Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

“Il tempo assume un nuovo significato”

Home / Rubriche / Quasi noi / “Il tempo assume un nuovo significato”

Oblio

Spesso tutto finisce in un battito di ciglio. Ci si gira mentalmente a guardare un pezzettino delle propria di storia, si fissa qualche istante. Come un muro che inizia a sgretolarsi, un foglio che piano sbiadisce, ciò che è stato si accoda a pezzettini dal passato. Molto finisce per essere accantonato in qualche remoto della memoria. Lì, attenderà nuovamente di esser spolverato all’occorrenza. Quelli più fortunati, in questa pandemia, non hanno subito lutti, né chissà quali perdite economiche e, non andarono più in là di una lacrima, di un’inquietudine giornaliera. Sentirono numeri televisivi a cui presto abituati, rimanevano solo quelli. Ma, erano centinaia e centinaia di sconosciuti quelle cifre di cui non è stata percepita l’anima. Ne parlo già come se fosse finita, così sento. Nel mio pensiero, dicevo, allorché sentii quei funerei dati, dapprima mi colse lo sconforto per l’immane tragedia ma, ammetto che poi piano piano anch’io caddi nell’abitudine. Oggi ripongo nuovamente più attenzione a quelle notizie che, anche se ancora alte, vengono comunicate con un senso distorto, quasi vittorioso. L’immagine che si formava dentro me comunque, non era allora di corpi esamini, ma sacche. Contenitori da trasporto, fatti di quella spessa plastica semitrasparente, da cui opaca, mal si intravede l’interno. Nelle vie silenziose, li hanno accompagnati carri funebri dal colore verdone e, come in guerra, lontani dalle radici. Anche questo strazio, non esser sepolti dove in vita avevano sempre pensato. La disperazione poi di non poter essersi pronunciati nelle ultime parole, di non aver stretto quelle mani, non aver incrociato ancora gli sguardi di un addio, ha colpito profondamente i loro cari. So cosa vuol dire. Penso che non abbiamo saputo difendere la nostra memoria, abbiamo leso i diritti di molti che hanno costruito questo paese. La morte di un vicino che, di tanto in tanto, mi raccontava dei trascorsi delle genti finalesi, il signor Onio, mi ha profondamente turbato. Mi ha rammentato della tragedia sulla tragedia. La sua dipartita, ha portato con sé i preziosi documenti orali del viver quotidiano. Sepolta la memoria dei decenni passati. Aneddoti e storie semplici cadute nell’oblio. La rovina è poi anche che si perdano punti di riferimento, icone della nostra identità. Spesso erano persone integre, vite giuste, cresciute nella semplicità ed esempi per le nostre generazioni.

 

#

Onio

Lassù, un aereo solitario.
L’ovattata striscia divide il cielo.
Ho il collo retroverso, all’estremo di una posa innaturale.
Catalessi, labbra serrate, odo solo il mio respiro.
L’aeroplano muto si allontana.
Tutto torna limpido, dissolta è la traccia.
La tapparella all’ultimo piano è abbassata, anche Onio è volato via.
Nel giardino, un raggio di sole tiene compagnia.
Cerco nella testa una voce, un ricordo.
Mi concentro nell’immaginario.
Appaiono sequenze di fatti, aneddoti.
Desidero richiamare alla mente quel tono, quello di papà.
Ma il suo dire, ancora non torna.
Scompaiono le vecchie amicizie, registratori a bobine della vita.
I nastri vanno persi e, perse l’opportunità di trascriverli.
Lacrimo dentro.
Sto diventando a mia volta memoria.

#

Paure

Tensioni, paure, quando insorgono?
Distanze o nomi ci influenzano.
Sì, la vicinanza o la conoscenza diretta, ci fanno sentire più fragili.
Sentiamo subito la nostra caducità.
Ci scopriamo deboli, aggredibili.
Il mio mondo, ora diventato scrigno, sembra però proteggermi.
Le mura, un baluardo contro l’essere infinitesimale.
La morte rimane al di là di uno schermo.
Mi sento irraggiungibile.
La disgrazia è altrove, solo una notizia.
Dal video, anonimi numeri senza pelle, cieche percentuali prive d’anima.
Così, ancora distante, l’angoscia dura il tempo d’una notizia.

 

#

Interiore

Qual è ora il mio paesaggio interiore?
Mi riscopro fatto di silenzi, piccole angosce.
Il tempo assume un nuovo significato.
Anche gli spazi sono cambiati, si son fatti corti, più stretti.
Un ritmo diverso gestisce la vita.
Spero quel miraggio laggiù diventi raggiungibile.
Lo voglio.
L’intimo scenario s’illumina sul balcone.
Le nuvole, calme migrano, si apre il sipario sulla luce.

 

©️ Schiappapietre Pierluigi

Click to listen highlighted text!