molte donne soccombono alla depressione è l’aver a che fare con cucine antiquate che fanno loro perdere moltissimo tempo.»

«Non è piuttosto il fatto che le donne siano per lo più relegate in quelle cucine, antiquate o meno?»

Segue un istante di silenzio, il più assoluto che Mick abbia mai sentito. Otto donne che trattengono il respiro tutte insieme.

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Pubblicato per Piemme da Mondadori Libri S.p.A.

© 2022 Mondadori Libri S.p.A., Milano

Copyright © 2021 Inga Vesper

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