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Patrick Leigh Fermor inedito. I granchi del mondo sembrano volare per me

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Patrick Leigh Fermor è stato un audace eroe di guerra e giornalista inglese che ha prodotto alcuni dei più celebri libri di viaggio dei tempi moderni, non ultimo A Time of Gifts, un avvincente resoconto di un viaggio di un anno da Rotterdam all’antica città di Costantinopoli. Il viaggio ebbe luogo nel 1934, quarantatré anni prima della pubblicazione del libro. Il fascino di Fermor e la sua propensione alle feste erano ben noti, tanto che nel corso degli anni ebbe relazioni con diverse donne in numerosi Paesi, tra cui, negli anni Sessanta, la ballerina Enrica “Ricki” Huston, che era sposata con il regista hollywoodiano John Huston. È a lei che Fermor scrisse nell’agosto del 1961, in relazione a un’infestazione reciproca che entrambi desideravano risolvere.

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11 agosto 1961

Mia caro,

1000 grazie per la tua lettera di Parigi, e scusa per il ritardo. Mi sono impegnato, anche ieri, a dedicarmi alla mia mamma in campagna questo fine settimana, e sono un figlio così negligente e intermittente che non posso rimandare ora. Ho una gran voglia di vederti e non sopporto il pensiero che tu possa sparire per un’età così grande, senza essere abbracciato!

Dico, che tristi notizie sui GRANCHI! Potrei essere io? Ti dirò il perché di questo strano dubbio: poco dopo essere tornato a Londra da Atene, fui improvvisamente allertato da quelli che sembravano gli inizi di movimenti di truppe in trincea, ma al momento dell’esame, aspettandomi una visione aerea della mobilitazione generale, non c’era nulla da vedere, nemmeno un ricognitore, una spia o un fattorino. Perplesso, osservai e aspettai e ben presto anche i calpestii preliminari si spensero, così pensai, mentre si susseguivano i felici giorni estivi di pace, che l’incidente, o l’illusorio brivido attraverso i camminamenti fosse finito. Mentre questo leggero spavento era in corso, sapendo che, grazie alla tirannia lunare, non poteva essere da parte tua, ho ipotizzato (e ti prego di risparmiarmi il rossore!) che l’offerta di passaggio di consegne dovesse essere avvenuta a causa di un incontro con una vecchia amica a Parigi, che, mi dispiace annunciarti, si è concluso con una breve conoscenza carnale, più per auld lang syne che per qualsiasi altra ragione più urgente.

Quando ho ricevuto la sua lettera, mi sono precipitato a frugare nel sottobosco, ma ho trovato tutto quasi stranamente calmo: radure profumate e silenziose che non avrebbero mai conosciuto il calpestio dell’invasore. L’intera faccenda mi fa grattare la testa, se così si può dire. Ma scommetto che i tuoi problemi vengono da me, perché i granchi del mondo sembrano volare verso di me, come i figli di Israele verso il seno di Abramo, una sorta di Canaan ambulante. Sono stato un vero martire per loro. Quello che deve essere successo è questo. Un piccolo commando, scelto, astuto e ben mimetizzato, deve essere atterrato mentre ero a Parigi e poi si è appostato, vedendomi solo come un trampolino di lancio o un trampolino per cose migliori, e, quando sei arrivata a distanza di tiro, sapendo riconoscere il massimo quando lo vedono, hanno colpito (come chi non lo farebbe?) e poi si sono schierati in forze, lasciando la loro prima testa di ponte vuota. O almeno così credo! (La sicurezza sarà rafforzata. Potrebbero aver lasciato un agente con una radio che sta giocando d’attesa…).

Mi chiedo se ho ricostruito bene i fatti. Spero di sì; non potrei sopportare che si tratti di qualcuno che non sia io. Ma allo stesso tempo, se sono io, v. v. molte scuse. C’è una meravigliosa polvere italiana che si può trovare in Francia, chiamata MOM – un’altra indicazione di una società matriarcale – che vale il suo peso in polvere d’oro. È piuttosto triste pensare che i loro bagordi siano finiti, che i boschi felici (dove vorrei essere, vagando pensierosa) dove facevano grandi feste saranno presto un boschetto silenzioso. Dove sono tutti i loro scherzi e le loro battute? Il ticchettio dei piedini si spegnerà. Cori nudi e rovinati. Non dite a nessuno di questa fauna privata. Mamma è la parola d’ordine, gentile lettore.

Ora basta, mia cara, perché devo saltare nel mio fedele Standard Companion e correre alla posta con questo, sperando e pregando che ti arrivi in tempo. Non c’è bisogno di dire quanto mi mancherai; sai che lo farò. Non solo la luna è una rivale ora, ma anche il sole e la Grecia, e so quali potenti alleati sono. Ma non c’è da deprimersi! Faremo qualche piano luminoso quando tornerai, e vedremo quale magia può offrire il misterioso nord. Comunque, ti benedico un miliardo di volte, mio carissimo tesoro, e tanto amore, abbracci e baci.

Da Paddy

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