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I MIGLIORI ROMANZI IN USCITA NEL 2014

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 Ecco i migliori titoli del 2014, in ordine di uscita, secondo la redazione di Satisfiction. Da Doctorow a Coetzee, da Roth a Fossati.

 

Stephen King – Doctor Sleep
Fine anni Settanta. Jimmy Carter è presidente degli Stati Uniti. Un incendio rade al suolo l’Overlook Hotel in Colorado. Jack Torrance, custode durante il periodo invernale, muore nell’esplosione della vecchia caldaia difettosa, la moglie Wendy sopravvive con gravi ferite, il figlioletto Danny rimane profondamente minato nella psiche. Lo shining, la luccicanza, lo divora, scatenando incubi e visioni, assieme all’amore per la bottiglia ereditato dal padre. Passano gli anni e Dan Torrance si rassegna a una vita on the road, con l’alcol come unico rimedio contro i fantasmi del passato. Quando infine arriva a Frazer, New Hampshire, sembra giunto al termine della sua corsa. E invece trova due amici decisi a salvarlo, e una nuova missione: usare lo shining come un dono per dare la pace a chi soffre. Ma nuovi terrificanti nemici mettono in pericolo il dono – e la vita – di Dan.
Sperling & Kupfer, gennaio 2014

John Williams – Nulla, solo la notte
Ambientata alla fine degli anni Quaranta, “Nulla, solo la notte” è la storia di Arthur Maxley, giovane studente americano di San Francisco che si definisce un parassita. La vicenda si concentra in un’unica giornata del ragazzo, scandita da alcuni piccoli e grandi eventi. L’appuntamento con il padre, assente da anni per via di un lavoro che lo conduce in giro per il mondo e in quei giorni tornato in città, è un momento a cui Arthur si avvicina con grande emozione, incerto sul suo esito, ma d’altra parte carico di aspettative. Assistiamo infatti a un dialogo quasi straziante per l’assenza di comunicazione tra i due, in cui il legame riaffiora, a tratti teneramente, ma senza riuscire mai davvero a riprendere vita. Affranto e al culmine della propria disillusione, il ragazzo capita in un bar in cui, davanti a un abbondante brandy, conosce Claire, una giovane donna con cui condivide il senso di solitudine e l’alcol, e con lei si abbandona a un gioco di seduzione più immaginato che reale. Una relazione che si protrae per tutta la notte, alla fine della quale non resta altro che tornare, soli, sulle strade di San Francisco.
Fazi, febbraio 2014

Philip Roth – La nostra gang
Sul palcoscenico internazionale Trick E. Dixon e il suo gabinetto furoreggiano a suon di malefatte: in una crescente esasperazione grottesca della politica nixoniana, assistiamo all’invasione della Danimarca, al lancio dell’atomica su Copenhagen, a una rivolta di boy scout soffocata nel sangue. Scritto di getto nella primavera del 1971, più di un anno prima dell’effrazione nella sede dei democratici al Watergate e ben tre anni prima delle dimissioni di Nixon, “La nostra gang” procurò a Roth l’appellativo di profeta. Ma questo libro nasce soprattutto dall’indignazione di Roth per il linguaggio di Nixon, ed è qui, nella meticolosa parodia dei suoi tic verbali e strategie retoriche, che l’autore affonda il colpo decisivo: sul suo bersaglio diretto, e su di noi. Perché, più di quarant’anni dopo, dall’altra parte dell’Atlantico, quei tic, quelle strategie, hanno un suono inquietante e famigliare. Allora, forse, l’aggettivo migliore per questo libro non è “profetico”, ma “universale”.
Einaudi, febbraio 2014

Jonathan Lethem – Il giardino dei dissidenti

Il romanzo racconta le vicende di due donne straordinarie. Rose Zimmer, una comunista irriducibile e volubile che terrorizza il suo quartiere e la sua famiglia con la forza della sua personalità e l’assolutismo delle sue convinzioni; e sua figlia Miriam, americana anti-americana, ugualmente appassionata, impegnata a sfuggire alla soffocante influenza di Rose. Entrambe sembrano trattenere con un incantesimo gli uomini che entrano nelle loro vite: Albert, l’aristocratico marito di Rose, ebreo tedesco; il suo inetto nipote Lenny Angrush; Cicero Lookins, figlio dell’amante nero di Rose, un poliziotto; Tommy Gogan, il marito di Miriam, cantante folk irlandese; il loro figlio, sempre disorientato, Sergius. All’inseguimento dei propri ideali, tutti lottano per rincorrere le proprie passioni e i propri sogni utopici in un’America in cui ogni forma di radicalismo è vista con perplessità, ostilità o indifferenza. Nel corso dei decenni – attraverso il comunismo degli anni ’30, il maccartismo, il movimento per i diritti civili, le comuni degli anni ’70, il romanticismo dei Sandinisti, fino al movimento Occupy – tutti si mettono alla prova, in un continuo conflitto tra pubblico e privato, desiderio e senso del dovere, libertà e conformismo.
Bompiani, Febbraio 2014

E. L. Doctorow – Per tutto il tempo del mondo
Dai sobborghi di New York al Midwest, dall’Ovest selvaggio fino all’Europa. Dall’Ottocento a un indeterminato futuro. Doctorow racconta delle storie che non sono accomunate né dai tempi né dai luoghi, ma piuttosto dall’irriducibilità dei suoi protagonisti: tutti individui che per una ragione o per l’altra si sono distinti dal loro ambiente originario, ognuno di loro impegnato in una personale lotta contro il mondo che li circonda.
Mondadori, marzo 2014

Paul Auster, J.M. Coetzee – Qui e ora. Lettere 2008-2011
Per quanto appassionati reciproci lettori, Paul Auster e J. M. Coetzee non si erano mai incontrati fino al febbraio del 2008, quando un festival è l’occasione per fare finalmente conoscenza. Alcuni mesi dopo, una lettera scritta a mano viaggia da Adelaide, Australia, residenza di Coetzee fino all’indirizzo di Auster a Park Slope, Brooklyn. È l’inizio di una lunga e vivace conversazione, scandita dal respiro lento degli scambi epistolari, in cui la prosa apparentemente svagata di Auster si intreccia con la lucidità severa di Coetzee. I due scrittori si confrontano sugli argomenti più vari: la letteratura, la crisi economica, gli affetti e gli amori, i vecchi film, la paternità , la comune diffidenza verso la tecnologia e la comune passione per lo sport, di cui tracciano un breve ma fulminante trattato. E infine l’amicizia, tema sotterraneo e fine ultimo di questo scambio epistolare. “Come si diventa amici?” è la domanda tacita che si pongono i due autori. La risposta non compare in nessuna delle loro lettere, eppure c’è. Perché e ora in fondo è questo: la cronaca fedele della costruzione di un legame. La storia vera di due scrittori che sono diventati grandi amici.
Einaudi, marzo 2014

Ivano Fossati – Tretrecinque
Tuttofare in un albergo di via Cernaia a Torino, chitarrista in modeste orchestrine che girano l’Europa, accompagnatore di cantanti famosi nell’Inghilterra degli anni Sessanta, uomo troppo ricco e troppo solo nell’America dell’11 settembre: la vita straordinaria di un italiano che resta tale anche quando viene scagliato lontano nel mondo. Distaccato e sveglio, sboccato e in buona misura cinico, sempre simpatico, Vittorio Vicenti è uno che va per le spicce, nella vita e con le donne. 335 è la sua storia, cosi come ce la racconta lui. Gli anni più scintillanti e quelli più scriteriati e difficili. Dall’età della scuola, nel Piemonte degli anni Cinquanta, agli Stati Uniti del 2010. Un’esistenza segnata da un’infanzia che non è stata infanzia, trascorsa solo col padre, ma soprattutto da uno straordinario talento musicale e da una chitarra elettrica, la Gibson 335 rossa, di cui diventa, forse suo malgrado, un virtuoso. È la 335 a strapazzare Vittorio per il mondo, e anche a regalargli fortuna, trascinandolo via a diciannove anni dalla campagna vercellese dov’è nato. Vittorio è il tipo d’uomo che lascia succedere le cose e non si guarda mai indietro. Che vive ai margini dei luoghi che contano, condannato alla provincia ovunque si trovi. Che non transita nel tempo perfetto in cui gli eventi memorabili accadono. La sua vita è una corsa senza respiro che, in un modo o nell’altro, si finisce con il pagare cara.
Einaudi,  marzo 2014

Tess Gallagher – Viole nere
Tess Gallagher è nota ai più per essere stata la moglie dello scrittore Raymond Carver, con il quale visse a Port Angeles, nella “Sky House”, una casa fatta tutta di finestre, progettata dalla stessa Gallagher. Quando il marito morì, Tess mise insieme le poesie che aveva scritto proprio per lui e ne fece un libro (Spontaneamente), col quale raggiunse la notorietà . Questa raccolta riunisce il meglio della sua produzione (i racconti da L’amante dei cavalli e Al saloon della donna gufo, e le poesie) e mostra il mondo a cui Gallagher è legata, da cui trae ispirazione: la provincia del sud e del nord ovest degli Stati Uniti, quello in cui rappresentanti di cosmetici, redattori di giornali locali, insegnanti in pensione vedono stravolgersi le proprie esistenze per l’irrompere di una violenza o di una crisi. Grazie a una sensibilità poetica fuori dal comune, Gallagher alterna momenti meditativi a impennate di vivace umorismo, consegnandoci ritratti di una spiazzante e tenera umanità.
Einaudi, marzo 2014

Rachel Kushner – I lanciafiamme

 L’anno è il 1975 e Reno, chiamata così a causa del posto dove è nata. È arrivata a New York decisa a trasformare in arte la sua passione per le motociclette e la velocità. Il suo arrivo coincide con un’esplosione di attività nel mondo dell’arte: gli artisti hanno colonizzato Soho, prima deserta zona industriale, fanno performance nell’East Village e rendono sempre più indistinta la linea che separa l’arte dalla vita. Reno incontra un gruppo di sognatori e narratori che la sottopongono a una specie di educazione sentimentale. Ardente, vulnerabile e sfrontata, dà inizio a una relazione con l’artista Sandro Velera, rampollo ribelle di un impero italiano di gomma e motociclette. Durante una visita alla famiglia di Sandro in Italia, Reno si unisce ai membri del movimento radicale che travolse l’Italia negli anni Settanta. Un tradimento la fa finire in una corrente clandestina. I lanciafiamme è un’esplorazione della mistica del femminino, della menzogna, del terrorismo. Al suo centro c’è la protagonista, una giovane donna al limite.
Ponte alle Grazie, Aprile 2014

Michele Mari – Roderick Duddle
Figlio di una prostituta, Roderick cresce tra furfanti e ubriaconi all’Oca Rossa, locanda con annesso bordello. Quando la madre muore il signor Jones, il proprietario, pensa bene di cacciarlo: quello che entrambi ignorano è che nel destino di Roderick c’è un’immensa fortuna, poiché è l’unico erede della nobile famiglia Pemberton. Il ragazzino si ritrova alle calcagna una folla di balordi, mentecatti, loschi uomini di legge e amministratori, assassini, prostitute, suore non proprio convenzionali, ognuno deciso a impadronirsi in un modo o nell’altro di una parte del bottino. E cosi Roderick fugge, per terra e per mare, in un crescendo di imprevisti, omicidi, equivoci e false piste.
Einaudi, aprile 2014

Thomas Pynchon – Il confine del sangue
New York, 2001, nel breve intervallo tra il crollo delle società dot-com e l’11 settembre. Maxine Tarnow, separata, due figli piccoli da crescere, ha una piccola agenzia di investigazioni a Manhattan, specializzata in frodi. Da quando le hanno tolto la licenza, può permettersi di fare il mestiere come più le aggrada, girando con una Beretta, frequentando un mondo ai margini della legalità , dedicandosi a piccole operazioni di hackeraggio. Indagando su una società specializzata in servizi di sicurezza informatici e sul suo direttore, uno stravagante miliardario che si è arricchito con la bolla speculativa di fine millennio, Maxine si imbatte in una serie di delitti, e in una realtà sotterranea fatta di spacciatori che viaggiano su barche a motore in stile art déco, nostalgici hitleriani, liberisti sfegatati, mafiosi russi, blogger, imprenditori.
Einaudi, aprile 2014

Walter Siti – Exit Strategy
Il protagonista di questo romanzo è Walter Siti. Non il Walter Siti in carne e ossa ma il personaggio che l’autore ha inventato nei suoi libri precedenti. Un uomo che ha deciso di cambiare vita, di abbandonare quella illusione di onnipotenza in cui si è cullato per trent’anni, e che dopo tante storie effimere si è adattato alla relazione “umana troppo umana” con un nuovo compagno. Il passaggio dal desiderare all’essere desiderato, e il contemporaneo trasferimento da Roma a Milano, significa per lui la fine dei sogni facili e l’assunzione di una responsabilità a lungo rimandata. Sullo sfondo di questo percorso personale, un interrogativo più profondo: davvero per gli italiani è possibile risvegliarsi dall’incantesimo, dimenticare il “sole in tasca” del loro leader idolatrato e odiato in ugual misura? Esiste una via d’uscita che non sia semplice recessione? O, come il vecchio protagonista teme per sé, l’uscita si configura soltanto come un ennesimo trompe-l’oeil, dove le ossessioni non si sconfiggono combattendole ma si eludono parlando d’altro?
Rizzoli,  aprile 2014

Jonathan Franzen – Il Progetto Kraus
È destino dei profeti restare a lungo inascoltati. All’alba del Ventesimo secolo Karl Kraus attaccava i bastioni della società dell’informazione sulla pagine della sua rivista satirica “Die Fackel” (“La Fiaccola”), con una penna al vetriolo che gli procurò la stima di personaggi del calibro di Benjamin, Broch, Canetti, e la diffidenza di (quasi) tutti gli altri. L’immagine di autore ostico ebbe la meglio su quella del brillante polemista, e l’opera di Kraus fu relegata ai margini della letteratura europea, sopravvivendo alle generazioni solo grazie a pochi illustri (e illuminati) estimatori. Tra loro, c’è oggi Jonathan Franzen, legato a Kraus da una profonda affinità: con lo spirito critico e sarcastico tipico dell’autore viennese, Franzen rilegge e annota ne “Il Progetto Kraus” tre dei suoi più importanti saggi. E, proprio come avrebbe fatto Kraus, trova nei suoi testi l’occasione per ragionare sui temi che più gli stanno a cuore: il rapporto tra forma e contenuto, l’influenza della tecnologia, il vincolo malsano che lega i media e la politica.
Einaudi, uscita prevista aprile 2014

Don DeLillo – End Zone
Secondo Gary Harkness, i giocatori di football si dividono in tre categorie: i sempliciotti, i pazzi completi, e quelli che nel campo da gioco cercano una possibilità di esilio. Come lui. Studioso compulsivo, più che appassionato, di armi nucleari, dotato di un nichilismo pari solo al suo talento, Gary gioca per annullarsi, smettere di soffrire, dimenticare una terribile colpa. Il controllo, la violenza, le regole del gioco e della guerra, il potere del linguaggio di plasmare la realtà.
Einaudi, 2014

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