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Pietro Caliceti. Vatican Tabloid

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È arrivato in libreria Vatican Tabloid, l’ultimo romanzo di Pietro Caliceti (Baldini e Castoldi 2023, pp. 528, € 22,00).

Il libro è interessante. La sua funzione principale, pur essendo un’opera di fantasia è quella di aver raggruppato gran parte delle dichiarazioni raccolte negli anni da parte di tutti quelli che han detto qualcosa sulla vicenda della scomparsa di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi.

Che sia un’opera di fantasia è chiaro fin dall’esordio, basti pensare che il romanzo è ambientato nel futuro, durante il papato di Pietro II (che secondo la Profezia di Malachia poi sarebbe l’ultimo papa, quello dell’Apocalisse), eletto grazie ai fondi dell’Isis.

Il libro inizia con il ritrovamento di alcune ossa presso Villa Giorgina, la sede della Nunziatura apostolica in Italia.

Da qui parte la narrazione avvincente delle indagini svolte dalla polizia italiana per ricostruire la vicenda di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori.

Il lettore segue le investigazioni che ricostruiscono le evidenze e le dichiarazioni che si sono susseguite nel tempo sui due casi e i poliziotti cercano di individuare le ipotesi investigative e le piste da seguire.

L’attenzione del lettore è attirata dalla ricerca e dal lavoro di collegamento tra elementi di fantasia e fonti storiche alternato ad alcuni colpi di scena che aggiungono ulteriore suspense.

Nella narrativa vengono esaminate vicende storiche come il rapporto della Chiesa ai tempi di Giovanni Paolo II con la Teologia della Liberazione così come altri fatti storici quali il massacro di El Mozote compiuto dalle milizie del Salvador.

Nella nota l’autore precisa: “Questo libro è un’opera di fantasia, e qualsiasi possibile somiglianza tra i suoi personaggi (o la sua trama) e persone realmente esistite (o fatti realmente accaduti) è totalmente casuale. Ma le vicende storiche che vi fanno da contesto sono, invece, assolutamente vere e documentate; e tutte le affermazioni formulate dai personaggi in merito a fatti e persone realmente esistite sono già state formulate negli innumerevoli libri, film, documentari, articoli, atti d’inchiesta, ordinanze e sentenze pubblicate negli ultimi quarant’anni in merito a tali vicende: specie, per quanto riguarda la scomparsa di Emanuela Orlandi, grazie alle infaticabili sollecitazioni di suo fratello Pietro, a cui va tutta la mia solidarietà e vicinanza umana. Fanno eccezione le dichiarazioni di Keller in merito al coinvolgimento del Vaticano nelle attività americane in Centro America, nonché la spiegazione data da Mario alla vicenda Gregori-Orlandi, che sono ovviamente inventate; ma, alla luce di tutte le inchieste effettuate e di tutti i riscontri documentali disponibili sull’uno e sull’altro fronte, anch’esse rappresentano ipotesi non inverosimili”.

È un libro in cui da una parte alcuni personaggi cercano si scoprire la verità mentre altri, dall’altra, cercano di nasconderla.

Ma non c’è la verità. Anche se è un libro sulla ricerca della verità racconta la sua inconoscibilità nel nostro stato finito e lo stesso autore, nonostante le varie tesi esposte, non osa una vera opinione.

È un libro su quanto sia difficile credere che una verità esista davvero viste le dichiarazioni, le ipotesi, le menzogne e le fantasie che nel tempo si sono rincorse.

A tutto questo si aggiungono le invenzioni di un autore di un’opera di fantasia dove i personaggi ci stupiscono ripetendo le ipotesi e le dichiarazioni che per quarant’anni qualcuno ha raccontato per nascondere la verità sulla scomparsa di due povere ragazze.

Ed è impressionante esaminare quanto sia stato già detto e scritto sui due rapimenti che poi costituisce la base sulla quale si svolge un’indagine narrativa coinvolgente.

È un libro che parla del mistero, di quanto sia arduo districare il filo e scoprire la realtà delle cose di fronte a vicende complesse o a interessi inconfessabili.

È un libro che parla di quanto le vicende umane siano tormentate e di quanto la strada per la verità sia un percorso difficile.

Ma in aggiunta a tutto ciò, il libro agli occhi di un credente è una prova, un’umiliazione e una sofferenza che testimonia il dolore provocato dalle catene della menzogna e della paura, ancora troppo strette attorno a quella Verità che ci rende liberi.

Carlo Tortarolo

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