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La sindrome

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(Mittente: un influencer di Teegarden b)

Tra le centinaia di reazioni avverse, dovute alla vaccinazione di massa del 2021, si registrarono molti casi di trombosi, pochissimi di interferenze con il segnale della rete 5G, qualche piccione morto al parco e solo un paio di anomalie non classificabili. Questi due casi, del tutto atipici, vennero nascosti per molto tempo agli umani e studiati sotto l’acronimo SAC: Sindrome Autoironica Casuale.

Sembrerebbe, leggendo gli incartamenti desegretati tre anni dopo, che le fiale sospette furono somministrate a Foggia e contenessero una sorta di alcaloide o meglio un neurotrasmettitore monoamminico biosintetizzato tramite decarbossilazione enzimatica dell’amminoacido fenilalanina. Ovviamente, si parlò di sabotaggio.

Ebbene, sorvolando sulle scivolose considerazioni scientifiche degli umani, gli effetti di queste due dosi vaccinali sarebbero state le seguenti: una iperpigmentazione della pelle (si direbbe verso il nero) e una mutata percezione della propria identità sessuale.

L’identità dei due casi clinici è stata resa nota solo di recente e, scoprendone i nomi, a tutti è risultato infine chiara l’abbreviazione identificativa di questa patologia clinica, soprattutto per quanto concerne il termine “Autoironica”.

Gli sventurati erano infatti attori comici, due amici e compagni di lavoro sinergici di origine pugliese, noti al grande pubblico come “Zio e Amadio”.

Dopo i primi giorni da neri barricati in casa, le due star televisive decisero finalmente di uscire, anche perché una breve passione amorosa tra le mura domestiche li stava consumando letteralmente.

Non avrei mai pensato di innamorarmi di te!” sussurrò Zio.

A me lo dici! Mocc’ a citammuert… Mi prenderei a schiaffi!” rispose Amadio alzandosi da letto, “Guarda qua: sono nero!”

Lo siamo entrambi… Senti, usciamo! Riveliamoci al mondo intero. Amadio confessiamo il nostro amore e facciamoci vedere per quello che siamo…”

Ma allora sei bzocc! Tu sei stupido… E che dobbiamo andare a fare in giro? A dire che siamo due…”

Non dirlo ti prego!”

Non lo dico, non lo dico… Stai tranquillo! Ci se mange la polpe deve anche rosicchiarsi l’osso! Comunque, sai che ti dico? E usciamo, usciamo! Che ci possono fare? Ci metteranno in croce?”

Amadio, bravo, bravo… Uno solo è stato giusto e fu mise n-gròsce! Noi siamo buoni, Amadio! Non ci capiterà niente. E ora baciami!”

Eh! Ti bacio, ti bacio! Ma pensa te Zio, chi lo avrebbe mai detto! È proprio vero che Dio li fa e il diavolo l’accòcchie…”

Arrivati a Piazza Giordano, proprio sotto il monumento del musicista omonimo, ad Amadio scappò di fare la pipì:

Sei peggio delle donne!” commentò Zio, “Stiamo camminando da soli sette minuti! Dai… vai al bar, ti prendi un caffè e torni. E falla tutta, mi raccomando!”

Da questo momento la coppia di comici non si incontrò mai più.

Zio fu avvicinato da un poliziotto che gli chiese i documenti per identificarlo, ma vennero ritenuti sospetti o persino falsi, quindi fu arrestato e condotto al Commissariato per accertamenti.

Amadio chiese del “cesso”, ma gli fu risposto di andare a cagare a casa sua, iniziò a discutere con il tipo dietro al banco, ma un ragazzo con i capelli rasati lo trascinò fuori indicandogli un bidone della spazzatura: “Lì devi stare!” disse, e non attese nemmeno la risposta o la reazione di Amadio che peraltro si era già pisciato addosso. In suo aiuto arrivò una donna premurosa, una catechista dell’USVM (Unione Sacra del Vincolo Matrimoniale).

Che ti è successo, poveretto?” chiese la donna con tono affabile.

Mi hanno cacciato come fossi un cane! Proprio nel bar dove ho fatto il brindisi con i miei zii e i miei cugini alla Prima Comunione!” rispose Amadio.

Dunque, sei un buon cristiano, poveretto?”

Certo che lo sono! Non so… non so cosa sia successo! Forse hanno capito che sono gay!”

Quindi sei un pederasta, poveretto degenere?”

Pede… che cosa? Diciamo che sono gay, ma da poco!”

E non ti vergogni di vivere nel peccato? Di far piangere Giuseppe e Maria? Di portare la catastrofe su questo mondo? Di essere l’incarnazione del male?”

E… però! Lei è ingiusta. Sono gay a causa del vaccino.”

Ah, bella questa! VERGOGNATI! Pisciasotto!”

La signora disse tutto quello che doveva dire tenendo la mano di Amadio tra le sue, ma prima di congedarsi gli lasciò uno sputo dentro il palmo e gliela richiuse a pugno come per dire: “Conservalo!”

Le tracce di Amadio si persero nei campi pugliesi, tra gli schiavi del “valore aggiunto”: tra altri “lavoratori stagionali” dell’oro rosso, i raccoglitori di pomodori.

Mohamed, amico di Amadio (ora noto come Amir Din), Mohamed dicevo, di origini sudanesi, raccontò che un luglio qualsiasi Amir morì. Stroncato da un infarto, sotto il sole del Salento, in un campo di Nardò, in provincia di Lecce. Aveva chiesto asilo in Italia. Era senza regolare contratto di lavoro, come i due braccianti africani che lo soccorsero. Era senza speranza, ma aveva negli occhi la voglia di crederci sino all’ultimo callo, sino all’ultimo respiro, sino all’ultimo insulto. Morì parlando italiano: “C’è un noi e c’è un loro!” disse.

A Zio, invece, fu intimato di lasciare l’Italia entro 15 giorni. Gli venne dato un “foglio di via”.

Della sua vita non si seppe più nulla.

Nel 2021, la modernità aveva fallito. Bisognava rigenerare l’amore prima della fede, l’umanesimo prima della religione, la verità prima dello slogan.

Quando arrivammo noi, sul pianeta Terra trovammo solo superstizione, fanatismo e politica.

Ci accolsero con le armi in pugno: ostili, caparbi e presuntuosi.

In principio la vita sulla Terra era marcatamente imprecisa; fummo pazienti, ci volle tempo a spiegare all’essere umano quanto fosse inopportuno non amarsi.

NOTA PER I PROSSIMI INFLUENCER.

L’essere umano è certamente il virus più sterminante di questo pianeta. Per fortuna non è immune a sé stesso: ama il suo prossimo fino a morire con lui, odia il suo prossimo fino a vivere con lui.

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