Benvenuto su Satisfiction   Click to listen highlighted text! Benvenuto su Satisfiction

CLOSE ENCOUNTERS – Il 2021 nelle sale cinematografiche deserte (e disertate)

Home / Rubriche / Close Encounters - Silvia Lumaca / CLOSE ENCOUNTERS – Il 2021 nelle sale cinematografiche deserte (e disertate)

Il 2022 comincia con un weekend, quindi in un certo senso comincia in modo festoso, ma non ci credo neppure io… mi fa però piacere che oggi sia sabato.

Il 2021 è stato un anno triste e cinematograficamente non saprei come descriverlo, i primi mesi dell’anno i cinema erano ancora e addirittura chiusi, i festival solo on line — ci si è tornati a maggio e il primo film che ho visto a sale aperte è stato Nomadlands, di Chloé Zhao (premio Oscar come miglior film e Leone d’Oro a Venezia nell’anno precedente) che mi aveva colpito veramente tanto. Da un cinema in balconata, gremito di persone contente (e distanti).

Poi le sale si sono progressivamente svuotate, la maggior parte delle volte durante l’estate eravamo in pochissimi, come per vedere Extraliscio di Elisabetta Sgarbi che per altro era uscito solo 3 giorni, come si fa oggi spesso con i documentari, e tanti amici così che mi dicevano “vorrei tanto vederlo” se lo sono persi.

Delle dieci volte in cui sono andata a vedere The Suicide Squad – Missione suicida (giusto ribadirlo) di James Gunn in un paio c’ero proprio da sola, ed è entrata una maschera, a un certo punto, di nascosto, per vederselo con me, tanto probabilmente non aveva nulla da fare in una multisala deserta.

Ma non è così dappertutto, ci sono posti che amano di più il cinema, in generale però la situazione mi è sembrata inquietante, sale troppo vuote, pur coi controlli rigorosissimi a cui adempiono tutti gli esercenti: adesso occorrono super green pass e mascherina FFP2 e tutto è sempre disinfettato e si mantengono le distanze. Ho avuto la sfortuna di entrare in un’Ikea pochi giorni fa e non ho dovuto passare alcun controllo, forse in quello scatolone diabolico saremo stati in quindicimila.

Sono una persona estremamente selettiva, non mi piace quasi niente, però devo dire che quest’anno al cinema ho visto parecchi bei film, qui ne ho citati solo alcuni, piuttosto come mi venivano.

Ho partecipato a un solo festival dal vivo, che mi ha permesso in pochi giorni di vedere tantissime opere, un’esperienza che consiglio a tutti.

I film migliori del 2021 quindi quali potrebbero essere? È una domanda difficilissima, dipende dal tipo di cinematografia che uno prende in considerazione. 

Tra i film ad alto budget sicuramente il colpo di fulmine per me è scattato con Il collezionista di carte di Paul Schrader. Con il mio attore feticcio dell’anno, presente in milioni di film e serial tv, anche in arrivo, Oscar Isaac, Oscar Isaac Hernández Estrada, nato a Città del Guatemala da padre cubano, ex leader del gruppo punk Blinking Underdogs, e non dovete ascoltarli per forza….

Ma anche con The Suicide Squad, già citato, è scattato qualcosa, e per me Gunn (che ha comunque scritto e diretto I Guardiani della Galassia 1 e 2) batte tutti i Marvel dell’anno senza se e senza ma prima ancora della partenza, e si piazza in vetta al genere super-eroico 2021, con una tenera menzione forse al Diabolik nostrano dei Manetti Brothers che comunque mi è sembrato un film significativo, che mi ha perplesso…

Tra i film difficili, quelli che non hanno esigenze di copione, i film dove c’è un autore che cerca di osare tutto, Il buco di Michelangelo Frammartino, quello con le immagini più stupefacenti, colte tra i pascoli montani, diluite in una storia di pietre.

Tra i film quasi senza budget, che non ho potuto vedere, perché la maggior parte del cinema prodotto in Italia gira un paio di sale se va bene, quasi sempre nella Capitale, Little Boy Little Boy di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, una storia italo-giapponese, per i più invisibile e così non vista.

Tra i film completamente senza budget, quindi, decisamente tutti, sperando che prima o poi ritorni più facile mostrare cinematografie particolari, non solo per provenienza geografica, ma anche per stile, nelle sale dei cinema o in altri spazi pubblici attrezzati, e si abbandonino le narcotizzanti piattaforme, perché il cinema non andrebbe visto in pantofole, a meno di chiamarsi Jeffrey Lebowski.

Il mio augurio per il 2022 è quindi molto cronenberghiano… non fatevi sussumere dagli apparecchi tv… tornate al cinema, anzi, tornate in passerella!

Buon anno a tutti

Silvia Lumaca e tutta la redazione di Satisfiction

Ps. Giusto citare il film che mi ha salvato (dal)la notte di San Silvestro, West Side Story di Stephen Spielberg: sulle note di West Side Story ho festeggiato la mezzanotte che inaugura il nuovo anno e devo dire, per una volta, la sala era piena di gente…niente brindisi però, eravamo tutti assorti a guardare il film.

Click to listen highlighted text!