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Imogen Binnie. Nevada

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Questo romanzo ha una storia tutta sua. Pubblicato per la prima volta nel 2013 con una casa editrice di nicchia e di genere la Topside Press, una tiratura limitata, poche copie che cominciano a circolare di mano in mano, di blog in blog. Sembra tutto si esaurisca in questo che vogliamo definire “un mondo a parte” invece quasi dieci anni dopo, lo scorso anno è stato di nuovo edito negli Stati Uniti e diventa un romanzo cult. Ora esce per la prima volta in Italia con la Feltrinelli valorizzato dalla attenta traduzione di Silvia Rota Sperti.

Nevada è un romanzo trans. E’ la storia di Maria, una donna transgender che vive a New York e ha fatto la transizione. Maria ha una fidanzata Steph, un lavoro in una libreria alquanto prestigiosa, un blog dove scrive e in cui rifugiarsi, una bicicletta tutta sua che le permette di girare libera per la città… eppure niente funziona come dovrebbe.

La scrittura di Imogen Binnie è anche essa una scrittura di genere, fatta di frasi stringate e a volte crude, di slang ripetitivi che chiudono le frasi come a mozzarle in bocca, perché Maria parla poco non riesce ad aprirsi neanche con Steph e immediatamente si percepisce che la parola scritta come il corpo di Maria sono in guerra non con il mondo ma con l’audace e persistente incapacità di vivere come gli altri, di essere come gli altri. Maria è una transgender che ha osato fare la transizione, ma non riesce a fare i conti con se stessa. Lei è un “genere” e quel suo essere ha bisogno di libertà, un vivere fuori gli schemi di una società che ha bisogno comunque di definire un “genere”, anzi “il genere” se non quello con il quale sei nato almeno quello che hai scelto di essere.

Maria viene lasciata da Steph proprio per la sua mancanza di comunicazione e poco dopo perde anche il lavoro, così decide di prendere in prestito la macchina della sua ex e partire per un viaggio alla scoperta di sé stessa … una road novel tipicamente americana, questo bisogno quasi crudele di allontanarsi per ritrovarsi e lungo la sua strada incontra James un commesso che lavora in supermercato di un paesino a poca distanza da Reno. Siamo arrivati in Nevada. Maria tenterà di permettere a James di riconoscersi, ma in realtà prova a fare una cosa anche più grande… proverà ad aprirsi a raccontare di lei come fosse uno specchio nel quale James se vuole può riflettersi.

Nevada di Imogen Binnie ha delle strane assonanze con Cuori nel deserto di Jane Vance Rule (1931-2007) scrittrice canadese-americana di opere a tema lesbico. Il suo primo romanzo, Desert of the Heart, fu pubblicato nel 1964, quando essere gay era ancora un reato penale. Lasciare New York intraprendere un viaggio e arrivare a Reno nel Nevada dove tutto si può ricomporre, dove tutto può avere un nuovo inizio e non sentirsi più “disconessi” e come dice Maria trovare “qualcuno che mi farà sedere e mi spiegherà cosa devo fare per essere una persona tridimensionale che ci tiene al suo corpo, alla sua testa, alla sua vita, ai suoi amici e ai suoi amanti e sa stare in relazione con un’altra persona. Una persona che sa cosa prova e riesce ad esprimerlo a un’altra persona”.

Maria Caterina Prezioso

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Nevada/ Imogen Binnie/ Feltrinelli/Traduzione Silvia Rota Sperti /pp. 250/ 18,00 €

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