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Mercurio books. Intervista a Leonardo Ducros

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Per Le Tre Domande del Libraio su Satisfiction questa settimana incontriamo Leonardo Ducros, editor e socio fondatore di Mercurio books, nuova casa editrice, da poche settimane sugli scaffali delle nostre librerie con i primi tre titoli e un progetto ambizioso e coraggioso.

Antonello Saiz

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Nella presentazione della casa editrice viene spiegata l’intenzione di voler fare libri stando sulla soglia, al confine tra i mondi e tra i generi letterari, e quindi abbracciando universi molto diversi tra loro. Un progetto a cui certo non manca, in prima battuta, il coraggio e poi l’ambizione. Vogliamo spiegare ai nostri lettori da dove nasce l’idea di Mercurio e a quale tipo di pubblico avete intenzione di parlare con la vostra proposta?

Mercurio nasce dalla voglia di tornare ad avere un rapporto più forte, intimo ed emotivo con la letteratura, e dal desiderio di costruire una comunità attorno a questa idea. «Libri sulla soglia» perché spezzano il confine tra i generi letterari. Cerchiamo storie che appassionino e catturino i lettori come accade per la letteratura di genere, ma scritte con la cura e la consapevolezza della narrativa letteraria. In questo senso, il pubblico di Mercurio è trasversale: faremo libri molto diversi tra loro, accomunati dall’intenzione di emozionare chi legge. Più che rivolgersi esclusivamente a una fetta di pubblico, Mercurio è un messaggio in una bottiglia. Un’idea di casa per chi sente delle risonanze con le nostre storie.

I primi tre libri di Mercurio, usciti in questo maggio – «Maeve» di CJ Leede, «Vorrei essere qui» di M. John Harrison e «L’altra valle» di Scott Alexander Howard – sono opere che non possono essere identificate da un unico genere letterario e rappresentano un vero manifesto politico che racconta già molto di voi. Vogliamo spiegare la scelta e poi, nel dettaglio, le singole narrazioni?

Si tratta di testi diversi tra loro, che catturano diversi aspetti dell’anima di Mercurio. Maeve è l’esordio di CJ Leede, la storia della doppia vita di una ragazza a Los Angeles. Un American Psycho al femminile, ma soprattutto una rivendicazione della volontà e del desiderio femminile. Vorrei essere qui è l’antimemoir del maestro del new weird M. John Harrison, una riflessione atipica su identità, scrittura e letteratura. L’altra valle di Scott Alexander Howard è un romanzo di speculative fiction ambientato in un mondo in cui convivono tre linee temporali, la storia di una ragazza che dovrà decidere se per lei è più importante il destino della persona che ama o quello di tutto il resto del mondo.

Maeve è spregiudicato, liberatorio, sincero e a tratti anche splendidamente ingenuo, incarna lo spirito ribelle della casa editrice. Vorrei essere qui è il manifesto di un’idea di letteratura anticonformista e outsider che per molti versi coincide con la nostra. L’altra valle è una storia emozionante, profonda, una storia sull’affetto e sul modo in cui le persone che amiamo possono smettere di far parte della nostra vita ma continuare per sempre a influenzarla. Contemporaneità, letterarietà, emozione: sono i tre elementi su cui si fonda la nostra ricerca di storie.

Veniamo al piano editoriale della casa editrice: ci anticipate, nel corso del 2024, quanti e quali libri saranno pubblicati e se ci sarà spazio anche per scrittori italiani nel vostro catalogo?

Da qui alla fine del 2024 pubblicheremo all’incirca un libro al mese. Il prossimo è Città che ride di Temim Fruchter, un romanzo in cui quattro generazioni di donne sono accomunate da strani segreti di famiglia e dall’incontro con un misterioso messaggero che non appartiene a questo mondo. A luglio uscirà Alla gola, una storia raccontata in prima persona da un puma che tenta di comprendere gli umani a partire dal loro linguaggio, un’odissea ecologista che ci porta a riflettere sulle conseguenze del nostro modo di abitare il pianeta. E a ottobre arriverà The book of love di Kelly Link, l’avventura di quattro ragazze e ragazzi in bilico tra la vita e la morte. Immagina un teen drama con note alla Neil Gaiman, scritto da un’autrice che è stata finalista al Pulitzer: lo tradurrà Claudia Durastanti e non vediamo l’ora di portarlo sugli scaffali. Per quanto riguarda gli italiani: assolutamente sì, li pubblicheremo e abbiamo iniziato da subito a cercarli. Non ne abbiamo previsti per il 2024, ma stanno arrivando.

Buona Lettura, quindi, dei primi tre titoli pubblicati da Mercurio books.

Antonello Saiz

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