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Giuseppe A. Samonà. La frontiera spaesata. Un viaggio alle porte dei Balcani

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“Questa è più una guida che un romanzo; ma tu sei libero di intrecciare fra loro questi pochi fili reali, sopravvissuti ai secoli, per tessere storie, racconti, ricreare, cioè inventare una vita…”

Il desiderio di leggere il libro di cui sto per raccontare nasce dalle mie origini friulane, e dal segno profondo che ha lasciato in me la guerra dei Balcani degli anni ’90 del secolo scorso, quando già ero adulto, in grado di comprendere, ma ciò nonostante non compresi quasi nulla e sentivo, come poi è stato, che questo romanzo sottotitolato Un viaggio alle porte dei Balcani mi avrebbe aperto un po’ gli occhi e la mente.

Vi racconto quindi la lettura di La frontiera spaesata scritto da Giuseppe A. Samonà, grande studioso di luoghi, religioni e persone di ogni parte del mondo, libro pubblicato da Edizioni Exòrma nella Collana Scritti Traversi.

La citazione iniziale che ho riportato racconta una minima parte della ricchezza contenuta nello scritto di Giuseppe A. Samonà, ma dice una grande verità sulle innumerevoli storie, e sui tanti racconti che lo abitano rendendolo contemporaneamente studio, approfondimento, sguardo contemplativo, ascolto, lettura appassionata di vicende, luoghi, persone, incontri e scontri, unioni e drammatiche separazioni, partenze e ritorni. Ciò che vi apprestate a leggere, e spero sarete tantissimi a farlo, è il resoconto di una visione dettagliata, puntuale, attentissima su una parte di mondo che si rivela molto importante, anche per comprendere la visione di altri mondi che ci circondano. Ed è una visione che nasce dall’analisi storica innanzitutto, perché sarà pure un luogo comune, ma la storia insegna. Siamo noi che non impariamo.

L’autore, a volte solo, a volte in compagnia, parte da Trieste e viaggia con ogni mezzo ma prevalentemente a piedi tra Italia e ex-Jugo(slavia), tra Italia e ex-Impero asburgico, tra Italia e i tanti nuovi Stati del dopo guerra degli anni ’90. Il viaggio a piedi è straordinario per ciò che il viaggiatore ha la possibilità di scoprire negli angoli più nascosti e così permette di conoscere particolari inimmaginabili.

“…avanzando nella lettura, inevitabilmente scivoliamo in una profonda empatia e attraverso quella sentiamo che le nostre gioie, i nostri dolori sono piccole gocce nell’oceano del vissuto, le quali tuttavia, come i lunghi silenzi della nostra vita, avranno echeggiato per qualche istante le note del valzer che i pianeti e le stelle… danzano nell’odissea degli spazi”.

Come ogni viaggio, anche questo da Trieste alle porte dei Balcani, tocca numerose città, piccole o grandi che siano non ha importanza. Come detto si parte oserei dire dalla madre di tutte le città che si incontrano quale è appunto Trieste, madre lo scoprirete sfogliando le pagine perché, ma non certo perché padrona, dominante o superba. Nominandovi le principali incontrerete poi Capodistria, Lubiana, Pola e Zagabria e le loro gemelle Koper, Ljubljana, Pola e Zagreb. E per incontrarle dovrete superare le famose frontiere, oggi più numerose di un tempo forse, ma grazie a questo importante lavoro di studio del nostro autore, frontiere forse inesistenti.

“…la frontiera è ben più che un confine, una linea, un limite: è uno spazio disteso, fluido, dai contorni sfumati, in cui coabitano e si mescolano genti di diversi paesi”.

Il modo di viaggiare, o meglio, di osservare e ascoltare dell’autore, consentono di non vedere muri, confini armati, zone franche, ma permettono uno sguardo spazio-temporale che aiuta, se non a comprendere fino in fondo almeno a farsi un’idea molto concreta della storia, delle vicende che hanno portato alla situazione odierna, a tante incomprensioni, a tanti luoghi comuni, a tante parole inutili e sbagliate, a scelte e prospettive che andrebbero riformulate. Ma non solo. L’analisi competente degli eventi storici avvenuti nei luoghi protagonisti di questo viaggio, genera un grande insegnamento applicabile all’intera storia dell’uomo, ovunque si svolga.

E avviene con un particolarissimo aiuto, quello di tanti e tanti autori letterari, artisti della pittura e della musica, dei quali l’autore si serve regalandoci pagine e pagine di citazioni, riferimenti, richiami alle opere e disvelamenti importantissimi sul senso delle parole prese una per una. Crea una lista di libri, opere e autori che porta con sé e ripeto, ci regala alla fine Giuseppe A. Samonà, perché c’è ancora molto da comprendere, perché sarebbe utile farlo e non fermarsi qui, anche se di meraviglia ce n’è già tanta da rimanere per molto tempo a bocca aperta.

Vorrei dire molto di più, vorrei tradurre in parole tutti i sentimenti provati nel “partecipare” a questo viaggio, vorrei dire che qui tra queste pagine, vengono messi a nudo e svelati, abbagli, inganni, false convinzioni, realtà misconosciute, persone soprattutto, vengono fatte conoscere al mondo le storie di tante persone mai raccontate o raccontate male, nel verso sbagliato. Riporto un piccolo esempio, ma che richiede altri libri per comprenderlo appieno: io non sapevo chi fossero e nemmeno che esistessero “i rimasti”, coloro che hanno deciso di rimanere a Pola durante il controesodo in Italia del secondo dopoguerra, e hanno una loro enorme importanza.

E soprattutto voglio invitarvi a leggere con attenzione il resoconto appassionato di questo viaggio, perché è un viaggio di comprensione, di desiderio, di incontro, di speranza, lo ripeto ancora una volta, non solo per i Balcani (ancora oggi accesi da una forte tensione sociale), ma per il mondo intero, e perché Giuseppe A. Samonà scrive così bene che sembra lì seduto con te sul divano a raccontartele le storie di Trieste e dei Balcani.

Claudio Della Pietà

 

“Per ricordare, per capire, bisogna condividere tutto, riconsiderare molti miti, costruzioni…Non si tratta di comparare i dolori, per eleggere il più degno – tutti lo sono – né di sminuirne alcuni agitandone altri, operazione questa che ha sempre qualcosa di osceno: ma di comprendere gli eventi, inserendoli in un contesto. La Storia: per comprendere”.
“…in viaggio devi portarti da leggere, e da scrivere, altrimenti non riuscirai a vedere nulla…”
Giuseppe A. Samonà

Recensione al libro La frontiera spaesata. Un viaggio alle porte dei Balcani di Giuseppe A. Samonà, Exòrma, 2020, pagg. 306, euro 16.

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