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Michela Zanarella. Recupero dell’essenziale

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Recupero dell’essenziale” di Michela Zanarella, Prefazione di Dante Maffia, Postfazione di Anna Santoliquido (Interno libro Edizioni, 2022 pp. 104 € 13.00) è una raccolta poetica composta con una curiosa fatalità, è l’autentico risultato del rinvenimento di testi, ritenuti inevitabilmente abbandonati a causa di un danno inesorabile a un computer. Michela Zanarella ha saputo riconquistare la lieve e profonda necessità della scrittura, rendere indispensabile l’intensa e seducente estetica delle parole, riconoscendo nella confidenza del dialogo il ritorno al respiro delle risposte, affermando la salvezza del tempo propizio della memoria con la permanenza esistenziale, nella fugace e provvisoria condizione umana. “Esiste una lingua segreta che s’impara/origliando ai piedi dell’erba/ sottoterra c’è una folla di ombre sepolte/ rugiade strette che vogliono tornare…”. La poesia affonda il suo tratto distintivo nel labirinto emotivo dei sentimenti, nell’intreccio sensibile della realtà, nelle direzioni ideali dei sogni. “Mi fanno visita scalzi i ricordi/dall’alto di un silenzio che conosce il resto/di una notte tanto vicina quanto lontana”. La grande capacità espressiva e la valida esperienza intellettiva della poetessa emanano una ricostruzione sentimentale in cui l’enigma delle sensazioni segrete intuisce l’esecuzione fiduciosa dei ricordi, riflette l’alchimia dei desideri, trasmette la luminosità delle emozioni. La capacità di donare la propria anima nei propri versi è la caratteristica essenziale dell’opera di Michela Zanarella, delinea l’entità spirituale dell’ascolto, l’intesa del sentire ogni invocazione intorno alle vibrazioni della vita, l’esortazione alla scoperta intuitiva. “C’era appena un silenzio/intorno alle stelle/ quasi un’ombra tra i sogni/alternava strade silenti/ai richiami del cuore”. Leggere “Recupero dell’essenziale” è attraversare un sentiero esplorato con la metafora della polvere interiore ma attutito in una atmosfera ovattata di profondo silenzio, smarrita nell’accoglienza intima di ogni affetto, dove il passo della quotidianità è la traccia del senso di appartenenza. Il prezioso salvataggio di ogni interpretazione, considerata nell’efficacia della luce e nella verità della conoscenza, protegge la cura del raccoglimento contemplativo sull’esistenza, chiede di rispondere alle incertezze in versi, alleando la complicità con la libertà dell’anima. “Chissà cosa mi chiede ancora la vita/ forse che io ami più forte il respiro/impugnando le punte del coraggio/ che io stringa il presente/e sparpagli luce in abbondanza tra i pensieri:/ è nell’incandescenza del silenzio che ci si salva”. Il filo sottilissimo che lega destini sfida il tempo dell’invisibile, sostenendo la condivisione e la rivelazione della sintonia, sollevando l’etica della fiducia verso se stessi, in armonia con gli altri. “Siamo entrati forse per la prima volta/oltre qualcosa che avevamo dimenticato/ un sole improvviso ci ha svegliato/ e avvicinato/ all’inizio del cielo.”

Rita Bompadre

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