Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

Ezio Sinigaglia. Fifty-Fifty. Sant’Aram nel regno di Marte

Home / Recensioni / Ezio Sinigaglia. Fifty-Fifty. Sant’Aram nel regno di Marte

Ragiono per analogie, come tutti. Perché nella vita, oltre a leggere e scrivere, non faccio molto, ho la fantasia infestata da copertine, pagine, autori e personaggi.

Succede, quindi, troppo spesso che mia moglie mi parli di cose della nostra vita e io risponda, pensi, a Papasquiaro, a Pavese o a Monterroso.

Succede che lei mi guardi avvilita perché non capisca cosa c’entri Parra e Oskar il tamburino, con la caldaia e il commercialista.

Il punto è che la letteratura lambisce la vita, come l’acqua di un lago che fa sembrare vicina la Luna così, quando allunghi la mano ad afferrarla, non trovi nulla, e se t’immergi completamente ti ritrovi al buio.

La vita concreta, è fatta di vivi, mentre la letteratura è fatta di fantasmi perché tratta di persone e luoghi che non ci sono ora o non ci sono più. Aprire un libro è come scoperchiare una tomba, come recitare una formula magica, creare una catena e rievocare un morto.

Sei un tombarolo, lettore, un acchiappatore di fantasmi e non lo sapevi. Per questo ogni libro ti chiama e, per questo, la letteratura è bellissima, suadente e pericolosa. Se ti avventuri troppo spesso e troppo a lungo, potresti perderti e non ritrovare più un senso nella vita dei vivi.

Per questo mio ragionare per analogie, mi sono trovato in difficoltà ad inquadrare Fifty-Fifty Sant’Aram nel regno di Marte, di Ezio Sinigaglia edito da TerraRossa edizioni che completa il dittico iniziato con Fifty-fifty. Warum e le avventure Conerotiche.

Ritroviamo quindi gli stessi personaggi: Fifì; Stocky; Adele e Adelo; Zigghe-Zagghe e tutta la corte dei miracoli e dei miracolati in cui si aggira Warum.

In questo viaggio di ricordi, Warum si ritrova al tempo del militare, quando si innamorò di Sciofì, per tanti versi l’opposto di Fifì, del quale era innamorato e, solo a metà corrisposto, nel romanzo precedente.

Con lo Joseph Heller di Tempo scaduto e Comma 22, Sinigaglia condivide una visione dell’esercito poco seria. L’ironia è la chiave che Warum usa sempre per ragionare sulle cose, per smontarle e liberarle dall’apparenza. La sua stessa sessualità e quella degli altri è un gioco, una maschera che si indossa e si cambia. In questo senso l’esercito, per eccellenza mondo marziale, maschile e virile, si presta al rovesciamento teatrale, alla rappresentazione simbolica della sessualità, più di ogni altro.

Sinigaglia non prende niente sul serio se non il linguaggio. Nella nostra letteratura, non solo contemporanea, ho il limite di non trovare riferimenti e mi costringo ad andarlo a cercare nella gioiosità linguistica e nell’effervescenza di Lewis Carroll.

Zigghe-Zagghe; Adelo e Adele, potrebbero stare comodi nelle avventure della piccola Alice. Sinigaglia condivide con Carroll il gusto del linguaggio solo apparentemente strampalato perché la lingua comune sembra avere braccia focomeliche che non sanno abbracciare tutto il vasto parto della fantasia. Per questo, Warum passa il tempo ad inventare nomignoli, giochi di parole, tramutando il raccontare un intrattenimento che va oltre ciò che si narra. Tante volte ci dimentichiamo della storia, che diventa assai meno importante della lingua usata per raccontarla, quasi che la trama sia un pretesto, una cornice assai sottile. Joyce stesso, ha l’esigenza relativa d’incastrare Bloom e Dedalus in un giorno qualsiasi, dentro una città, per contenerli. Spiegato dove sono e quando, la narrazione esplode per un migliaio di pagine che ci portano ovunque e persino oltre la vita.

Non cito l’Ulisse, parlando di Sinigaglia, a caso. Tutti questi autori, hanno con Ezio Sinigaglia in comune un certo uso del linguaggio che si fa intrattenimento di per sé. È per questo che le loro vicende sono così evocative e sempre utili da leggere, perché non sono attuali, non lo sono mai state.

Warum, attraverso i suoi ricordi, i suoi amici, le sue storie d’amore, ci parla dell’amore in generale, della vita e lo fa utilizzando un linguaggio tutto suo, inimitabile, del quale non è possibile trovare riscontro.

È questa, insieme al precedente Fifty-fifty, l’opera più ambiziosa di un autore eccezionale che non lega con nessuno e, per questo, come dicevo all’inizio, è assai difficile da inquadrare senza fare paragoni tanto arditi.

Warum è un Giuso e, come l’eroe di Gombrowicz, è un adulto adolescente, impertinente, neghittoso, innamorato mai davvero deluso, morboso e incantevole. La scuola e la casermetta sono luoghi di memorie dove si torna per la sola gioia di rinnovare il racconto e allontanare la vita dei vivi, dall’altra parte dell’acqua, dove la Luna è lontana.

Pierangelo Consoli

#

Ezio Sinigaglia, Fifty-fifty. Sant’Aram nel Regno di Marte, TerraRossa edizioni, 2022, Pp. 260, euro 15,50.

Click to listen highlighted text!