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Africa studios

Filippo mi guardò con aria di sfida e mi disse.

<<Come pensi possa essere andata?>>.

<<Non saprei però una mezza idea potrei averla>>.

<<Spiegami>>.

<<Per semplificare tutto bisognerebbe che facessimo un gioco>>.

<<Fai il misterioso, che gioco?>>.

<<Aiutami, tu fai finta di fare il banchiere e io faccio la politica, ti va bene?>>.

<<Ok>>

<<Buonasera, sono lo Stato italiano, mi servirebbero dei soldi>>.

<<Buonasera, si accomodi, quanto le serve?>>.

<<Trilioni, per finanziare spese clientelari, redditi di cittadinanza e misure di spesa corrente>>.

<<Investimenti?>>

<<Quelli no, quelli ne facciamo il meno possibile, come si dice in politica “tutto il denaro che non si spende in sprechi è sprecato”>>.

<<Ok, avete garanzie?>>.

<<No>>.

<<E come vorreste fare?>>

<<A babbo morto, cioè quando moriamo noi pagano i nostri figli, anzi meglio “a nonno morto” così pagano i nostri nipoti se si può>>.

<<Si potrebbe anche, ma il 47% della popolazione è sopra i cinquant’anni e tra zero e diciotto anni c’è solo il 18% della popolazione>>.

<<Cosa vuol dire?>>

<<Vede, il problema è che non fate figli, figurarsi i nipoti!>>

<<E quindi?>>

<<E quindi se non avete figli non possono pagare i debiti che vorreste fare>>.

<<Ma, insomma, non può dirmi così, con tutte le volte che vi abbiamo aiutati, abbiamo sempre chiuso un occhio quando si poteva, adesso aiutateci voi!>>

<<Non faccia così non dipende da me!>>

<<E da chi dipende?>>

<<Vede se io le dessi questi soldi senza garanzie, col rischio di insolvenza mi troverei nei guai, il mercato mi aggredirebbe e i miei titoli crollerebbero>>.

<<E come posso fare?>>

<<Non lo so, si faccia venire qualche idea!>>.

<<Lei mi dice che non può farmi credito perché non facciamo abbastanza figli, è così?>>

<<Grossomodo sì>>.

<<E se io li importassi?>>

<<In che senso?>>

<<Ad esempio se facessi venire dei migranti dall’Africa o da altri paesi con alte tendenze riproduttive, anche giovani e con bambini, le statistiche cambierebbero e il mercato non la penalizzerebbe>>.

<<Lei mi sta dicendo che vorrebbe far venire dall’Africa delle specie di attori inconsapevoli che dovrebbero impersonare gli antenati di coloro che domani pagherebbero il vostro debito>>.

<<Mi ha capito bene>>.

<<C’è un rischio. Se questi figuranti si accorgessero della situazione potrebbero scappare dall’Italia>>.

<<Non è detto, l’Italia è un bel Paese che in fondo sa farsi amare>>.

<<Questo è vero. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che sia ancora abitata>>.

<< Dopo che io e lei l’abbiamo usurata per tutti questi anni>>.

<<Rimane comunque il rischio, per il quale occorrerà applicare un interesse un po’ più alto…>>.

<<Faccia pure ma mandi veloce avanti la pratica. Che tanto a pagare non saremo noi!>>.

A questo punto io e Filippo ci guardiamo in faccia e ci verrebbe da ridere se le cose che siamo detti non fossero così ciniche.

<<Sei stato bravo a fare l’Italia>>.

<<E tu bravissimo a fare il banchiere>>.

Mi guarda serio e dice: <<Dimmi una cosa>>.

<<Quale?>>

<<Ma secondo te è davvero andata così?>>

<<Non lo so, ma hai visto come è messa l’Africa?>>

<<Male>>.

<<Appunto e se davvero avessimo voluto bene agli africani non l’avremmo ridotta così>>.

<<E allora?>>.

Rispondo col tono più rassegnato che conosco: <<Se qua avessimo ancora qualcosa da lucrare non chiameremmo gli africani per dividere>>.

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