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Robert Crumb inedito. Il rumore del jazz

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Nel 2014, il celebre sassofonista free jazz svedese Mats Gustafsson inviò una copia del suo nuovo album a uno dei suoi idoli, il leggendario fumettista, collezionista di dischi e musicista Robert Crumb.

L’imminente disco di Gustafsson era una compilation delle sue interpretazioni sperimentali di alcuni classici del jazz di gente come Duke Ellington, Lars Gullin e i fratelli Ayler, e cercava il parere di Crumb.

Crumb, sconcertato, non ha tirato fuori i pugni e ha risposto con questa lettera brutalmente onesta. In onore della critica, Gustafsson chiamò il suo prossimo album “Torturing the Saxophone”, e ristampò con orgoglio la lettera nelle note di copertina.

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Ho finalmente ascoltato quegli LP e il CD che mi hai mandato, con il tuo sassofono e un po’ di jazz moderno svedese. Devo dirti che sulla copertina del CD del tuo modo di suonare il sassofono, che è nero e non ha testo, ho scritto a caratteri cubitali, con inchiostro argentato, “Torturing The saxophone-Mats Gustafsson”.

Non riesco proprio a trovare nulla di piacevole in questo, o a capire cosa questo abbia a che fare con la musica come la intendo io, o cosa, in nome di Dio, stia succedendo nella tua testa che tu voglia fare tali rumori su uno strumento musicale. Francamente, sono rimasto scioccato da quanto sia stata negativa e sgradevole l’esperienza di ascoltarlo. Ho dovuto toglierlo molto prima che arrivasse alla fine. Semplicemente non lo capisco. Non capisco di cosa si tratti.

Andate davvero in tour con quella roba. WOW. La gente in realtà… si siede… e… ascolta… questo. V

Voglio dire, vanno volontariamente sul posto, forse addirittura PAGANO… PAGANO per sentire quella roba. E poi si siedono lì, in silenzio, educatamente… e ASCOLTANO. Incredibile. Dovrei andarci io stesso qualche volta e vedere questo. Testimoniarlo con i miei occhi.

Non dico queste cose con l’intenzione di insultarti.

Sembri essere un ragazzo simpatico, civile e con un buon senso dell’umorismo. Sto dicendo la pura verità sulla mia reazione ai dischi e al CD che hai mandato. Che questo rumore possa dare a qualcuno un qualsiasi piacere estetico va oltre la mia comprensione, davvero. È questa la fine logica della musica improvvisata? È qui che finisce? Dove va da questo punto? C’è un pubblico per questo “free jazz” oltre ad altri ragazzi che lo suonano e forse le loro mogli che devono pazientemente sopportarlo?

Proprio non lo capisco. Sono troppo poco trendy? Sono un quadrato del Delaware? Uno stupido di Battle Crick? Un coglione di Keokuck?

-R. Crumb

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