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 Marina & Sergej Djačenko. Vita nostra

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Vita Nostra si pone all’interno della letteratura di genere tra “unico” e “inavvicinabile”. Un testo di rarissima intelligenza costruito con elementi culturali atipici e inediti. I coniugi ucraini Marina e Sergej Djačenko hanno ibridato alcuni dei tropi più popolari del fantasy (scuola/accademia di magia – protagonisti outsiders e misteriosi personaggi secondari) alla possanza filosofica dei classici del passato; leggere Vita Nostra significa inabissarsi negli scritti di Platone, Aristotele, degli Stoici e nelle parole dei filosofi scolastici del medioevo. Il tutto viene proiettato in una lingua arida e sfuggente, a tratti mistica e materica. Vita Nostra pur essendo un fantasy ha l’anima dei grandi romanzi russi dell’ottocento, tutta la narrazione infatti condivide con i classici della letteratura slava una impegnatissima caratterizzazione dei personaggi, un codice etico pragmatico, sofferente e a volte cinico e infine una storia che travalica i confini della pura razionalità per affrontare un discorso ultra-esistenzialista.

È inutile tratteggiare la trama di questo capolavoro perché il tutto si potrebbe ridurre alle peripezie universitarie di Saška. La studentessa liceale viene costretta da un tenebroso individuo a compiere dei rituali bizzarri, ogni volta che porterà a termine i compiti dell’uomo Saška verrà ricompensata con una sinistra moneta dorata. Accumulate sufficienti monete la ragazza verrà costretta a iscriversi all’Istituto di tecniche speciali di Torpa, anonima cittadina della periferia russo/ucraina. Se si rifiuta potranno succedere avvenimenti sinistri alle persone che ama. Sotto “ricatto” Saška inaugura la sua vita universitaria abbandonando i sogni di studiare presso un ateneo umanistico. Torpa si presenta come un borgo medievale abbandonato se non per le strutture adibite allo studio, dove ragazzi e ragazzi vengono “schiavizzati” per studiare materie inconoscibili e imspiegabili ai comuni mortali.

Vita Nostra è un’eterna sessione di studio. Non è il fantasy stereotipato dove c’è un mondo da salvare, una guerra da scongiurare, un amore da trovare o una missione da risolvere, bensì è un romanzo maieutico nel più puro significato socratico che possiamo intendere. La storia è una profonda ricerca della propria verità, un processo di svelamento, una ribellione agli schemi regolatori del Reale per poi intravedere il plus-reale. Un ultrarealismo magico e filosofico, metafisico e ideologico. Vita Nostra è il Mito della Caverna di Platone, l’Iperuranio delle idee e delle loro proiezioni sulla Terra, ma anche un tentativo di disporre sotto architetture kafkiane e alla Marvin Peake tutto ciò che non viene compreso, come una stanza di Escher o un delirio di Bosch.

Questo libro è uno dei testi più innovativi del fantasy e della fantascienza, dell’orrore e del weird, un Harry Potter illuminato e misterico che insegue una glossogenesi della volontà di potenza. Potrete amarlo o detestarlo ma non vi lascerà mai indifferente, perché leggerlo significa straniarsi dalla propria esistenza umana, la pelle vi starà stretta, la definizione di organismo vivente vi risulterà inadeguata, finché non crederete che Vita Nostra Brevis Est. E dopo il piano cognitivo in cui abitano tutti c’è il Verbo e il Discorso, lì si nascondono le storie di tutte le storie del Cosmo.

Cristiano Saccoccia

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Vita Nostra

 Marina & Sergej Djačenko

:Fazi

Traduzione a cura di: Silvia Carli e Denise Silvestri

18 Euro

 512 pp

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