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Lunario. Intervista alla Redazione

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Lunario è una rivista indipendente che pubblica su ogni numero, tre testi di scrittori italiani e uno di un autore internazionale. Il nome rimanda alla notte, allo spazio, attinge a un campo semantico astronomico ma ha anche un significato diverso: il lunario è infatti un almanacco con racconti, oroscopi e previsione sul raccolto molto diffuso in campagna la cui origine risale addirittura alla fine dell’Ottocento.

Cosa ti/vi ha spinto a creare una rivista letteraria? E quanto tempo fa è successo?

A spingerci verso il mondo delle riviste letterarie sono state la passione e l’interesse per il mondo dell’editoria, che tutti noi della redazione abbiamo vissuto, e alcuni di noi ancora vivono, sul piano professionale. Ci piaceva l’idea di provare, nel nostro piccolo, a far emergere voci nuove. Il numero zero di Lunario ha visto la luce a dicembre del 2018, ma la progettazione della rivista è cominciata molto prima. Bisognava trovare le risposte a tutte le domande che ci si pone quando si dà il via a un progetto letterario: cosa vogliamo comunicare, a quali lettori ci rivolgiamo, che autori e che testi cerchiamo, come sarà il progetto grafico. Alla fine le scelte che hanno gettato le fondamenta sono le stesse che ancora ci accompagnano e ci guidano.

Prova a definire la tua/vostra rivista in poche parole.

Lunario è un piccolo pianeta nella galassia della letteratura indipendente, può raggiungerlo chiunque accetti che le storie sono infinite, infiniti i modi di raccontarle, e che portano a oltrepassare i confini del conosciuto o se non altro dell’ordinario.

Quanti numeri sono già stati pubblicati e quando uscirà il prossimo?

La rivista è trimestrale, siamo partiti dal numero zero e siamo arrivati al numero sei. Il prossimo è in lavorazione, la pubblicazione è prevista tra ottobre e novembre 2021.

Cosa cercate e pubblicate? Racconti, estratti, poesie? Hai/Avete un genere o delle regole precise?  

Ogni numero di Lunario ospita quattro racconti: tre testi sono italiani, mentre l’ultimo è internazionale ed è accompagnato da una traduzione. Scegliamo un tema annuale, per invitare gli autori a mandarci i loro contributi; quello in corso è “oltre la linea dell’orizzonte”. Tuttavia, non ospitiamo soltanto racconti: nel numero cinque è stata pubblicata una poesia inedita in portoghese, poi tradotta, e nel numero sei abbiamo lasciato spazio a una breve graphic novel. Inoltre, la copertina è sempre un’opera inedita di illustratori e illustratrici emergenti. A parte il fatto che ciascun contributo deve raccontare una storia, non abbiamo un genere di riferimento, anzi, puntiamo molto sulla diversità delle voci e dei racconti.

Cosa deve fare un autore per convincerti/vi a pubblicare un suo lavoro?

  

Ci convincono i testi che interpretano la tematica che abbiamo scelto in maniera originale. È davvero emozionante, in fase di valutazione, trovare un racconto che ci getta in un mondo che non avevamo pensato. In fondo, oltre la linea dell’orizzonte può esserci qualsiasi cosa: chiediamo ai nostri autori di aiutarci a immaginarlo.

Pubblicate anche in cartaceo? Se sì, dove si può trovare la tua/vostra rivista?  

La rivista è digitale, è possibile leggere i singoli racconti sul nostro sito o scaricare l’intero numero in formato pdf. Al momento non prevediamo di introdurre una versione stampata, tuttavia abbiamo avuto il piacere di collaborare con la realtà di Romanzi.it, la quale ospiterà nella box di ottobre 2021 un’edizione stampata e limitata di Lunario, tutta da esplorare!

Qual è la soddisfazione maggiore o inaspettata che ti/vi ha dato la tua/vostra rivista?

Ricevere i contributi di autori a cui piace la nostra linea editoriale e il nostro progetto è sicuramente la prima e più importante soddisfazione, che si accompagna al fatto di avere conquistato anche i lettori. Ci hanno molto arricchito poi le partecipazioni a festival come Firenze Rivista, dove siamo entrati in contatto con le redazioni di altri magazine, e ci è piaciuto infine ricevere richieste di collaborazione da altre realtà indipendenti, come quella di Romanzi.it, della Bottega dei Traduttori o Parole Migranti, il cui webinar di traduzione dall’inglese avrà come punto di arrivo la pubblicazione sul nostro numero sette.

Cos’è che ti/vi ha fatto davvero cascare le braccia?

Quella volta in cui abbiamo scoperto che un’altra rivista ci ha copiato il progetto grafico sotto al naso.

Cosa ti/vi spinge ad andare avanti in questa attività così poco (o per nulla) produttiva?

Prima ancora di un interesse sul piano professionale, sebbene Lunario sia un progetto senza scopo di lucro, la verità è che ci piace leggere sempre storie nuove e non resistiamo all’idea di poter, nel nostro piccolo, spingere nuovi autori che ci piacciono a essere letti. È un po’ come quando ti piace un libro e vuoi assolutamente consigliarlo a chiunque ami leggere. Sembra un’attività solitaria, ma crea una forte sinergia.

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