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Le due madri

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L’EUROPA alla (piccola) FIGLIA RUSSA (1991)

Adesso,
ti sembra la nostra vita insieme come una musica.
Ma domani, domani?

LA GRANDE MADRE RUSSIA alla (ringiovanita) EUROPA

Domani mi alzerò,
il cielo grigio sarà della stessa disarmante angoscia dei tuoi teneri sguardi, ma io sarò diversa, che tu non hai idea!
Distruggerò questi nuovi confini che tanto tu contemplasti con fare sognante: è la mia immensità la nutrice suprema dei miei popoli.
Il viaggio che compio non contempla lontananze blu, né montagne o orizzonti da inseguire, io fuggo da un’armata di Demoni: hanno tutti il mio Volto!
Quando sarò arrivata, quando saprò di fermarmi, vorrà dire che ciò da cui fuggo mi ha ripreso per il collo, è rientrato nel mio sangue, trova in ciò che sono la sua unica e inseparabile vita: un meraviglioso esercito di mostri marini!

 

LA VECCHIA RUSSIA BOLSCEVICA ALLA VECCHIA EUROPA (e ai suoi figli)

Promettimi che non ti dimenticherai di me!
Dimmi, ti prego, dimmelo adesso, perché io domani non ci sarò, e tu dovrai portare da sola questo fardello, questa missione che ha la dolcezza della primavera… Noi non saremmo mai dovuti nascere, non certo per ammirare impotenti il maestoso spettacolo della perdita della ragione! Tutto, qui, degenera irrimediabilmente… Dovrai essere forte quando verranno, incredibilmente forte: ti addosseranno tutte le colpe, dovrai pentirti d’ essere stata innamorata nei tuoi giorni di marzo, nello sbocciare di tutte le tue passioni, di tutte le tue speranze. Sarai come le Cattedrali morte: sbiadendo, ti imprimerai nel cuore del mondo e potrai finalmente essere Ricordata!

 

LA NUOVA RUSSIA:

I miei figli non hanno ucciso i vecchi idoli per annientarli, ma per santificarli: se la Storia ha una fine, è nel mio DNA come le stelle nel firmamento, e i nostri Rivoluzionari hanno scelto quella luce abbagliante per muoversi nella notte del mondo.

 

LA NUOVA EUROPA:

Sono rinata dalle tue ceneri per portare la pace tra i popoli, ma i miei Poeti sono tutti morti…

 

RUSSIA:

La Santa Russia, la Grande Serbia, la Rus’ di Kiev, dalla Piana dei Merli alla Crimea… Questa fiumana scrosciante di imperi, nazioni e nazionalismi sono una magra consolazione per chi, come me, stringeva il futuro nel palmo della mano, come si stringe una rosa: ferendomi. Ricorda, Vecchio continente, Grande madre d’America, è su quel sangue che hai costruito la tua egemonia: la tua sete di potere ha origini vampiresche!

 

EUROPA:

Lo so, e seppelliremo insieme i nostri morti, e sulle loro tombe scriveremo solamente Oriente e Occidente, non Gesù Cristo, non Napoleone, né Lenin né Limonov.
La Storia della Libertà passerà sulle nostre ceneri cristiane, nuovamente.
Sarà l’ultima volta in cui faremo a gara a chi lo farà meglio?

 

RUSSIA:

Si, l’ultima.

Fabio Pante

 

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