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Mariana Branca. Non nella Enne non nella A ma nella Esse

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Credo che questa mia recensione vada letta come una breve lettera di stima, verso una scrittrice esordiente di sicuro talento in primo luogo, e poi di affetto nei confronti di un piccolo prezioso libro che mi ha emozionato e colpito (nonché tenuto sveglio, fino a tardi, dopo averlo riletto due volte) come raramente accade leggendo letteratura contemporanea. Perdonate la piccola divagazione: metto le mani avanti, lo faccio da libraio. Esistono, tra le tante uscite italiane in libreria di questi anni, di sicuro dei bei libri. Valide storie per starsene in buona compagnia a leggere. Però quando un libro è capace di rimescolare le regole del gioco del narrare, fino a produrre della vera letteratura, bisogna riconoscerlo e impegnarsi per diffondere verso quanti più lettori possibili quel libro. È questo il ruolo sincero del libraio vero, ne sono certo in modo genuino. Io ho scoperto questo libro grazie a un libraio molto capace, Ciro Marino della libreria Wojtek di Pomigliano d’Arco. Un luogo del cuore che negli ultimi anni ha anche assunto un ruolo rivoluzionario: essere casa editrice indipendente, per pubblicare solo libri in cui gli addetti ai lavori di redazione credono a cuore aperto. Precisato questo, torno ora al libro: il romanzo di Mariana Branca narra del geniale artista Nicolas Jaar, attraverso il racconto totalizzante della brillante musica che lui è in grado di produrre e donare agli ascoltatori di musica elettronica. Voce narrante lungo tutte le pagine è il miglior amico di Jaar, tale Andrés F. Rodriguez. Tutta la storia, tra una citazione musicale e l’altra, – un luogo urbano e l’altro – si svela attraverso un flusso narrativo sincopato, che magnificamente racconta le gesta degli attori di quella scena musicale che è, nello spazio e nel tempo, portatrice di esperienze (cognitive) e significati (narratologici) ad alto tasso di coinvolgimento emotivo. Procedendo nella lettura si raggiunge una fruizione culturale unica nel suo genere: accade mentre si viene immersi nelle suggestioni di musica elettronica che tengono il ritmo di tutte e 133 le pagine del libro. Tutto questo trova spazio e forza d’intrattenimento, mentre un cortocircuito emotivo spinge a leggere e rileggere queste pagine senza soluzione di continuità. In breve: di cosa è capace questa storia? Raccontare una storia di amicizia e di tutti i contesti, mentali-fisici-sonori, in cui quel rapporto tra persone speciali risplende di vita propria. A tenere il tempo, in questo fermento, la mitica Juno-106, creatura generatrice di onde sonore liquide e ammalianti che attraversano la Storia, le storie e lo spazio del vivere passato e presente (nonché, ne sono certo, futuro).

Leggendo questo libro sembra di ballare musica elettronica sotto un cielo stellato: fino a sentirsi, di colpo, parte di quel firmamento. L’autrice del romanzo compie tutto questo con assoluta maestria e (probabilmente) piena inconsapevolezza. Infatti Mariana Branca, nel parlare del suo lavoro di ricerca durante una presentazione del libro, ha descritto in modo sincero il tentativo di trovare le parole migliori per creare un’opera scritta, riconoscendo di non saper descrivere verbalmente come fa quel che meglio le riesce sulla pagina. Per poi precisare di perdersi spesso tra le pagine del dizionario etimologico, con l’intenzione di lasciarsi incantare da quelle immagini-codice linguistico che per lei sono – di fatto – letteratura. Alla fine del libro si esce da questa esperienza divertiti e colpiti imparando una cosa fondamentale: se è vero che i luoghi urbani hanno un’anima, è ancor più vero che le note musicali hanno la loro lingua. E proprio dalla fusione di questi elementi nasce questo romanzo breve e colmo di energia, a cui auguro una lunga vita in libreria e in biblioteca. A noi che lo abbiamo scoperto non resta che adagiare i nostri corpi (e le nostre menti) in una posizione elastica e reattiva: leggere per danzare, fino alla fine di un viaggio (appunto la lettura del libro di Mariana Branca) che restituisce Vera Letteratura.

Mario Schiavone

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Mariana Branca

Non nella Enne non nella A ma nella Esse

Wojtek Edizioni

16 euro

133 pagine

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