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Angelo Pasquini. Globangolo fu il viro e accipiglioso

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Angelo Pasquini è stato uno dei fondatori de Il Male, storica rivista satirica che alla fine degli anni Settanta divenne un vero e proprio fenomeno di costume.

Una sorta di Charlie Hebdo ma più intelligente, divertente e soprattutto meno “sensazionalista” nella ricerca ossessiva di qualcuno da offendere e indignare.

Pasquini, nel tempo, si è fatto sceneggiatore cinematografico, televisivo e regista.

È stato professore di sceneggiatura alla Sapienza, ha ricevuto un David di Donatello e un Nastro d’Argento.

Quella della poesia, però, è forse una passione nuova, che comunque pochi conoscevano.

Edita da Luca Sossella Editore, Globangolo fu il viro e accipiglioso è una raccolta molto particolare. Una sorta di Canzoniere a tema unico, in cui Pasquini si premura di raccontarci “Il viro”, ovvero il Covid, ma con l’ironia e l’intelligenza che hanno contraddistinto tutte le sue maschere precedenti.

Esiste, in questi versi, una ricerca che l’occhio attento può cogliere. L’uso della metrica, dei vocaboli, non è casuale.

Scrive il poeta:

«L’etereo s’era come ammutolito/o biascicava frasi senza sensio/il conduttor supremo era smarrito/che pria parea seguro e assai melenso…»

Pasquini inventa, si diverte a cercare parole nuove che hanno sapore antico, per raccontare un dramma mai visto.

Maltratta la nostra tradizione solo in apparenza e maneggia le sillabe, il metro, con una sicurezza che molti poeti contemporanei hanno perduto.

Difficile, in ogni caso, dare un giudizio e forse è più giusto astenersi davanti a questi poemetti. Troppo banale sarebbe il voler, per forza, esprimersi, sbilanciarsi.

È questo un libro piccolo, curioso, che si consiglia a tutti gli appassionati di cose rare, ai collezionisti di libri insoliti.

Testo unico nel suo genere, Globangolo fu il viro e accipiglioso, e oserei dire persino difficile da eguagliare.

Sul Covid 19 molti si sono espressi. Nel tempo, gli scrittori metabolizzeranno questo periodo tanto traumatico e ne faranno letteratura. Ci spiegheranno aspetti umani che adesso ci sfuggono.

Però – ne sono certo – sarà difficile trovare qualcuno come Pasquini che ve lo racconterà strappandovi un sorriso. Che si travestirà da Dante e da Ariosto per dirvi, con parole che sembrano cadere di bocca a Brancaleone da Norcia:

«De’ Paladin che contra il maramaldo… il più vilo e collion ei fu Donaldo…»

Pierangelo Consoli

Recensione a Globangolo fu il viro e accipiglioso di Angelo Pasquini, Luca Sossella Editore 2021, pagg. 64, € 10,00

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