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Grazia Marchianò. Dolore

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Grazia! Dolore.

L’incontro fu extraordinario, dal primo momento a Montepulciano, grazie ad Alessandro Serra. Subito seguaci del “tra”, between, essere fra due, cioè il Mεταξύ di Platone che ci (mi) portava al genio di Simone Weil. Alla parola che evoca lo

s p a z i o

che sta in mezzo, la mia ossessione, una fra le tante, parlammo di Nagarjuna, ovvio, ma anche del movimento, della trasformazione che sta in mezzo, e si mette tra, ovvero pone in relazione quanto è vicino, ma anche ciò che è opposto o contrario, distantissimo o vicinissimo. Da Giordano Bruno al maestro tibetano e da Zosimo di Panopoli alla straordinaria contemplazione dell’azzurro di Merleau-Ponty tutto alla velocità della luce. E lo sguardo duro severo, per gioco, ma non scherzavi, quando parlavo del tempo: Ancora, mi hai detto, non hai capito che non c’è tempo che per l’istante! Ci trovammo a casa di un poeta metafisico del 600 quel Thomas Traherne così per farmi perdonare:

non agisce da un centro

su un oggetto distante,

ma è presente a quanto vede,

essendo con l’essere che vede.

Vai Grazia, ma resta. Resta Grazia, ma vai.

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Il primo giorno di settembre a Montepulciano con Grazia Marchianò, la foto è di Alessandro Serra, per (s)ragionare sulla riedizione di “Conoscenza religiosa”, il trimestrale diretto, orchestrato con sapienza profetica, da Elémire Zolla dal gennaio del 1969 a dicembre del 1983. Anni bui a ben vedere, dove solo un genio come Zolla si poteva permettere di “conoscere” con desiderio di re-ligere e re-ligare. Ma così nominando, denunciò Roberto Calasso (allievo sodale di Zolla) in un dialogo, “la relegava fra le riviste da non leggere”. La rivista fu pubblicata per La Nuova Italia da Federico Codignola, nipote di Ernesto Codignola, il pedagogista fondatore della casa editrice.

Nel primo numero Zolla scrive: «Allorquando un vecchio sapiente dei Dogon chiamò dalla soglia della sua casa Marcel Griaule; allorquando Alce Nero ammise nella sua capanna il Niehardt e poi Joseph Epes Brown, qualcosa di irreparabile, anche se inapparente, accadde alla cultura occidentale.»

E chi vuole e può (ma per costoro volere e potere sono la stessa cosa) intendere intenda…

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