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Chiara Volpato. Raccontare le molestie sessuali

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Raccontare le molestie sessuali è un libro che nasce dall’esigenza di squarciare il velo di silenzio sulle molestie sessuali, mettendo a fuoco il disagio quotidiano che rende più faticoso l’impegno, lo studio, il lavoro, la vita.

Nasce dalle ripetute denunce di gesti offensivi che accompagnano i tragitti abituali e dalla necessità di sbriciolare l’indifferenza che circonda atti ritenuti banali, ma capaci di generare profondo disagio e persistente sofferenza.

Le molestie sessuali riescono in un’impresa apparentemente inconciliabile: essere invisibili e, al contempo, sotto gli occhi di tutti.

Un’indagine, condotta nel 2018 su un campione statunitense rappresentativo della popolazione generale, ha rilevato che le molestie rappresentano un problema significativo soprattutto per le donne. L’81% delle donne ha infatti dichiarato di aver subito una qualche forma di molestia e/o aggressione sessuale nel corso della propria vita. Il 57% delle donne ha dichiarato di averle subite prima dei 17 anni.

Un’indagine, condotta dall’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali (FRA) nel 2014, su un campione di 42000 donne che vivevano nei 28 Stati membri dell’Unione Europea al momento dell’inchiesta, ha stimato che una donna su due (più precisamente il 55%) aveva subito una forma di molestia sessuale a partire dall’età di 15 anni.

Interessante, come fa notare la stessa curatrice, la differenza tra i tassi elevati di Svezia, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Finlandia (71-81%) e quelli bassi di Portogallo, Polonia, Romania e Bulgaria (24-32%). Non è tuttavia chiaro se tale scarto rispecchi un’effettiva discrepanza nella frequenza degli episodi. Differenze culturali e pratiche socio-politiche influiscono sull’atteggiamento verso la violenza e sulla diversa probabilità che le vittime identifichino la molestia come tale e dichiarino di averla subita.

Secondo l’inchiesta ISTAT Violenza sul luogo di lavoro del 2016, in Italia sono circa un milione e 400 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro.

Per la prima volta in Italia l’indagine ISTAT Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro del 2018 ha rilevato anche molestie a sfondo sessuale ai danni di uomini, stimando che poco meno di 4 milioni di uomini le abbiano subite nel corso della vita e più di un milione nei precedenti tre anni.

Gli autori delle molestie a sfondo sessuale continuano comunque a essere in larga prevalenza uomini: lo sono per il 97% delle vittime femminili e per l’85.4% delle vittime maschili.

Ciò che colpisce particolarmente dell’indagine curata da Chiara Volpato sono i racconti delle molestie subite da bambine di età inferiore ai 13 anni. Spesso si tratta dei casi più gravi, perché lasciano un segno indelebile in memoria e le loro conseguenze negative durano nel tempo.

In generale, le molestie sessuali hanno un impatto negativo sul benessere psicologico delle vittime, le quali riportano una vasta gamma di effetti, come rabbia, paura e tristezza, fino a sentimenti di depressione, umiliazione e sfiducia. In molti casi, è stata provata l’esistenza di una relazione tra episodi di molestie sessuali e stress, di natura sia fisica sia emotiva, malattie fisiche e disturbi mentali.

Le molestie sessuali possono, inoltre, interferire con le prestazioni accademiche, lavorative e le aspirazioni di carriera. Esse, infatti, contribuiscono a creare un ambiente intimidatorio, ostile e offensivo che riduce la soddisfazione lavorativa, aumenta l’assenteismo e il turn-over e danneggia le relazioni con i colleghi e le colleghe, ostacolando l’impegno e rendendo più difficile raggiungere risultati gratificanti.

La paura di essere toccati dall’ignoto segna profondamente l’esperienza umana, al punto da costringerci a trovare delle soluzioni per tenere la giusta distanza dagli altri. Eppure, nonostante la distanza, la paura può riattivarsi solo per l’uso di parole che evocano la possibilità di un contatto indesiderato. Nel passaggio dal possibile all’imminente si riversano angosce che segnano l’esistenza e persino i corpi. A volte è proprio l’attesa del male che potrebbe accadere a peggiorare sensibilmente la qualità della vita.

Se è vero che, come sosteneva Elias Canetti in Massa e potere, nulla l’uomo teme di più che essere toccato da ciò che gli è estraneo, la paura di un contatto indesiderato è una realtà quotidiana per molte donne, le quali vivono in luoghi intrisi di richiami evocativi di eventi spiacevoli che potrebbero accadere loro.

L’indagine narrata nel libro curato da Chiara Volpato è un modo esemplare per dare voce alle vittime di molestie, per comprendere il silenzio di chi vi assiste passivamente e di coloro i quali, nonostante tutto, continuano a negare o sminuire l’esistenza stessa del fenomeno.

Ma, soprattutto, aiuta a comprendere i meccanismi mentali che creano il fenomeno e quelli che ne sono diretta conseguenza.

Risulta essere un’indagine e una narrazione non scontata che approfondisce tematiche di cui solo in apparenza si sente tanto parlare e che raramente vengono indagate e narrate con tanta competenza e correttezza.

Irma Loredana Galgano

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Chiara Volpato (a cura di), Raccontare le molestie sessuali. Un’indagine empirica, Rosenberg&Sellier, Torino, 2023.

 

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